r, R
(èrre) s. f. o, raro, m. – Diciassettesima lettera dell’alfabeto latino; la forma originale, nell’alfabeto fenicio, era quella di un triangolo con un vertice in alto e col lato destro prolungato [...] numero, raram. maiuscola, è abbrev. di recto, in riferimento a fogli di libri, codici, manoscritti oppure a medaglie e monete (es., carta 46r, o r.); in matematica, r, non puntata, indica il raggio o anche una retta. Nella forma maiuscola puntata, è ...
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scala
s. f. [lat. tardo scala -ae (nel lat. class. soltanto al plur., scalae -arum), der. di scandĕre «salire»]. – 1. Termine generico per indicare varî tipi di strutture fisse o mobili, a scalini o [...] ., scala 1/100.000 o 1:100.000 (da leggersi: scala di uno a centomila) significa che una unità di misura lineare sulla carta (per es., 1 cm) corrisponde a 100.000 unità sul suolo (cioè a 1 km); il rapporto può essere anche espresso con la s. grafica ...
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lìnea s. f. [dal lat. linea, der. di linum «lino2»; propr. «filo di lino»]. – 1. a. Ente geometrico che si estende nel senso della sola lunghezza, e che può essere matematicamente definito indipendentemente [...] senz’altro linea retta, o disposizione, in senso più o meno concreto, di oggetti (o anche persone) lungo una linea retta. Per es., l. d’asse o d’alberi di una nave, l’insieme degli alberi di trasmissione dalla macchina motrice all’elica. In zoologia ...
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interrogativo
agg. e s. m. [dal lat. tardo interrogativus]. – 1. agg. a. Che esprime interrogazione, che ha per fine d’interrogare: frase i.; tono i.; guardare con aria i.; rivolgere un’occhiata interrogativa. [...] aggettivi, pronomi o avverbî interrogativi, e caratterizzata, in assenza di questi ultimi, dall’inflessione della voce (per es., hai già cenato?; hai udito nulla?): può essere diretta, quando consiste in una proposizione indipendente, che riproduce ...
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de-
〈dé〉 [dal lat. de, de-]. – 1. Prefisso, soprattutto verbale, che si trova in molte voci di derivazione latina, nelle quali indica ora allontanamento (per es. deviare, deportare), ora abbassamento [...] ecc.). In verbi di formazione recente, spesso formati sull’esempio del francese, corrisponde per lo più a dis- o s- (per es. demoralizzare, denaturare; va notato che in francese il pref. dé- corrisponde non all’ital. de- ma a dis-1, essendo derivato ...
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mare
s. m. [lat. mare]. – 1. La parte della superficie terrestre coperta d’acqua (ad eccezione delle acque continentali: laghi, fiumi, ecc.), e quindi, in generale, il complesso delle acque salate che [...] di m. (v. schiuma). e. In relazione agli esseri fantastici che secondo la mitologia antica vivevano nel mare: le divinità del m. (per es., il dio greco Poseidone e il dio latino Nettuno; le Nereidi, tra le quali Teti); i mostri del mare. 2. In senso ...
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indice
ìndice s. m. [dal lat. index -dĭcis, propr. «indicatore», der. del tema di indicare «indicare»]. – 1. In senso generico ed etimologico (da cui si sviluppano tutti i sign. particolari), qualsiasi [...] esponente a cui va elevato il radicale per ottenere il radicando (nel caso della radice quadrata l’indice non è scritto); per es.: Ψ = 5, dove 4 è appunto l’indice del radicale (625 = 54). 6. In senso astratto, indicazione, indizio che rivela o prova ...
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pioggia
piòggia s. f. [lat. pop. *plŏia (per il class. plŭvia), der. di plŏvĕre, forma tarda per il class. plŭĕre: v. piovere] (pl. -ge). – 1. a. In meteorologia, precipitazione atmosferica allo stato [...] barometro è a pioggia, indica che la pioggia è vicina; la stagione delle p., quella in cui è maggiormente concentrata la piovosità (per es., il periodo estivo nelle zone tropicali). In senso fig., fare la p. e il bel tempo (ma anche fare il buono, o ...
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ordine
órdine s. m. [lat. ōrdo ōrdĭnis]. – 1. a. Disposizione regolare di più cose collocate, le une rispetto alle altre, secondo un criterio organico e ragionato, rispondente a fini di praticità, di [...] ., v. alunno. In finanza, spese d’o., le spese dello stato derivanti dall’accertamento e dalla riscossione delle entrate (per es., aggio di riscossione agli esattori). f. In informatica, sinon. poco com. di istruzione, nel sign. 2 c. 10. Antica unità ...
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grado1
grado1 s. m. [lat. gradus -us «passo, scalino», dallo stesso tema di gradi «camminare, avanzare»]. – 1. a. ant. Gradino, scalino: Scala drizzò di cento gradi e cento (T. Tasso). Più raram., passo: [...] , salendo da uno dei parenti fino allo stipite comune e da questo discendendo all’altro parente, sempre escludendo il comune capostipite (per es., i cugini sono parenti in 4° g., zio e nipote in 3° grado). d. Grado di nobiltà, il titolo di nobiltà di ...
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Pronome neutro tedesco adoperato in psicanalisi, prima da G. Groddeck poi da S. Freud, per designare la fonte impersonale, inconscia, delle manifestazioni della vita istintiva, per cui non tanto ‘io ho sognato’, quanto ‘es träumte mir’ (‘qualcosa’...
Es
Una delle tre istanze dell’apparato psichico (insieme all’Io e al Super-io) secondo Freud, che mutò il termine dallo psicoanalista tedesco Georg Goddeck (1866-1934). Costituisce il polo pulsionale della personalità, dai contenuti innati...