w, W
(vu dóppia o dóppia vu; anche, vu dóppio o dóppio vu); s. f. o m. – Ventiduesima lettera dell’alfabeto latino (usata solo in parole d’origine straniera non adattate). Sconosciuta all’alfabeto latino [...] classico, vi fu aggiunta durante il medioevo nell’uso dei popoli germanici, dapprima nella forma uu, VV (rispettivam. per la minuscola e per la maiuscola), poi nella forma unita w, W, allo scopo di distinguere ...
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diesis
dïèṡis s. m. [dal lat. diĕsis, gr. δίεσις «passaggio, intervallo» der. di διΐημι «far passare», comp. di διά «attraverso» e ἵημι «mandare»]. – 1. Segno musicale (♯) che, anteposto a una nota, [...] in chiave, vale per tutte le note dello stesso nome che ricorrono nel pezzo; un doppio d. (♯♯) indica l’alterazione di due semitoni. Sia il diesis sia il doppio diesis vengono annullati con il segno del bequadro (v.). 2. Presso i Greci, significava ...
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wishbone
〈u̯ìšboun〉 s. ingl [comp. di wish «desiderio» e bone «osso»; propr. «osso del desiderio»] (pl. wishbones 〈u̯ìšboun∫〉), usato in ital. al masch. – Nome con cui viene familiarmente chiamata la [...] , nell’attrezzatura delle imbarcazioni e dei natanti a vela, tipo particolare di picco doppio, formato da due aste incurvate e congiunte alle estremità; anche, il doppio boma che permette di governare il windsurf (v.) mantenendo la vela concava nei ...
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doppiezza
doppiézza s. f. [der. di doppio]. – L’essere doppio, quasi esclus. in senso fig., falsità, ipocrisia: d. di carattere; nessuno lo può soffrire per la sua doppiezza. ...
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doratura
s. f. [der. di dorare]. – 1. Rivestimento di oggetti metallici e non metallici (legno, pelle, ecc.) con un sottilissimo strato d’oro, a scopo decorativo o protettivo. In partic.: a. Con riferimento [...] dal quale viene spostato l’oro, che si deposita in strato sottile; d. galvanica, eseguita servendosi, per galvanostegia, di un bagno di cianuro doppio di sodio e oro, con anodi d’oro o di grafite. 2. Lo strato d’oro di cui è ricoperto un oggetto: la ...
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premio
prèmio s. m. [dal lat. praemium, comp. di prae- «pre-» e emĕre «prendere, acquistare»; propr. «ciò che è preso prima»]. – 1. a. Ciò che si riceve come ricompensa e in riconoscimento di proprî [...] aumentarne la portata o di variare la propria posizione o anche di risolvere il contratto stesso; per il contratto a doppio p., v. doppio, n. 3 c. d. Per analogia con gli usi che precedono, p. di maggioranza, numero di seggi che, nelle consultazioni ...
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schermo
schérmo s. m. [der. di schermire]. – 1. letter. a. Riparo; protezione, difesa: Urlar li fa la pioggia come cani: De l’un de’ lati fanno a l’altro schermo (Dante); schiavi e schiave che facevano [...] e lunghezza di 1/1,35, si distinguono lo s. gigante (caratteristico del cinemascope), nel quale la larghezza misura il doppio o più del doppio rispetto all’altezza, e lo s. panoramico, nel quale il rapporto tra altezza e larghezza è di 1/1,65, 1 ...
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senso
sènso s. m. [lat. sēnsus -us, der. di sentire «percepire», part. pass. sensus]. – 1. a. La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni (affine quindi a sensibilità): gli animali [...] (questo tipo di sintagma, detto in greco κατὰ σύνεσιν o κατὰ σύνϑεσιν, è anche indicato con l’espressione sinesi del numero). Doppio senso, duplice interpretazione a cui una parola o una frase si presta, e la frase stessa che si presta a questa ...
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Botanica
Termine riferito al fiore (detto anche pieno) nel quale tutti o parte degli stami, e talvolta dei carpelli, si metamorfosano assumendo aspetto petaloideo. I fiori d. possono originarsi anche per duplicazione dei petali, o per duplicazione...
doppio
dóppio [agg. Der. del lat. duplus, da duo "due"] [ALG] Di un elemento geometrico che può essere considerato la sovrapposizione di due elementi tra loro identici e deve quindi essere contato due volte: piano d., punto d. (v. oltre),...