pronome
pronóme s. m. [dal lat. pronomen, comp. di pro-1 «invece di» e nomen «nome», calco del gr. ἀντωνυμία, formato anch’esso con ἀντί «invece di» e ὄνυμα, «nome»]. – Parte variabile del discorso che [...] caso; il pronome ha quindi non solo funzione di richiamare o anticipare una nozione già espressa o che verrà espressa dopo (per es.: la casa che ho comprato; questa è la mia casa), ma anche quella di richiamare il contenuto di intere frasi (lo sapevo ...
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k, K
(cappa o kappa, ant. o region. ca) s. m. o f., invar. – Decima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta l’occlusiva velare sorda (cioè il suono proprio di c in casa, fuoco, acuto) come il greco [...] W. A. Mozart, è abbrev. del cognome di Ludwig von Köchel che in un catalogo del 1862 classificò le composizioni del musicista (per es. «Quartetto in si bem. magg. K. 458»); in astronomia si indica con K una classe spettrale di stelle di colore giallo ...
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semiconsonante
s. f. [comp. di semi- e consonante, sul modello di semivocale]. – In linguistica, sinon. di semivocale, usato però quasi esclusivam. per quelle semivocali che precedono una vocale e costituiscono [...] per una stessa parola coesistono due pronunce della i o della u, più o meno diffuse e più o meno corrette entrambe (per es. Ariosto 〈ari̯òsto, ari-ò-sto〉, redarguire 〈redarġuì-re, redarġu̯ìre〉), e qualche volta, nell’uso oratorio e poetico, la loro ...
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rima1
rima1 s. f. [prob. lat. rhythmus «ritmo»]. – 1. L’identità di suono nella terminazione di due parole, dalla vocale tonica in poi, che si sente soprattutto quando le due parole sono a poca distanza [...] altra nel discorso, e in partic. in poesia, quando esse sono collocate alla fine di due versi, consecutivi o vicini: così, per es., fanno rima, o sono in rima, vocaboli come testo e manifesto (r. piana, perché fra parole piane), veicolo e ridicolo (r ...
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apostrofo
apòstrofo s. m. [dal lat. tardo apostrŏphus, gr. ἀπόστροϕος, propr. «vòlto indietro», der. di ἀποστρέϕω «volgere altrove»]. – Segno grafico in forma di virgoletta (’), che nell’ortografia italiana [...] ’ngegno, tra ’l sì e ’l no, «E ’l sol montava ’n sù con quelle stelle» (Dante); 3) le abbreviazioni dei millesimi, per es. il ’48 (il 1848), nel ’29 (nel 1929), la guerra del ’15-’18, il ’400 (il sec. 15°); l’apostrofo non è qui obbligatorio, sicché ...
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paradosso1
paradòsso1 agg. e s. m. [dal gr. παράδοξος, comp. di παρα- nel sign. di «contro» e δόξα «opinione»; come sost., dal gr. παράδοξον (neutro sostantivato), lat. paradoxum]. – 1. agg. Che va contro [...] il p. del mentitore, v. mentitore), gli altri relativi alla teoria degli insiemi e alle sue implicazioni logico-matematiche (per es., il p. di Russell, che può essere così enunciato: «l’insieme di tutti gli insiemi che non comprendono sé stessi come ...
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camera
càmera s. f. [lat. camĕra, camăra «volta, soffitto a volta di una stanza», dal gr. καμάρα]. – 1. a. In senso generico, qualunque ambiente interno di un edificio per abitazione, che non abbia, [...] n. 2). b. In botanica, cavità che si trova in un tessuto, di dimensioni più ampie dei soliti spazî intercellulari; per es., c. sottostomatica, che sta al di sotto di uno stoma e comunica con altri spazî intercellulari del mesofillo. 6. Termine usato ...
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reato
s. m. [dal lat. tardo reatus -us «condizione di accusato; colpa», der. di reus «accusato, colpevole»]. – Nel diritto, atto antigiuridico, che produce un evento contrario a un interesse protetto [...] ’astensione da un’azione che è imposta dalla legge (per es., l’omissione di atti d’ufficio); r. continuato, consistente un possibile pregiudizio di un bene tutelato dalla legge (per es., l’istigazione a delinquere); r. aberrante, quello commesso ...
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stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio [...] di quiete), quelli che indicano il permanere del soggetto in un dato luogo o in una data posizione o condizione (per es., essere, stare, rimanere, ecc.). In senso fig., nel linguaggio medico (con sign. affine a stasi, ma in senso più oggettivo, come ...
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parassita
s. m. e agg. (raro parassito, ant. parasito, come s. m.) [dal lat. parasita o parasitus, gr. παράσιτος, comp. di παρά «presso» e σῖτος «alimento, sostentamento»] (pl. m. -i). – 1. a. In origine, [...] p., il coefficiente che compare nelle relazioni tra grandezze fisiche quando si usano unità di misura incoerenti tra loro (per es., se si misurano le lunghezze in metri e le aree in ettari, occorrerebbe introdurre nella formula per il calcolo delle ...
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Pronome neutro tedesco adoperato in psicanalisi, prima da G. Groddeck poi da S. Freud, per designare la fonte impersonale, inconscia, delle manifestazioni della vita istintiva, per cui non tanto ‘io ho sognato’, quanto ‘es träumte mir’ (‘qualcosa’...
Es
Una delle tre istanze dell’apparato psichico (insieme all’Io e al Super-io) secondo Freud, che mutò il termine dallo psicoanalista tedesco Georg Goddeck (1866-1934). Costituisce il polo pulsionale della personalità, dai contenuti innati...