esponente
esponènte s. m. [part. pres. di esporre]. – 1. (anche f.) a. Chi espone, e in partic. chi, in un’istanza, espone le ragioni proprie o altrui: l’e. dichiara false le dichiarazioni dell’avversario. [...] esponente (anche, ma meno proprio, in esponente) quando è scritto o stampato in alto a destra di una lettera o di un numero (per es., la x in ax, oppure sen x in 5senx); ma anche le letterine finali di grafie abbreviate, come 1°, 3a, sig.na, chiar.mo ...
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sacco
s. m. [lat. saccus, dal gr. σάκκος, di origine semitica (ebr. sáq)] (pl. -chi; ant. o pop. tosc. le sacca). – Termine che, nell’antichità, indicò genericam. un tessuto grossolano, solitamente di [...] . Cavità più o meno profonda che per qualche motivo si formi su una superficie inizialmente piana; spec. nell’espressione far sacco, per es. di una rete che in un punto si sprofondi a formare una borsa, oppure di un liquido organico (pus o altro) che ...
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antifrasi
antìfraṡi s. f. [dal lat. tardo antiphrăsis, gr. ἀντί-ϕρασις comp. di ἀντί «contro» e ϕράζω «dire»]. – Figura retorica che consiste nell’esprimersi con termini di significato opposto a ciò [...] in cui sia usata in senso positivo una parola o locuzione avente di per sé un valore negativo; per es., le espressioni brutto muso!, brigante!, e sim., adoperate come vezzeggiativi. Dagli antichi grammatici si dicevano formate per antifrasi quelle ...
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isologo
iṡòlogo agg. [comp. di iso- e -logo, foggiato su omologo per sostituzione di iso- a omo-] (pl. m. -ghi). – 1. a. In chimica inorganica, detto dei componenti di una serie di sostanze di uguale [...] periodico, cioè di uguale valenza e analogo carattere chimico: per es., acqua (H2O), acido solfidrico (H2S), idruro di selenio all’altro per aggiunta sempre di uno stesso gruppo, come, per es., il benzene, il naftalene, l’antracene. 2. In biochimica, ...
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hamza
‹hàm∫a› s. f. [voce araba, propr. «compressione»]. – Nome dato dagli Arabi a un caratteristico suono, profondamente gutturale, rappresentato con apposita lettera nel loro alfabeto: è propriam. [...] vocale tonica di Verein ‹feràin›); in italiano l’attacco o lo stacco duro può accompagnare qualche interiezione (per es., un oh o un mah pronunciati con particolare enfasi). Nella comune traslitterazione degli orientalisti, la hamza in principio ...
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modulo
mòdulo s. m. [dal lat. modŭlus, dim. di modus «misura»]. – In genere, misura, forma, esemplare, che si assume come modello a cui attenersi, o come elemento fondamentale secondo il quale determinare [...] risultato è il resto della divisione per n del numero dato: per es., 11 modulo 3 = 2. 10. In fisica, con riferimento a quello relativo a insegnanti in classi di diverso livello (per es., una prima e una seconda). b. Corso universitario che verte ...
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telaio
telàio (ant. telaro) s. m. [lat. mediev. telarium, der. di tela «tela1»]. – 1. Dispositivo mediante il quale si esegue la tessitura, dotato perciò di organi adatti all’intreccio di più filati [...] formato da un ordito e da una trama: t. a mano, il tipo primitivo, oggi destinato a qualche particolare lavorazione (per es., nella confezione degli arazzi); t. meccanico, t. automatico, t. senza navetta, t. per maglieria; gli organi, le parti del t ...
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trivalente
trivalènte agg. [comp. di tri- e valente]. – 1. In chimica: a. Di atomo o radicale che ha valenza tre. b. Di composto contenente tre volte un gruppo funzionale (per es., la glicerina è un [...] la t. (per ellissi di vaccinazione). 3. In biologia, detto dell’associazione di tre cromosomi durante la meiosi, come per es. avviene nei soggetti trisomici o nei triploidi. 4. In matematica, logica t., logica che prevede tre valori di verità, nella ...
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neo-
nèo- [dal gr. νεο-, forma che assume in composizione l’agg. νεός «nuovo, recente»]. – 1. Primo elemento di parole composte, derivate dal greco o formate modernamente (anche nella terminologia lat. [...] da taluni adoperato in paletnologia per indicare la fase più recente di un’età (come suddivisione dell’era antropozoica), per es. neo-eneolitico. e. Serve inoltre a formare aggettivi riferiti a denominazioni (per lo più con valore di nome proprio) in ...
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aspetto1
aspètto1 s. m. [dal lat. aspectus -us, der. di aspicĕre «guardare»]. – 1. letter. Atto di guardare, di vedere; sguardo, vista: E la mia donna in lor tenea l’a. (Dante); all’a. di ..., alla vista: [...] momentaneo, mentre il presente e l’imperfetto sono durativi); in altre la distinzione avviene sul piano lessicale, come per es. in italiano, dove l’azione dello «spostarsi» può essere concepita nel suo inizio (partire, che ha aspetto ingressivo), nel ...
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Pronome neutro tedesco adoperato in psicanalisi, prima da G. Groddeck poi da S. Freud, per designare la fonte impersonale, inconscia, delle manifestazioni della vita istintiva, per cui non tanto ‘io ho sognato’, quanto ‘es träumte mir’ (‘qualcosa’...
Es
Una delle tre istanze dell’apparato psichico (insieme all’Io e al Super-io) secondo Freud, che mutò il termine dallo psicoanalista tedesco Georg Goddeck (1866-1934). Costituisce il polo pulsionale della personalità, dai contenuti innati...