marcionismo
s. m. – La dottrina di Marcióne di Sinòpe (c. 85 - c. 160 d. C.), scomunicato come eretico per le sue tesi sull’insanabile contrasto fra il Vecchio e il Nuovo Testamento (fondando la sua [...] interpretazione della Bibbia sul senso letterale anziché su quello allegorico, egli infatti sosteneva che Gesù Cristo, buono, amorevole e misericordioso, non poteva essere figlio del dio spietatamente ...
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scemo1
scémo1 agg. e s. m. (f. -a) [der. di scemare, propr. part. pass. senza suffisso; ma col sign. 1, semus è già presente nel lat. mediev. (sec. 13°)]. – 1. agg. a. Scemato, non pieno, non intero: [...] a sesto ribassato (v. arco, n. 4). Fig.: investigatore ... di chi scemo nella fede sentisse (Boccaccio), non pienamente credente, eretico. b. ant. o letter. Mancante, privo: Ma Virgilio n’avea lasciati scemi Di sé (Dante); Festi, barbar crudel, del ...
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eutichiano
agg. e s. m. – 1. agg. Del teologo e monaco Eutiche (v. eutichianesimo), condannato come eretico dal Concilio di Calcedonia, e della sua dottrina. 2. s. m. Seguace della dottrina monofisita [...] di Eutiche ...
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sentenziare
v. tr. e intr. [dal lat. mediev. sententiare, der. del lat. sententia «sentenza»] (io sentènzio, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Decidere, giudicare con sentenza, pronunciare una sentenza: [...] Quel che sentenzia ogni animale a morte (Leopardi); e nella forma passiva: era stato vicino ad esser sentenziato per eretico (Sarpi); l’aver lite ... con alcuno dei suoi seguaci, spesso equivaleva a essere sentenziato a morte (Ed. Calandra). 2 ...
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anatematismo
s. m. [dal lat. tardo anathematismus, gr. ἀναϑεματισμός]. – Formula (in partic. quella tradizionale, derivata dalla Lett. di s. Paolo ai Galati, «se alcuno dicesse ..., sia anatema») con [...] cui l’eretico, o chi pervicacemente ripete una proposizione condannata, viene colpito da anatema; nei concilî più recenti, come il Tridentino e il Vaticano, tali formule sono indicate con il nome di canoni. ...
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ardere
àrdere v. tr. e intr. [lat. ardēre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. arsi, ardésti, ecc.; part. pass. arso). – 1. tr. Bruciare per mezzo del fuoco: arsero le case dei loro nemici; l’eretico [...] fu condannato a essere arso vivo; anche riferito al fuoco stesso: l’incendio arse la casa dei nostri vicini. Per estens., riferito ad altri agenti, consumare, disseccare: il gelo ha arso tutte le piantine. ...
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eretico
Nel senso di " contrario alle verità della fede " è usato, con valore attivo, in Pd IV 69 Parere ingiusta la nostra giustizia / ne li occhi d'i mortali, è argomento / di fede e non d'eretica nequizia, cioè " di malizia, che induce...
Eretico (n. in Celesiria - m. Costantinopoli 367 circa). Studiò con maestri ariani la teologia in Antiochia, e in Alessandria la filosofia aristotelica. Nella polemica trinitaria del 4º sec. sostenne l'impossibilità logica dell'identità o somiglianza...