esempio
eṡèmpio (ant. eṡèmplo, exèmpio, essèmpio, essèmplo, essèmpro, assèmplo, assèmpro, e anche aṡèmplo, aṡèmpro) s. m. [dal lat. exemplum, der. di eximĕre «prendere fuori», part. pass. exemptus]. [...] con un e.; fare un e., proporre una situazione concreta per mostrare l’applicazione pratica di una regola o di un principio enunciato teoricamente; l’animo di quel ch’ode, non posa Né ferma fede per essempro ch’aia La sua radice incognita e ascosa ...
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quos Iuppiter
(o Deus ) vult perdere dementat prius 〈... iùppiter ... pèrdere ...〉 (lat. «Giove [o Dio] toglie prima il senno a coloro ch’egli vuole mandare in rovina»). – Altra forma con cui è enunciato [...] la sentenza pseudolatina quem Iuppiter vult perdere dementat prius (v.) ...
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viriale
s. m. [der. del lat. vires, plur. di vis «forza»]. – In meccanica statistica, termine introdotto dal fisico ted. R. J. E. Clausius (1822-1888) per indicare la somma, fatta su tutte le particelle [...] dal prodotto scalare della forza agente sulla singola particella per il vettore di posizione di essa; il teorema del v., enunciato dallo stesso Clausius, lega il viriale all’energia cinetica del sistema e consente di determinare l’equazione di stato ...
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vero
véro agg. e s. m. [lat. vērus, e sostantivato vērum, neutro]. – 1. agg. a. Che è realmente ciò che dice il suo nome (contrapp. ora a falso, ora a presunto o immaginario): Cristo, v. Dio e v. uomo; [...] per la misurazione del tempo (v. sole, n. 1 b); meridiano v., quello relativo al Sole vero. n. In matematica, riferito a un enunciato o a una formula di una teoria, è sinon. di corretto, che si può cioè dedurre dalle premesse della teoria. In logica ...
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problema
problèma s. m. [dal lat. problema -ătis «questione proposta», gr. πρόβλημα -ατος, der. di προβάλλω «mettere avanti, proporre»] (pl. -i). – 1. Ogni quesito di cui si richieda ad altri o a sé [...] o la costruzione di uno o più enti (numeri, funzioni, figure geometriche, insiemi, ecc.) che soddisfino alle condizioni specificate nell’enunciato del problema: i dati, i termini di un p.; formulare, proporre un p.; impostare, risolvere un p.; lo ...
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procedimento
procediménto s. m. [der. di procedere]. – 1. ant. o poco com. Il fatto e il modo di procedere, cioè di svolgersi, di progredire: il p. delle indagini, o nelle indagini; spiegare, illustrare [...] p. iterativo, v. i singoli aggettivi. In logica matematica, p. di decisione, metodo sistematico mediante il quale, dato un qualsiasi enunciato, si può decidere in un numero finito di passi se esso è dimostrabile o no in una determinata teoria (è, per ...
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contestualizzare
contestualiżżare v. tr. [der. di contestuale]. – 1. Genericam., inserire (un’affermazione, un concetto, un fenomeno, un comportamento) in un contesto ben determinato per meglio definirne [...] il significato. 2. In linguistica, semantica e critica letteraria, riferire, ai fini di una corretta comprensione, un enunciato al co-testo e al contesto pertinenti (v. le due voci); con decontestualizzare e ricontestualizzare s’intende l’uso di ...
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traccia
tràccia s. f. [der. di tracciare] (pl. -ce). – 1. Segno lasciato nel terreno, su una superficie o in altro ambiente, da qualcosa che vi passa sopra o attraverso, che vi poggia con forza: le t. [...] un discorso, di una relazione; farsi la t. di un articolo. Nel linguaggio scolastico, l’argomento (anche come semplice enunciato del tema) che l’alunno deve svolgere in un compito scritto. d. letter. Cammino, percorso, in quanto rimangono sul terreno ...
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intensione
intensióne s. f. [dal lat. intensio -onis, der. di intendĕre, part. pass. intensus (v. intenso)]. – 1. Sinon., letter. e ormai ant., di intensità, soprattutto in senso assol., come stato di [...] contenuto, la qualità o proprietà individuale, la «connotazione» di un termine, di un predicato, di un enunciato. Analogam., nella semantica, definizione per i., quella che indica i caratteri, le proprietà, le qualità necessariamente posseduti ...
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frase
fraṡe s. f. [dal lat. phrasis, gr. ϕράσις, der. di ϕράζω «dire»]. – 1. Espressione linguistica significativa: f. enunciativa, esclamativa, interrogativa, imperativa; f. compiuta, incompiuta. In [...] una frase né il periodo «penso, dunque sono», né la locuzione «menare il can per l’aia»); altri la definiscono un enunciato i cui costituenti (che possono essere anche uno solo, per es. un aggettivo come: stupendo!) devono avere una funzione e un ...
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Nella logica, secondo la definizione classica, proposizione di cui ha senso dire che è vera o che è falsa. In un linguaggio formale, per e., s’intende una espressione chiusa, non contenente cioè variabili libere, che denoterà quindi uno dei...
In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. da enunciato, intendendo con quest’ultimo...