troncamento
troncaménto s. m. [der. di troncare]. – 1. L’azione del troncare, il fatto di venire troncato: t. di un ramo; il t. di una relazione. 2. a. In linguistica, lo stesso che apocope, ossia caduta [...] ’, va’ per dai, fai, stai, vai); 2) quando un bisillabo proclitico perde la seconda sillaba e rimane con la prima terminante in vocale (es. gua’, po’, to’, vo’ per guata, poco, togli, voglio; diè, fè, piè per diede, fede, piede; fe’ o fé o fe, fra’ o ...
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consonante
s. f. [dal lat. consŏnans -antis (littĕra), part. pres. di consonare «consonare»]. – Ciascuno dei fonemi di una lingua che vengono pronunciati con il canale vocale chiuso (c. occlusive o momentanee) [...] dànno due casi: o tutt’e due conservano il loro pieno valore (per es. u e i nell’ital. suino ‹su-ìno›), o una delle due quindi basta a differenziare parole che hanno tutti gli altri suoni identici (es. pala e palla, nono e nonno, braci e bracci). L ...
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h, H
(acca) s. f. o m. – Ottava lettera dell’alfabeto latino, nel quale indicava, come già originariamente in greco (dove in seguito venne sostituita dallo spirito aspro ῾), la fricativa laringale. L’aspirazione [...] romanze e germaniche, per rispondere a nuove esigenze strutturali; per es., in italiano, ch ‹k›, gh ‹ġ›; in francese ch lat. hora, simbolo dell’ora, unità di misura del tempo (per es., 10h 40m, che si legge «dieci ore e quaranta minuti»); anteposta ...
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su
prep. e avv. [lat. sūsum: v. suso] (radd. sint.). – È, in generale, sinon. di sopra, rispetto a cui è più pop. e più breve, e quindi più usato; ma accanto ai sign. e agli usi che le due parole hanno [...] rappresentata con una frazione: P̅0̅P̅ (cioè a:b) si legge «a su b» (ma non in metrologia, dove si usa «a»: per es., A/m si legge «ampere a metro» e non «ampere su metro»). h. Con valore temporale è assai più com. (esclusivo anzi nella lingua moderna ...
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orientamento
orientaménto s. m. [der. di orientare]. – 1. a. L’azione, il fatto e il modo di orientare: o. di una carta geografica, di una carta topografica; stabilire l’o. di un edificio; o. di una [...] ’attribuzione convenzionale, a un dato ente geometrico, di un senso, di un verso o di una qualità che generalizzi tale nozione (per es., o. di un vettore, l’ente costituito dalla direzione e dal verso del vettore). b. Il modo di orientarsi, di essere ...
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o, O
‹ò› s. f. o m. (radd. sint.). – Quattordicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva dal segno usato dai Greci per indicare in origine la vocale o, breve o lunga, prima che si differenziassero [...] tardo latino, in cui s’erano venuti a confondere, scomparsa la funzione distintiva della quantità, ŭ e ō del latino classico (per es. gióva, lat. iŭvat; óra, lat. hōra); 2) la ò italiana continua (dittongata in uò se in sillaba libera) la ò del tardo ...
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c, C
(ci, ant. o region. ce ‹čé›) s. f. o m. – Terza lettera dell’alfabeto latino, derivata dal Γ (gamma) greco. Inizialmente rappresentò la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› d’accordo con l’uso [...] velare palatale sorda, ossia il cosiddetto c duro ‹k›; ma davanti alle vocali palatali (e e i) l’originaria pronuncia occlusiva velare (es. Cicero ‹kìkeroo›) passò a poco a poco, in età tarda, a una pronuncia affricata palatale, che tra il 4° e il 6 ...
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secondario
secondàrio agg. [dal lat. secundarius, der. di secundus «secondo» (agg.)]. – 1. Che viene come secondo, in ordine di tempo e di luogo, e, per estens., d’importanza (si contrappone ora a primario [...] (o terziario), composto di secondo (o terzo) grado, cioè quello di cui un componente è già una parola composta: per es., l’ital. reimmettere, disimpegnare (nel senso di ritirare un oggetto dato in pegno), dove immettere è già composto di in-+ mettere ...
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riduzione
riduzióne (ant. reduzióne) s. f. [dal lat. reductio -onis «il ricondurre», der. di reducĕre: v. ridurre]. – 1. L’azione, l’operazione di ricondurre, di ricollocare o far tornare al luogo o [...] in astronomia e in topografia, errori di rifrazione o di parallasse) o per riportare le misure a condizioni sperimentali di riferimento (per es., in meteorologia, la r. delle misure al livello del mare, in fisica e in chimica, la r. del volume di un ...
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unita
unità s. f. [dal lat. unĭtas -atis, der. di unus «uno»; in alcuni dei sign. concreti, ha risentito l’influenza dell’ingl. unit (che in inglese è distinto da unity)]. – 1. a. Il fatto, la condizione [...] la famiglia); u. complessa, costituita da unità semplici di diversa natura, o da unità semplici e unità composte (per es., l’azienda); u. tipo, caratterizzata in modo tale da poter essere considerata come quella che si presenta con maggior frequenza ...
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Pronome neutro tedesco adoperato in psicanalisi, prima da G. Groddeck poi da S. Freud, per designare la fonte impersonale, inconscia, delle manifestazioni della vita istintiva, per cui non tanto ‘io ho sognato’, quanto ‘es träumte mir’ (‘qualcosa’...
Es
Una delle tre istanze dell’apparato psichico (insieme all’Io e al Super-io) secondo Freud, che mutò il termine dallo psicoanalista tedesco Georg Goddeck (1866-1934). Costituisce il polo pulsionale della personalità, dai contenuti innati...