pulzellaggio
pulzellàggio (o pulcellàggio) s. m. [dal fr. pucelage, der. di pucelle: v. pulzella], ant. e letter. – La condizione di ragazza, cioè di donna non spo-sata; verginità (spesso con intonazione [...] anno ed odorosa Del pulcellaggio suo serbò la rosa (V. Monti); la signorina ... arrischiò, nel silenzio, qualche battuta non disdicevole al proprio pulzellaggio (C. E. Gadda); La pulcella senza pulcellaggio, titolo di un romanzo (1925) di A. Panzini. ...
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leggera
leggèra (anche liggèra o leggièra o lingèra, e altre varianti) s. f. [dall’agg. leggero]. – Voce gergale per indicare sia la miseria (in quanto le tasche dei poveri non sono certamente appesantite [...] denaro), sia la categoria dei girovaghi, sia una compagnia di giovinastri, sia uno di essi, un vagabondo, un teppista: io non voglio far la vita del gaglioffo, diventare una «leggiera» (Bacchelli); una qualche combriccola della lingera (C. E. Gadda). ...
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prensilita
prensilità s. f. [der. di prensile], non com. – L’essere prensile; capacità, attitudine a prendere, ad afferrare: non si parlò più di coda, e tanto meno di p. della coda (C. E. Gadda). ...
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legiferatore
legiferatóre s. m. (f. -trice) [der. di legiferare]. – Sinon. non com., e leggermente spreg., di legislatore: un l. italiano della seconda metà del secolo (C. E. Gadda). ...
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impippiare
v. tr. [etimo incerto] (io impìppio, ecc.), pop. tosc. – Imbeccare, sia gli uccellini di nido (da parte dei loro genitori), sia polli, tacchini e sim. per farli ingrassare; per estens., rimpinzare [...] di cibo (anche rifl.): s’impippiava delle più delicate cibarie (C. E. Gadda). Meno com. con i sign. fig. di imbeccare. ...
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viscidume
s. m. [der. di viscido], spreg. – Roba viscida; insieme di cose, di sostanze viscide: quel v. mi fa ribrezzo; cerca di togliere di mezzo quel v.; pescioni gialli dei laghi d’un v. crasso e [...] melenso (C. E. Gadda). ...
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smorire
v. intr. [der. di morire, col pref. s- (nel sign. 6)] (io smuòio, tu smuòri, ecc.; non usato nelle forme composte), letter. – Diventare smorto, impallidire: Allor sente la frale anima mia Tanta [...] melodie dolcissime, sognanti, si elevavano allora, sospiravano,... smorivano quasi andassero lontano lontano (Capuana); la voce gli smorì a metà cammino, tra la strozza e i labbri (C. E. Gadda). ◆ Part. pass. smòrto, frequente come agg. (v. la voce). ...
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malia
malìa s. f. [der. del lat. malus «cattivo»]. – 1. a. Fattura, pratica magica che pretende di ottenere effetti soprannaturali, o di determinare certi comportamenti in altre persone: Fecer malie [...] con erbe e con imago (Dante); gli hanno fatto la m., l’incantesimo, il malocchio. b. non com. Serie di avvenimenti seduzione: la m. di uno sguardo, di un sorriso; la sottile m. delle sue parole; la dolce m. delle sere, a fine agosto (C. E. Gadda). ...
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snocciolio
snocciolìo s. m. [der. di snocciolare], letter. – Elencazione, enumerazione continua, proferita con metodica insistenza: A quell’impreveduto s. di fessaggini levò il capo, Elena, dalle dispense, [...] noiata: e guardò incuriosita nel cortile (C. E. Gadda). ...
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suasore
suaṡóre s. m. [dal lat. suasor -oris, der. di suadere «persuadere»], letter. ant. – Persuasore: il tempo: lieve suasore d’ogni rinuncia (C. E. Gadda). ◆ Per il femm. si usa, ma è poco com., la [...] forma suaditrice (tratta direttamente dal verbo suadere) ...
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Scrittore italiano (Milano 1893 - Roma 1973). Tra i massimi innovatori della narrativa novecentesca, sperimentò uno stile linguistico che fonde in sé lingua nazionale, forme dialettali e usi gergali. Se nella Cognizione del dolore (pubbl. su...
Romanzo dello scrittore C.E. Gadda (1893-1973), originariamente pubblicato a puntate sulla rivista fiorentina Letteratura (1938-41); in volume nel 1963 e quindi, con ulteriori aggiunte che tuttavia lo hanno lasciato incompiuto, nel 1970.
In...