uguagliare
(o eguagliare) v. tr. [der. di uguale, eguale] (io uguàglio o eguàglio, ecc.). – 1. Rendere una cosa uguale a un’altra oppure due o più cose uguali tra loro; pareggiare: per u. le due assi [...] due ragazzi si uguagliano. In matematica, u. a zero un polinomio p(x), scrivere l’equazione p(x) = 0; u. due espressioni algebriche, considerare l’equazione che ha come membri le due espressioni date. 2. Rendere uniforme, liscio, senza ondulazioni: u ...
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personale1
personale1 agg. [dal lat. tardo personalis, der. di persona «persona»]. – 1. a. Che si riferisce alla persona, che è proprio di una determinata persona, di un singolo individuo: libertà p.; [...] p., gli errori, di carattere sistematico, derivanti da particolarità di ciascun osservatore e dai quali derivano l’equazione p. e la differenza p. (v. equazione, n. 5). 2. In grammatica, pronomi p., i pronomi io, tu, noi, voi e le forme toniche ...
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inequazione
inequazióne s. f. [comp. di in-2 e equazione]. – In matematica, termine che equivale propriam. a disuguaglianza, ma abitualmente usato come contrapp. di equazione, e pertanto come sinon. [...] meno com. di disequazione; in partic., risolvere un’i., in una incognita (o in più incognite), trovare tutti i valori dell’incognita (o le coppie, terne, ecc., di valori delle incognite) che rendono soddisfatta ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione [...] , riflessione, rifrazione, ecc.; per anno-luce, in astronomia, v. la voce; per equazione della l. o tempo di luce, sempre in astronomia, v. equazione. b. Con riguardo all’intensità luminosa, la luce, naturale o artificiale, è determinata nell ...
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superficie
superfìcie (meno com. superfice) s. f. [dal lat. superficies, comp. di super- e facies «faccia»] (pl. -ci, disus. -cie). – 1. Il contorno di un corpo come elemento di separazione della regione [...] rigido traslatorio di una linea, un punto prefissato della quale descrive una certa linea. In geometria analitica, figura rappresentata da una equazione in tre variabili del tipo z = f (x, y) oppure, più in generale, f(x, y, z) = 0; s. algebrica, se ...
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soddisfare
(tosc. o letter. sodisfare; ant. satisfare) v. tr. e intr. [lat. satisfacĕre, comp. di satis «abbastanza» e facĕre «fare»] (pres. io soddisfàccio o soddisfò o soddisfo, tu soddisfài o soddisfi, [...] verifica un principio, una legge o proprietà; si dice, per es.: un numero è soluzione di un’equazione se soddisfa l’equazione stessa; la moltiplicazione fra numeri soddisfa la proprietà commutativa; si può applicare un teorema quando sono soddisfatte ...
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pitagorico
pitagòrico agg. e s. m. [dal lat. Pythagorĭcus, gr. Πυϑαγορικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. Di Pitagora, conforme alla dottrina di Pitagora, cioè al pitagorismo (v.): filosofia, dottrina, sistema, [...] p., tipo di geometria in cui non è valido il teorema di Pitagora; numeri p., terne di numeri interi e positivi che risolvono l’equazione pitagorica (per es., 3, 4, 5; 5, 12, 13); tavole p., specchio o quadro di numeri a 10 righe e a 10 colonne, che ...
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iperbolico
iperbòlico agg. [dal lat. tardo hyperbolĭcus, gr. ὑπερβολικός (soltanto nel sign. 1)] (pl. m. -ci). – 1. Dell’iperbole, che costituisce iperbole, o fa uso di iperboli: frase, espressione i.; [...] una cifra i.; e fig.: un’ornamentazione i.; un’impresa iperbolica. 2. Che ha relazione con la curva dell’iperbole o con l’equazione che la rappresenta. a. In matematica: ente i., ente di cui una qualsiasi proprietà essenziale sia collegata con un ...
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aggiunto
agg. e s. m. [part. pass. di aggiungere]. – 1. Di persona che coadiuva o sostituisce un’altra nel suo ufficio: segretario a.; capostazione a.; come sost., a. giudiziario, era uno dei gradi della [...] diversi, a un determinato ente per indicare che questo è associato a un altro ente assegnato, per lo più della stessa natura: equazione a. di una data equazione, espressione a., operatore a., forma differenziale a., determinante a., matrice a., ecc. ...
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variazione
variazióne s. f. [dal lat. variatio -onis, der. di variare «variare»]. – 1. Con riferimento al valore trans. del v. variare: a. Il fatto di variare, di portare o di subire qualche cambiamento [...] coefficiente al successivo: per la regola di Cartesio il numero di tali variazioni è uguale al numero delle radici positive dell’equazione oppure lo supera di un numero pari (lo stesso vale per le permanenze di segno rispetto alle radici negative). V ...
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Matematica
Definizioni
Si chiama e. un’uguaglianza tra due espressioni contenenti una o più variabili ovvero una o più funzioni o anche enti di natura più generale ( incognite dell’e.); se essa è soddisfatta, qualunque sia la determinazione...
. In astronomia questa parola ha assunto, nell'uso tradizionale, varî significati, nettamente diversi da quello che ad essa si dà nell'analisi matematica (v. equazioni).
Equazione della luce. - In generale è il tempo, che impiega la luce a percorrere...