frase /'fraze/ s. f. [dal lat. phrasis, gr. phrásis, der. di phrázō "dire"]. - 1. (ling.) [unità di discorso dotata di autonomia sintattica e di talune funzioni grammaticali e comunicative essenziali] [...] ≈ ‖ clausola, enunciato, periodo, proposizione. 2. (estens.) [nel linguaggio corrente, insieme di parole sintatticamente e semanticamente coeso] ≈ espressione, locuzione. ‖ circonlocuzione, formula, frase fatta, perifrasi. ● Espressioni: frase fatta ...
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premessa /pre'mes:a/ s. f. [dal lat. mediev. praemissa (sententia) "(proposizione) messa avanti", part. pass. femm. di praemittĕre "premettere"]. - 1. a. [ogni enunciato che viene ammesso in partenza e [...] da cui si traggono le conclusioni] ≈ base, presupposto. b. (filos.) [nella logica del sillogismo, ciascuno dei due giudizi che vengono premessi o presupposti per dedurre la conclusione] ≈ protasi. ↔ conclusione. ...
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prendere /'prɛndere/ [dal lat. prĕhendĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). - ■ v. tr. 1. a. [esercitare una presa su cosa [...] appena cit., il verbo portare, al tempo presente, implicherebbe che si ha indosso il cappotto al momento in cui si formula l’enunciato: fa freddo, porto (o indosso, sinon. più formale) il cappotto. Più spesso p. è sinon. di portare via: ho preso il ...
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conoscere /ko'noʃere/ (o cognoscere) [lat. cognoscĕre, der. di (g)noscĕre "conoscere", col pref. con-] (io conósco, tu conósci, ecc.; pass. rem. conóbbi, conoscésti, ecc.; part. pass. conosciuto). - ■ [...] l’interlocutore (uso cosiddetto fàtico): fa freddo, sai, per uscire in maniche di camicia. Similmente, sapere può introdurre un enunciato: sai che ore sono?
In riferimento a una cognizione specifica e articolata (per es. una lingua, una notizia, un ...
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Fabio Rossi
allegro. Finestra di approfondimento
Persone allegre - Si dice a. in primo luogo chi è o mette di buonumore, per abitudine o particolare circostanza: oggi mi sento proprio a.; eri tanto a. [...] disposto verso gli altri, spensierato e sim.» e indica più una condizione permanente che occasionale (sarebbe bizzarro un enunciato come: quello che mi hai detto mi fa sentire gioviale): Gemmati era un bel giovanotto, tagliato un po’ grossolanamente ...
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principio /prin'tʃipjo/ s. m. [dal lat. principium, der. di princeps -cĭpis nel sign. di "il primo"] (pl. -i, meno com. -ii o -î). - 1. a. [atto e fatto di cominciare: il p. della guerra; il p. dell'anno] [...] cui sono costruiti un sistema, una disciplina e sim.: p. di economia] ≈ fondamenti, nozioni, rudimenti. ‖ elementi. c. (fis., chim.) [enunciato che costituisce la generalizzazione di una vasta evidenza sperimentale e che si assume come vero: i tre p ...
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funzione /fun'tsjone/ s. f. [dal lat. functio -onis, der. di fungi "adempiere"]. - 1. [attività che una persona svolge in relazione alla carica che ricopre: esercitare le f. di giudice] ≈ compito, incarico, [...] ≈ compito, finalità, ruolo, scopo, (lett.) ufficio. 6. (ling.) [ruolo che un'unità grammaticale svolge all'interno di un enunciato: aggettivo con (o in) f. di avverbio] ≈ valore. 7. (relig.) [cerimonia sacra: f. funebre] ≈ rito, ufficio. □ funzione ...
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problema /pro'blɛma/ s. m. [dal lat. problema -ătis "questione proposta", gr. próblēma, der. di probállō "mettere avanti, proporre"] (pl. -i). - 1. (matem.) [domanda che richiede una risoluzione mediante [...] calcoli che soddisfino alle condizioni specificate nell'enunciato] ≈ esercizio, quesito. 2. (estens.) [situazione negativa da affrontare e da risolvere: tutti abbiamo i nostri p.] ≈ difficoltà, (fam.) grana, grattacapo, guaio, preoccupazione, (fam.) ...
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allegro /a'l:egro/ [lat. ✻alĕcer alĕcris (poi ✻alècris), dal lat. class. alăcer -cris "animoso, vivace"]. - ■ agg. 1. a. [che sente e dimostra allegria: un uomo, un carattere a.] ≈ contento, di buon umore, [...] disposto verso gli altri, spensierato e sim.» e indica più una condizione permanente che occasionale (sarebbe bizzarro un enunciato come: quello che mi hai detto mi fa sentire gioviale): Gemmati era un bel giovanotto, tagliato un po’ grossolanamente ...
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Fabio Rossi
pensare. Finestra di approfondimento
Modi di pensare - Vi sono vari modi di esercitare l’attività del pensiero. P. è il verbo più generico e ha una molteplicità di sign., il più com. dei quali [...] soluzione). 4) Penso sempre a te (qui la genericità dell’es. non ammette nessun sinon., se non rendendo più esplicito l’enunciato: ti desidero, ti rimpiango, ti sogno e sim.). Anche nel sign. di «ritenere in anticipo» (penso che farà tardi stasera) i ...
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Nella logica, secondo la definizione classica, proposizione di cui ha senso dire che è vera o che è falsa. In un linguaggio formale, per e., s’intende una espressione chiusa, non contenente cioè variabili libere, che denoterà quindi uno dei...
In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. da enunciato, intendendo con quest’ultimo...