caraita
s. m. (pl. -i). – Seguace della setta ebraica dei caraiti (dall’ebr. Qārā’īm «biblisti»), che ripudiano la dottrina tradizionale rabbinica e riconoscono quale base della vita religiosa la sola [...] Bibbia ...
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babilonese
babilonése agg. – Della regione storica di Babilonia: civiltà, cultura, letteratura, arte b.; lingua b. (o, come s. m., il b.), lingua semitica, uno dei due rami, insieme con l’assiro, dell’accadico; [...] della regione o della città di Babilonia. In partic., cattività b. (o con più esattezza esilio b.), il periodo della storia ebraica che va dal 597 a. C., quando il re Gioacchino e un gran numero dei cittadini ebrei più ricchi e degli artigiani ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto [...] secondo le varie forme di civiltà e in rapporto a connessi concetti di divinità, colpa, norma e ordine. Nella tradizione ebraica si definisce soprattutto in relazione all’idea di alleanza o patto fra Dio e il suo popolo, come infrazione o abbandono ...
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feria
fèria s. f. [dal lat. tardo feria (class. feriae)]. – 1. a. Ciascun giorno dell’anno dedicato nel mondo romano al culto pubblico e privato; i giorni di ferie pubbliche erano nefasti: era cioè nefas [...] ., feria è il nome che si dà ai giorni della settimana, esclusi il sabato (che ha conservato il nome d’origine ebraica) e la domenica, distinguendoli con un numero progressivo, dal lunedì (f. seconda) al venerdì compreso (f. sesta), allo scopo di ...
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satana
sàtana (più com. Sàtana; ant. Satàn, Satanno) s. m. [dal lat. tardo, eccles., Satan o Satănas, gr. Σατᾶν o Σατανᾶς, dall’ebr. śāṭān «avversario, nemico»]. – Il demonio, e, in partic., il principe [...] vindice De la ragione! (Carducci); nel Vecchio Testamento è colui che esercita il ruolo di accusatore, nella letteratura ebraica più tarda la personificazione delle forze del male; anche nel Nuovo Testamento satana è l’avversario di Gesù, equivalente ...
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badanai
badanài (anche badanàio e badananài) s. m. [dall’invocazione ebraica bĕ-Ădōnāy «in nome del Signore» (Salmo 117 [ebr. 118], 26) ], tosc. – Chiasso confuso di persone che parlano contemporaneamente: [...] che è questo badanai ...
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rabbaniti
(o rabboniti) s. m. pl. [der. di rabbān, rabbōn, varianti dell’ebr. rabbī: v. rabbi]. – Nome dato nell’8° sec. d. C. dalla setta ebraica dei caraiti agli altri ebrei in quanto seguaci dell’insegnamento [...] rabbinico, mentre i caraiti seguivano solo la legge scritta (dopo circa due secoli di contrasto tra i due movimenti, i rabbaniti ebbero la prevalenza) ...
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rabbinico
rabbìnico agg. [der. di rabbino] (pl. m. -ci). – Di rabbino, dei rabbini: tradizioni r.; l’insegnamento r.; esegesi r. (della Bibbia); scrittura r., scrittura ebraica derivata dalla quadrata, [...] adoperata per libri d’importanza minore o per i commenti marginali ai testi in scrittura quadrata ...
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scriptio
〈skrìpzio〉 s. f., lat. [der. di scribĕre «scrivere»]. – Scrittura. Il termine è usato in linguistica e in paleografia in varie locuz.: s. continua, in manoscritti e in iscrizioni, scrittura [...] . la scrittura originaria, poi erasa, e quella più recente, sovrapposta all’altra. Inoltre, s. plena, scrittura (quella ebraica, e, per estens., altre di origine aramaica a base consonantica) nella quale le vocali lunghe (ed eccezionalmente le vocali ...
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Religione ebraica, complesso delle credenze e della cultura degli Ebrei. È una delle più antiche religioni monoteistiche, dalla quale è derivato anche il cristianesimo e il cui nucleo originario risale alla credenza in un Dio nazionale, Yahweh,...
(v. ebrei: Lingua, XIII, p. 356)
L'ebraico non è mai stato una lingua totalmente morta. Dopo la catastrofe degli anni 132-34 d. C. restò come lingua della teologia e della cultura in generale, raramente parlata. In ebraico venne scritta parte...