magna pars
locuz. lat. (propr. «gran parte»). – Espressione riferita, in funzione attributiva o, più spesso, predicativa, a chi è stato il principale autore, organizzatore, esecutore di qualcosa: di [...] quel successo egli è stato veramente magna pars. L’espressione deriva dalle parole con le quali nell’Eneide (II, 5-6) Enea dà principio al racconto della caduta di Troia: quaeque ipse miserrima vidi Et quorum pars magna fui «e le cose tristissime che ...
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accingere
accìngere (ant. accìgnere) v. tr. e intr. pron. [dal lat. accingĕre, comp. di ad- e cingĕre «cingere»] (coniug. come cingere). – 1. tr. a. letter. Cingere: accinse (o s’accinse) la spada. b. [...] rifl., ant. Succingere la veste, succingersi: Enea ... s’accinse e prese la scure ad aiutare tagliare le legne (Dante; l’interpretazione non è peraltro certa: il passo dell’Eneide che Dante ha presente [VI, 183-84] dice infatti: «Necnon Aeneas ... ...
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togliere
tògliere (ant. o letter. tòllere; pop. o letter. tòrre) v. tr. [lat. tŏllere «levare, alzare, sollevare»] (pres. indic. tòlgo [ant. tòglio], tògli [poet. ant. tòi], tòglie [poet. ant. tò, tòe], [...] moglie, sposare: io ho trovata una giovane ... la quale io intendo di tor per moglie (Boccaccio); Dietro a l’antico [Enea] che Lavina tolse (Dante); più raram. riferito alla donna, tòrre marito (o semplicem. tòrre): tolsi due mariti (Dante, facendo ...
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quos ego
(lat. «i quali io»). – Parole con cui Nettuno inizia una frase di minaccia contro i venti che l’ira di Giunone ha scatenato contro Enea (Aen. 1, 135), frase che resta interrotta a queste sole [...] parole, costituendo così un tipico esempio di reticenza retorica. Si ripete talvolta (ormai raram.) come espressione di dotta e scherz. minaccia, anche come locuz. sostantivata: vedrai come darà retta ...
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meravigliare
(tosc. o letter. maravigliare) v. intr. e tr. [der. di meraviglia, maraviglia] (io meravìglio o maravìglio, ecc.). – 1. intr. pron. a. Provare meraviglia, essere preso da meraviglia, per [...] può non meravigliare. b. ant. o poet. Essere o mostrarsi stupito di qualche cosa (sul modello del lat. mirari aliquid): Enea la moltitudine e ’l tumulto Maravigliando: Ond’è, vergine (disse), Questo concorso al fiume? (Caro). 3. intr. (aus. essere ...
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offa
òffa s. f. [dal lat. offa]. – 1. Presso gli antichi Romani, piccola focaccia di farro e, più genericam., ogni boccone di cibo. 2. Per estens., letter., compenso o vantaggio immediato che si offre [...] , VI, 420, in cui la Sibilla getta a Cerbero una focaccia soporifera per addormentarlo e rendere così libero il passaggio a sé e a Enea): dare, gettare l’o. a qualcuno; sempre tu sei pronto Ad addentare fino al sangue e all’osso, Se non ricevi l’offa ...
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pavese2
pavése2 (ant. palvése) s. m. [etimo incerto; forse connesso con il prec.]. – 1. a. Nella milizia medievale, spec. francese e inglese, grande scudo (detto anche targone, tavola, tavolaccio), generalm. [...] in piedi costituendo così un riparo per l’arciere o il balestriere. b. Per estens., letter., scudo in genere: Enea via più feroce Infurïando, sotto al gran pavese Si tenea ricoverto (Caro). 2. Nel linguaggio marin. medievale, denominazione degli ...
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offendere
offèndere v. tr. [lat. offĕndĕre, propr. «urtare contro», comp. di ob- e -fendĕre «urtare, colpire» (cfr. difendere)] (pass. rem. offési, offendésti, ecc.; part. pass. offéso, ant. offènso). [...] Dante). e. ant. Affliggere, addolorare: quello che ... più l’offendeva, era il cognoscimento della sua infima condizione (Boccaccio); Enea ..., quantunque offeso Da tante morti il cor funesto avesse (Caro). 2. Con senso più materiale: a. Recare danno ...
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visibile
viṡìbile agg. [dal lat. tardo visibĭlis, der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – 1. a. Che può essere visto: di lassù il promontorio è v. anche a occhio nudo, cioè senza l’ausilio di [...] Dante), che toglie un po’ della luce eccessiva offerta alla vista. ◆ Avv. viṡibilménte, in modo da poter essere veduto: Venere apparve visibilmente ad Enea in figura di cacciatrice; manifestamente: essere visibilmente irritato, contrariato, commosso. ...
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meminisse iuvabit
(lat. «farà piacere ricordare»). – Parole tratte dal noto verso virgiliano forsan et haec olim meminisse iuvabit (Aen. I, 203) «forse un giorno proveremo piacere nel ricordarci anche [...] di queste cose», con cui Enea rincuora i compagni dopo la tempesta che li ha gettati sulle spiagge libiche; si ripetono talora con senso generico, come previsione che un giorno sarà piacevole, oppure utile, opportuno, ricordare gli avvenimenti ...
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Denominazione dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (fino al luglio 2009 Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente), ente pubblico nato dopo la trasformazione del Comitato nazionale...
(gr. Αἰνείας; lat. Aenēas) Mitico eroe della Troade, e più tardi del Lazio, le cui gesta occupano una parte notevole nell’Iliade e costituiscono il soggetto dell’Eneide. Nato sul monte Ida, da Afrodite e da Anchise, fu uno dei più forti difensori...