commedia
commèdia (raro comèdia, ant. commedìa o comedìa) s. f. [dal lat. comoedia, e questo dal gr. κωμῳδία, che prob. significava in origine «canto (ᾠδή) del festino (κῶμος)»]. – 1. In senso ampio [...] intreccio o d’intrigo dei secoli precedenti, in cui era prevalente l’interesse per il movimentato intrecciarsi degli episodî lunga, complessa, con grande apparato scenico, e commedióne m., a intreccio complicato, e volgare; pegg. commediàccia. ...
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pregno
prégno agg. [lat. *praegnis o *praegnus -a -um, rifacimento di praegnas -atis, altra forma per praegnans -antis «pregnante»]. – 1. Gravido; la parola è oggi riferita quasi esclusivam. a femmine [...] ; animo p. di rancore; con maggiore ampiezza di sign. nel linguaggio letter. e poet.: per le felici Aure p. di vita (Foscolo); una frase p. di pensiero e di verità (Mazzini); l’aria era al solito soffocante, p. di quel profumo volgare (Soldati). ...
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prosaico
proṡàico agg. [dal lat. tardo prosaicus] (pl. m. -ci). – 1. letter. Che ha il tono, il carattere della prosa, detto come giudizio per lo più negativo con riferimento a opere, componimenti, discorsi [...] trascendere gli aspetti materiali della vita, e quindi meschino, banale, volgare: discorsi p.; un uomo p.; avere interessi p.; non essere così p.!; l’amore per i fiori e le piante era la sola cosa poetica della vita, altrimenti del tutto p., di ...
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basso1
basso1 agg. [lat. tardo bassus]. – 1. a. Poco elevato dal suolo o da altro livello, sia rispetto ad altre cose determinate, sia rispetto all’altezza ordinaria delle cose dello stesso genere: un [...] Riferito a metalli, di lega inferiore: oro b.; e bassa era detta anticam. la moneta con valore reale di fino inferiore al quota; non com., parlare b., a bassa voce, o in modo volgare. ◆ Dim. bassino, bassétto (sostantivato, un bassetto, il bassetto, ...
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si
sì avv. [lat. sīc; nel sign. 2 come forma abbreviata della locuz. affermativa sic est «così è»] (radd. sint.). – 1. Forma ant. e letter. equivalente a così: a. Con sign. modale, «in questo modo, in [...] : ripensava come mai quel sì che le era scappato, avesse potuto significar tanto (Manzoni); avuti dodici sì e sette no). In partic., la lingua del sì, il «volgare», cioè la lingua italiana, così chiamata fin dalle origini (cfr. Dante, Inf. ...
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demotico
demòtico agg. e s. m. [dal gr. δημοτικός, der. di δῆμος «popolo»] (pl. m. -ci). – 1. agg. e s. m. Propr., popolare, volgare. In partic., scrittura d., tipo molto rapido di scrittura ieratica [...] (v. ieratico), venuta in uso in Egitto verso il 700 a. C., e che nell’epoca tolemaica e romana era la scrittura ordinaria della vita quotidiana; come s. m., il demotico, quella fase della lingua scritta egiziana che si espresse attraverso la ...
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farsa
s. f. [dal fr. farce, der. di farcir, che è il lat. farcire «riempire»]. – 1. Termine che in origine (nella forma fr. farce o in una corrispondente forma lat. mediev. farsa) indicò varî tipi di [...] mediante interpolazione di testi e canti in volgare nei testi e nelle melodie della liturgia tradizionale raffinati. 2. fig. Cosa non seria, buffonata: si è scoperto che era tutta una f.; soprattutto in senso spreg.: smettiamola con queste f. indegne ...
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Storia d'Italia, dal principio dell'era volgare fino alla metà del 18° sec., scritta (1744-1749) dallo storico e letterato L.A. Muratori (1672-1750).
Vi si narrano i fatti anno per anno, collegati nella loro successione cronologica, con grande...
La più ampia divisione del tempo nella storia dei diversi popoli.
In cronologia, sistema di computo del tempo che prende inizio da un avvenimento storico di particolare importanza.
Storia
Egizi e Babilonesi non ebbero ere in senso stretto,...