coppia
còppia s. f. [lat. cōpŭla «legame, congiunzione»; cfr. copula]. – 1. Due persone, due animali, due cose della medesima specie, unite o considerate insieme: una c. di ballerini; una c. di buoi, [...] è di per sé cinematica, ma può esserlo in seno alla catena cinematica cui appartiene, in virtù di altri vincoli (per es., la coppia di ruote dentate, il sistema eccentrico e bilanciere, ecc.). d. In fisica, insieme di due enti (forze, conduttori, ecc ...
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base
baṡe s. f. [dal lat. basis, gr. βάσις]. – 1. a. La parte inferiore di una costruzione o di un elemento architettonico, e in genere la parte inferiore di un oggetto qualsiasi, che costituisce il [...] , azzurra una soluzione rossa di tornasole. A seconda che la molecola di una base contenga un solo ione OH-, o due, o tre, come per es. nei composti NaOH, Ca(OH)2, Al(OH)3, ecc., si dice che è mono-, bi-, tribasica, e mentre dalla prima si può avere ...
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intra-
[dal lat. intra «dentro»; v. intra]. – Prefisso di parole dotte e in partic. di molti aggettivi del linguaggio scient., che significa «situato nella parte interna, che avviene entro un determinato [...] oscilla tra la forma con intra- e quella con endo-: per es., intramuscolare e endomuscolare; per altri è preferita l’una o l’ raro caso è usato come sinon. di questo (per es., interferro - intraferro, interponte - intraponte); nella lingua ant ...
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metatesi
metàteṡi s. f. [dal lat. tardo metathĕsis, gr. μετάϑεσις «trasposizione», comp. di μετα- «meta-» e tema di τίϑημι «porre, collocare»]. – 1. In linguistica, fenomeno per cui, all’interno della [...] , due suoni si invertono prendendo l’uno il posto dell’altro: si ha la m. a contatto, se i due suoni sono contigui (per es., fr. ant. meole [lat. medulla], mod. moelle; gr. ᾿Αϕορδίτη per ᾿Αϕροδίτη); la m. a distanza, se i due suoni appartengono a due ...
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marca1
marca1 s. f. [dal germ. marka «segno»]. – 1. a. Segno variamente impresso o applicato (mediante un timbro a secco o a inchiostro, oppure inciso, dipinto, stampato) su un oggetto per indicarne [...] in fonologia, la bilabiale sonora ‹b› di banca rispetto alla sorda ‹p› di panca, o, in morfologia, la -e e la -s che oppongono per es., in francese, il femm. grande e il plur. grands al masch. grand. 3. ant. Nome di monete: m. d’oro; m. d’argento; m ...
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oblungo
agg. [dal lat. oblongus, comp. di ob- e longus «lungo»] (pl. m. -ghi). – 1. Bislungo, più lungo che largo (spec. in rapporto a quelle che si ritengono misure regolari): avevo tutta quest’opera [...] riferito a frutto, per es. a una pera, ne indica una forma allungata ma non regolare, in cui per es. la parte superiore sia particolari numeri figurati rettangolari, che risultano uguali al prodotto di due interi consecutivi (per es., 20 = 4 × 5). ...
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marcato
agg. [part. pass. di marcare]. – 1. Segnato con un marchio o con una marca. Più com., accentuato, rilevato, ben avvertibile dai sensi: linee, forme, contorni m.; un uomo dai lineamenti molto [...] 2. In araldica, attributo dei dadi con i punti di smalto diverso (per es.: d’argento m. di nero), e dell’aquila con le penne distinte da di sinonimi, ha il sign. meno esteso (come, per es., spezzare rispetto a rompere, o erroneo rispetto a falso). ...
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proposizione
propoṡizióne s. f. [dal lat. propositio -onis, propr. «il mettere innanzi», der. di proponĕre: v. proporre]. – 1. In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa [...] proposizione è normalmente il verbo, che solo in casi eccezionali è isolato ed esaurisce in sé l’espressione (per es., in frasi impersonali, come piove, nevica, o imperative, come vieni!, guardate!, andiamo!, in cui tuttavia il soggetto è implicito ...
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apofonia
apofonìa s. f. [comp. di apo- e -fonia]. – 1. In linguistica, alternanza non condizionata (cioè non determinata da diversità di contesto fonematico) di vocali, diverse per timbro o quantità, [...] alternanti sono di egual quantità e diverse per qualità di timbro (per es., e ed o nel lat. tĕgo/tŏga); a. quantitativa, quando le alternanti sono diverse per quantità e di uguale o simile timbro (per es., ĕ ed ē nel lat. tĕgo/tēgula). Il fenomeno è ...
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pericolo
perìcolo s. m. [dal lat. pericŭlum «esperimento, processo giudiziario, rischio»]. – 1. a. Circostanza o complesso di circostanze da cui si teme che possa derivare grave danno: essere, trovarsi [...] Segnale di pericolo, segnale con il quale si comunica ad altri (per es., lanciando un SOS) di trovarsi in una situazione pericolosa, o, più dell’esistenza di una situazione pericolosa, come, per es., quelli usati sulle spiagge in caso di mare mosso ...
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Pronome neutro tedesco adoperato in psicanalisi, prima da G. Groddeck poi da S. Freud, per designare la fonte impersonale, inconscia, delle manifestazioni della vita istintiva, per cui non tanto ‘io ho sognato’, quanto ‘es träumte mir’ (‘qualcosa’...
Es
Una delle tre istanze dell’apparato psichico (insieme all’Io e al Super-io) secondo Freud, che mutò il termine dallo psicoanalista tedesco Georg Goddeck (1866-1934). Costituisce il polo pulsionale della personalità, dai contenuti innati...