resistenza
resistènza s. f. [dal lat. tardo resistentia, der. di resistere «resistere»; il sign. 3 è un calco del fr. résistance]. – 1. L’azione e il fatto di resistere, il modo e i mezzi stessi con [...] ogni forza che si oppone al moto del corpo a cui è applicata: per es., in una macchina si hanno r. utili e r. passive a seconda che è, rispettivam., inferiore o superiore a un determinato valore (per es., nell’aria e nell’acqua, circa 2 m/s): nel ...
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reazione
reazióne s. f. [der. di reagire, secondo il modello del rapporto agire-azione]. – Azione che si oppone ad altra azione. Da questo sign. centrale e generale si articolano i varî sign. che la [...] (quando si ha il passaggio di elettroni da un atomo all’altro). Alcune reazioni chimiche prendono poi nomi proprî, come, per es., r. di Curtius, r. di Friedel Crafts, r. di Hofmann, r. di Grignard. R. catalitica, reazione nella quale si aggiunge un ...
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sigla
s. f. [dal lat. tardo sigla -orum, neutro plur., «abbreviature», prob. der. di singŭla (littera) «abbreviazione»]. – 1. a. La lettera o le lettere iniziali del nome di persone, ditte ed enti, associazioni [...] .P.R. 〈dippi-èrre〉, C.N.R. 〈či-ènne-èrre〉, C.G.I.L. 〈čiǧǧi-èlle〉), o addirittura sciogliendo l’abbreviazione (per es., il T.C.I., letto per lo più distesamente: il Touring Club Italiano; i C.C., letto: i Carabinieri; le FF.AA., letto: le Forze Armate ...
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ausiliare
auṡiliare agg. e s. m. e f. [dal lat. auxiliaris, der. di auxilium «aiuto»]. – 1. agg. Che è di aiuto: rifornimenti a.; milizie, reparti a.; vescovo a., lo stesso che vescovo coadiutore; verbo [...] morire, crescere, ecc.); in qualche caso è possibile l’uso di entrambi gli ausiliari, con sensibili differenze di significato (per es.: sono corso e ho corso; sono volato e ho volato). I verbi riflessivi o con coniugazione pronominale, hanno sempre l ...
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f, F
(èffe) s. f. o m. – Sesta lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola deriva dal segno Ϝ (digamma) dell’alfabeto greco primitivo, segno ch’era usato per indicare la semivocale u̯, conservatasi [...] . lat. philosophia, dal gr. ϕιλοσοϕία, s’era confuso con f già in età imperiale); poche le f italiane d’altra origine (es. raffio, dal ted. ant. raffel; zafferano, dall’arabo za‛farān). Nel sistema fonologico italiano, la f può essere di grado tenue ...
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maschera
màschera (ant. o dial. màscara) s. f. [da una voce preindoeur. masca «fuliggine, fantasma nero»]. – 1. a. Finto volto, di cartapesta, plastica, legno o altro materiale, riproducente lineamenti [...] e generalmente fornito di fori per gli occhi e la bocca; può essere indossata a scopo magico-rituale (per es., per rappresentare con efficacia antropomorfica l’essenza divina o demoniaca), bellico (per incutere terrore al nemico), di spettacolo (per ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione [...] giochi di luce), contrasto di luci e di ombre – distribuite in modo da creare un singolare effetto visivo – prodotto dalla luce naturale (per es., dalla luce del sole che filtri tra gli alberi d’un bosco o tra le foglie degli alberi, dalla luna in un ...
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sotto-
– È la prep. (e avv.) sotto, usata come prefisso per la formazione di molti composti nominali e verbali, in alcuni dei quali conserva il sign. e anche la funzione di preposizione (come negli avv. [...] a suo luogo anche per sopra- e sovra-) sono innumerevoli e non tutti prevedibili, spec. in alcune terminologie (come, per es., la geografia o l’anatomia); non si è pertanto creduto opportuno registrare tutte le possibilità. Per quanto riguarda i sign ...
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bene2
bène2 s. m. [dall’avv. bene1]. – 1. a. Ciò che è buono in sé, cioè perfetto nella compiutezza del suo essere o nel suo valore morale, e quindi oggetto di desiderio, causa e fine dell’azione umana: [...] non scarso rispetto alla domanda, e che non ha valore di scambio pur potendo avere utilità (aria e acqua non sono, per es., beni economici dove siano abbondanti o disponibili, ma lo sono, rispettivamente, in una miniera profonda e in un deserto); b ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole [...] aggiunte di qualche lettera in fondo, dando origine ad altre parole (per es., cava, cavallo, cavallone). 7. Sempre al sing., in tutti i utilizzati per attribuire a queste un ordine logico (per es., in un file che contiene gli indirizzi, inseriti in ...
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Pronome neutro tedesco adoperato in psicanalisi, prima da G. Groddeck poi da S. Freud, per designare la fonte impersonale, inconscia, delle manifestazioni della vita istintiva, per cui non tanto ‘io ho sognato’, quanto ‘es träumte mir’ (‘qualcosa’...
Es
Una delle tre istanze dell’apparato psichico (insieme all’Io e al Super-io) secondo Freud, che mutò il termine dallo psicoanalista tedesco Georg Goddeck (1866-1934). Costituisce il polo pulsionale della personalità, dai contenuti innati...