Sonderkommando s. m., ted. (propr. «comando speciale»)
Termine usato spec. al plur., Sonderkommandos, per indicare quei gruppi speciali, soprattutto di origine ebraica, deportati durante il regime nazionalsocialista [...] in Germania e obbligati a collaborare nel processo di sterminio di altri ebrei con le SS all’interno dei campi di concentramento ...
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selihah
sĕlīḥāh 〈seliiḥàah〉 s. f., ebr. (propr. «perdono»). – Preghiera penitenziale ebraica che, secondo il Talmūd (v. talmudico), Dio stesso avrebbe insegnato a Mosè quando, sul Sinai, gli manifestò [...] la sua misericordia (Esodo 34, 6-7): il suo nucleo essenziale è costituito da versetti biblici recitati nei giorni di digiuno, successivamente ampliato con libere creazioni poetiche ...
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giubileo
giubilèo (ant. o pop. giubbilèo) s. m. [dal lat. tardo, eccles., (annus) iubilaeus, der. dell’ebr. yōbēl, propr. «capro» (perché la festività ebraica era annunciata con il suono di un corno [...] di capro), raccostato al lat. iubilare «giubilare2»]. – 1. Presso gli Ebrei antichi, festività che ricorreva ogni cinquantesimo anno, santificata con il riposo della terra (per cui erano vietati semina ...
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sadduceo
sadducèo (meno com. saducèo) s. m. (f. -a) e agg. [dal lat. Sadducaei, plur., gr. Σαδδουκαῖοι, ebr. Ṣaddūqīm]. – Membro di una setta religiosa e politica ebraica sorta, in opposizione a quella [...] dei farisei, nel 2° sec. a. C. ed estintasi nel 70 d. C., il cui nome si riallaccia a Sadòc (sommo sacerdote al tempo dei re David e Salomone), caratterizzata, dal punto di vista politico, da un atteggiamento ...
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giudio
giudìo agg. e s. m. (f. -a). – Variante ant. di giudeo, oggi in uso nel dialetto roman., per lo più con intonazione spregiativa. In gastronomia, carciofi alla giudia, tipico piatto della cucina [...] romana, di origine ebraica, che si prepara friggendo in una teglia con olio abbondante i carciofi che, a cottura ultimata, vengono schiacciati lievemente per divaricarne le foglie. ...
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sukkot
sukkōt 〈sukkòotħ〉 s. f. pl., ebr. (propr. «capanne»). – Festa ebraica, nota anche con il nome di festa dei tabernacoli (v. tabernacolo). ...
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sommo1
sómmo1 (ant. summo) agg. e s. m. [lat. sŭmmus, aggettivo der. con valore superlativo da sub, nel sign. di «sopra»]. – 1. agg. Assolve le funzioni di superlativo di alto e di grande. In partic.: [...] senso fig., il più elevato tra tutti, spec. con riferimento a gerarchie e ordini particolari: il s. sacerdote, nell’antica religione ebraica; il s. pontefice, il papa; i s. gradi della carriera. Comuni le locuz. avv. in s. grado, al massimo, quanto ...
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propiziatorio
propiziatòrio agg. e s. m. [dal lat. tardo propitiatorius agg., propitiatorium s. neutro]. – 1. agg. Che è rivolto a rendere propizia, a placare la divinità: rito p., sacrificio p., vittime [...] p., e sim. 2. s. m. Lastra rettangolare d’oro incastrata sul coperchio dell’antica arca dell’alleanza ebraica, che durante i sacrifici veniva spruzzata con il sangue delle vittime. ...
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paganesimo
paganéṡimo (ant. paganésmo, paganismo) s. m. [der. di pagano; cfr. lat. paganismus]. – 1. a. La religione dei pagani, con riferimento alle concezioni politeiste del mondo greco-romano, spec. [...] considerate in opposizione al cristianesimo; con accezione più generica, qualsiasi religione diversa da quella ebraica e da quella cristiana. b. Per estens., ant., popolo, nazione che ha una fede diversa da quella cristiana: Tu pòi considerar quanto ...
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yiddish
‹i̯ìdiš› (o jiddisch) s. m. e agg. [forma alterata dell’agg. ted. jüdisch «ebreo, giudeo»]. – Lingua della comunità degli ebrei ashkenaziti diffusisi in Europa centrale e orientale fin dal sec. [...] linguistici romanzi; la letteratura y., sviluppatasi fin dal sec. 13° come varietà più popolare rispetto a quella in lingua ebraica, e in seguito cresciuta d’importanza con la diffusione della stampa e in età illuministica, ha conosciuto il suo ...
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Religione ebraica, complesso delle credenze e della cultura degli Ebrei. È una delle più antiche religioni monoteistiche, dalla quale è derivato anche il cristianesimo e il cui nucleo originario risale alla credenza in un Dio nazionale, Yahweh,...
(v. ebrei: Lingua, XIII, p. 356)
L'ebraico non è mai stato una lingua totalmente morta. Dopo la catastrofe degli anni 132-34 d. C. restò come lingua della teologia e della cultura in generale, raramente parlata. In ebraico venne scritta parte...