confisso
s. m. [comp. di con- e del secondo elemento di suffisso, prefisso, infisso, sul modello del fr. confixe]. – In linguistica, nelle parole composte, elemento morfologicamente autonomo, per lo [...] o latina, che si trova in posizione iniziale o finale di parola (per es. àntropo- e -àntropo, rispettivam. in antropologo e misantropo), oppure unito a un altro confisso (per es. archeo- e -logia in archeologia); benché non si tratti propriam. di un ...
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conflitto
s. m. [dal lat. conflictus -us «urto, scontro», der. di confligĕre «confliggere»]. – 1. Combattimento, guerra, scontro di eserciti: un c. armato; il primo c. mondiale; lungo, sanguinoso, immane [...] altra autorità, invadendone la sfera di competenza; si distinguono c. interni, che sorgono tra organi del medesimo potere (tale è, per es., il c. di competenza, che si verifica quando la stessa causa civile viene promossa davanti a due o più giudici ...
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nasale
agg. e s. m. e f. [der. di naso]. – 1. agg. a. Proprio del naso, che è parte del naso, che ha rapporto col naso: la prominenza, il profilo n.; respirazione n., attraverso il naso; plastica n., [...] la cavità che in tutti i vertebrati ospita l’organo olfattivo, e la cui funzione è spesso anche olfattoria (come, per es., nell’uomo); setto n., setto osteocartilagineo sagittale che divide in due parti simmetriche (fosse n.) la cavità nasale; osso n ...
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timbro
s. m. [dal fr. timbre «tamburo; campanello; bollo» (dal gr. tardo τύμβανον, variante di τύμπανον: v. timpano)]. – 1. a. Marchio di gomma (retto da un sostegno rigido) o di metallo che, inchiostrato [...] dalla presenza o dall’assenza di determinati armonici dipendono, per es., il t. nasale, i t. aspri o duri, e di t. chiuso (come u, ó, é, i); opposizione di timbro (per es., tra pèsca e pésca). c. In semeiotica medica, è detto t. timpanico (o ...
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discorso2
discórso2 s. m. [dal lat. discursus -us, der. di discurrĕre: v. discorrere]. – 1. a. L’atto del discorrere, dell’esprimere il pensiero per mezzo della parola: lasciare in tronco un d.; perdere [...] in forma indiretta, ma tacendo il verbo dichiarativo reggente o ponendolo in inciso, come se si avesse la citazione diretta; per es.: «Di tutte queste riflessioni nulla trasparì sul viso di Tereso. Anche lui, egli disse ad un tratto come ricordandosi ...
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relativo
agg. [dal lat. tardo relativus «che si riferisce, che si riporta a qualche cosa» (der. di relatus, part. pass. di referre «riportare»)]. – 1. a. Che si riferisce a un determinato oggetto, elemento [...] maggiore e una minore) che alterano gli stessi suoni e le cui toniche sono poste a distanza di una terza minore: per es., do maggiore e la minore. ◆ Avv. relativaménte, in relazione a, per ciò che si riferisce a, in modo relativo; può accompagnarsi a ...
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se2
se2 cong. [lat. tardo se(d), incrocio di sī con quid «che cosa»] (radd. sint.). – 1. Con valore condizionale, ipotetico: a. Posto che, ammesso che, dandosi il caso che, e sim.; introduce proposizioni [...] siamo noi, semmai, che abbiamo bisogno di lui. Talvolta la cong. se introduce proposizioni che esprimono un’ipotesi soltanto formale; per es., in frasi enfatiche: che mi pigli un accidente, se non è vero; non lo venderei neanche se me lo pagassero a ...
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sinestesia
sinesteṡìa s. f. [dalla voce prec.]. – 1. Nel linguaggio medico, termine abitualmente adoperato per designare il fenomeno psichico consistente nell’insorgenza di una sensazione (auditiva, [...] tipo di metafora per cui si uniscono in stretto rapporto due parole che si riferiscono a sfere sensoriali diverse (per es., silenzio verde nel sonetto «Il bove» di Carducci, colore squillante, voce calda); quando l’accostamento non è occasionale ma ...
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veglia
véglia (ant. o pop. tosc. végghia) s. f. [der. di vegliare]. – 1. a. Il fatto, la condizione di vegliare, di stare sveglio: mi parve di sentire, stando così tra la v. e il sonno, che qualcuno [...] divertenti, ecc. (e con allusione alle conversazioni della veglia, la parola è stata usata talora come titolo di scritti; così, per es., C. R. Dati chiamò Veglie una sua raccolta di scritti eruditi, D. M. Manni chiamò Veglie piacevoli due suoi volumi ...
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oscillatore
oscillatóre s. m. [der. di oscillare]. – In fisica e nella tecnica, dispositivo atto a oscillare, cioè dispositivo nel quale, quando sia convenientemente eccitato, insorgono oscillazioni [...] usualmente, o. rilassati o a rilassamento, quelli il cui funzionamento è basato su fenomeni di rilassamento elettrico (per es., scariche di condensatori in circuiti resistivi); o. persistenti (o periodici), quelli in cui l’ampiezza della corrente si ...
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Pronome neutro tedesco adoperato in psicanalisi, prima da G. Groddeck poi da S. Freud, per designare la fonte impersonale, inconscia, delle manifestazioni della vita istintiva, per cui non tanto ‘io ho sognato’, quanto ‘es träumte mir’ (‘qualcosa’...
Es
Una delle tre istanze dell’apparato psichico (insieme all’Io e al Super-io) secondo Freud, che mutò il termine dallo psicoanalista tedesco Georg Goddeck (1866-1934). Costituisce il polo pulsionale della personalità, dai contenuti innati...