nuocere
nuòcere v. intr. [lat. nŏcēre, con mutamento di coniug.] (pres. indic. nòccio o nuòccio, nuòci, nuòce, nociamo, nocéte [oggi più spesso nuociamo, nuocéte], nòcciono o nuòcciono; pres. cong. nòccia [...] nociuto [raro nuociuto]; negli altri tempi, regolari e con l’accento sulla desinenza, sono in uso sia le forme con dittongo, oggi preferite, sia quelle senza: nuocéssi o nocéssi; nuocerò o nocerò; nuocèndo o nocèndo, ecc.; aus. avere). – Essere causa ...
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nuotare
(raro e ant. notare) v. intr. [lat. natare, con alterazione non bene spiegata della vocale] (io nuòto, ecc.; il dittongo tende a mantenersi anche fuori d’accento per evitare l’ambiguità con notare [...] «prendere nota»; aus. avere). – 1. a. Compiere una serie di movimenti ordinati per reggersi e muoversi nell’acqua, detto sia degli animali (i pesci nuotano; i cani imparano presto a n.) sia dell’uomo: ...
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nuovo
nuòvo (letter. o region. nòvo) agg. [lat. nŏvus]. – 1. In genere, di cosa fatta o avvenuta o manifestatasi da poco, spesso in contrapp. diretta a vecchio, antico, e quindi con sign. prossimo a [...] al principio di un esercizio. ◆ La forma del superlativo è, oggi, nuovìssimo, mentre novìssimo, che segue la regola del dittongo mobile, è ormai di uso letter. o region., o ha accezioni proprie (v. novissimo). ◆ Avv. nuovaménte (letter. o region ...
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presiedere
presièdere v. intr. e tr. [dal lat. praesidere, comp. di prae- «pre-» e sedere «sedere, stare»] (io presièdo, ecc.; pass. rem. presiedètti [raro presiedéi], presiedésti, ecc.; il dittongo [...] -ie- si conserva solitamente anche fuori d’accento; come intr., aus. avere). – 1. a. Essere a capo in qualità di presidente o di preside, e più genericam. esercitare funzioni direttive, sovraintendere: ...
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lenzuolo
lenzuòlo (pop. lenzòlo) s. m. [lat. linteŏlum, dim. di linteum, neutro sostantivato dell’agg. linteus «di lino»] (pl. -i; in senso collettivo le lenzuola, il paio che si stende sul letto). – [...] uso fig.: un candido l. (di neve) copriva la campagna. ◆ Dim. lenzuolétto, lenzuolino; spreg. lenzuolùccio; accr. lenzuolóne; pegg. lenzuolàccio (accanto a queste forme coesistono, ma sono meno com., anche quelle senza dittongo: lenzolétto, ecc.). ...
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innovazione
innovazióne s. f. [dal lat. tardo innovatio -onis]. – 1. a. L’atto, l’opera di innovare, cioè di introdurre nuovi sistemi, nuovi ordinamenti, nuovi metodi di produzione e sim.: la nostra [...] grazia del prestigio di cui gode il centro innovatore. Un esempio di innovazione fonetica è in latino il mutamento del dittongo au in o: lat. class. auricula, lat. volg. oricula; di innovazione morfologica è la sostituzione in latino del futuro del ...
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rinnovare
(ant. rinovare, renovare) v. tr. [dal lat. renovare (der. di novus «nuovo»), rifatto secondo innovare] (io rinnòvo, ecc.; il dittongo -uo- è raro anche nelle forme rizotoniche). – 1. a. non [...] com. Far diventare o tornare nuovo, quasi esclusivam. nel sign. fig. di rinvigorire le facoltà fisiche e psichiche: il riposo mi ha rinnovato le forze; la meditazione gli rinnovò l’animo; con riferimento ...
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scorare
v. tr. [der. di core, cuore, col pref. s- (nel sign. 4)] (io scuòro, ecc.; fuori d’accento, più frequenti le forme senza dittongo: scoravo, scorato, ecc.), letter. – Scoraggiare, abbattere, avvilire [...] profondamente: né il troppo Timor vi scuori, o prostri (Filicaia). Come intr. pron., scorarsi, perdersi d’animo, avvilirsi. ◆ Part. pass. scorato, anche come agg. (v. la voce) ...
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forte1
fòrte1 agg. [lat. fŏrtis]. – 1. a. Di persona, che può sopportare facilmente un grave sforzo, che può resistere alle fatiche materiali e morali, che sa vincere le difficoltà e imporre il proprio [...] e del plurale, non facciano uso dei suffissi della flessione debole e presentino semmai un’alterazione della vocale o dittongo radicale (per es., in ted., fliegen «volare», preterito flog; o Bruder «fratello», plur. Brüder); inoltre (in opposizione a ...
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tuonare
(meno com. o pop. tonare) v. intr. [lat. tŏnare, di origine onomatopeica, cui corrispondono forme affini in altre lingue indoeuropee] (io tuòno, ecc.; il dittongo mobile è sempre più raro, e [...] le forme con -uo- sono oggi preferite anche fuori d’accento, con eccezione del part. pres., letter., tonante: tuonava, tuonò, ecc. piuttosto che tonava, tonò, ecc., anche nell’uso pop.; aus. avere, e nelle ...
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Gruppo costituito da due vocali che si seguono nella medesima sillaba. Una delle due è vocale sillabica, l’altra può essere sia vocale vera e propria ma asillabica, sia semiconsonante. Il d. è ascendente se la vocale sillabica è la seconda;...
DITTONGO
Il dittongo (dal greco dìphthongos ‘suono doppio’) è un gruppo di due vocali consecutive all’interno di una stessa sillaba. Una delle due vocali è sempre o una i o una u, corrispondente – a seconda della posizione nel gruppo – a una...