punto2
punto2 s. m. [lat. pŭnctum, lat. tardo pŭnctus, der. di pŭngĕre «pungere»: propr. «puntura, forellino»]. – 1. a. Nel cucito e nel ricamo, l’atto del passare il filo attraverso la stoffa e ripassarlo [...] tre, e in tali casi il secondo e il terzo aggiungono ulteriormente alla nota la metà del valore del punto precedente (per es., una minima con un punto semplice acquista il valore di tre quarti, ossia di una minima più una semiminima; il secondo punto ...
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muto
agg. [lat. mūtus, voce derivata da una radice onomatopeica mu che, come il gr. μῦ-, riproduceva la formazione di suoni inarticolati prodotti a bocca chiusa]. – 1. a. Di persona che non può fare [...] . Vocale m., consonante m., fonema rappresentato nella scrittura (di regola, come residuo di una pronuncia antica), ma non pronunciato. Per es., è muta nella pronuncia italiana l’iniziale di ho, hai, ha, hanno, che non ha avuto mai suono proprio ed è ...
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formula
fòrmula (o fòrmola) s. f. [dal lat. formula, propr. dim. di forma «forma»]. – 1. a. Frase o insieme di frasi imposte da una norma consuetudinaria (rituale o legale) come espressione costante [...] sono i più piccoli numeri interi che individuano il rapporto numerico tra gli atomi dei diversi elementi presenti nel composto (per es., CH2O per l’acido acetico, NaCl per il cloruro di sodio, CH2 per il ciclobutano, ecc.), e una f. molecolare, nella ...
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sofisticazione
sofisticazióne s. f. [der. di sofisticare; cfr. lat. mediev. sophisticatio -onis]. – 1. Modificazione o alterazione intenzionale delle caratteristiche chimiche o fisiche di un prodotto [...] (soprattutto alimenti, farmaci, generi voluttuarî), realizzate mediante sottrazione, per lo più parziale, di un componente pregiato (per es., il grasso del latte), o mediante aggiunta di una sostanza poco pregiata, sia essa un componente naturale del ...
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p, P
(pi, ant. o region. pe ‹pé›) s. f. o m. – Quindicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma (rimasta più o meno immutata nel tempo, salvo che in origine il semicerchio di destra non giungeva [...] la parità. In fisica e chimica, P, o più spesso p, è simbolo della pressione; con la formula di un gas a deponente (per es., PO2, PCO2, dove O2 è il simbolo dell’ossigeno, e CO2 quello dell’ossido di carbonio) indica la pressione parziale di quel gas ...
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primario
primàrio agg. e s. m. [dal lat. primarius; v. primaio, primiero]. – 1. agg. a. Che è primo in una successione, che in una graduatoria viene prima di altri: scuola p., la scuola elementare, e [...] composto alifatico, è legato a un solo altro atomo di carbonio (per es., quelli che stanno alle estremità di una catena di più atomi). d. tempo), e p. sono dette le relative unità (per es., il centimetro, il grammomassa e il secondo nel sistema CGS ...
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macchina
màcchina (ant. màchina) s. f. [dal lat. machĭna, che è dal gr. dorico μαχανά, attico μηχανή]. – 1. In senso storico e antropologico, qualsiasi dispositivo o apparecchio costruito collegando [...] dispositivi meccanici. L’uso più astratto del termine ricorre, in cibernetica e in informatica, in varie locuz.: per es., teoria delle m., lo studio delle analogie funzionali tra le macchine (intese come sistemi fisici che manipolano informazioni in ...
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spina
s. f. [lat. spīna, che ha la stessa radice di spica: v. spiga]. – 1. a. In botanica, elemento indurito e acuminato per lignificazione dei tessuti, quindi pungente, che si origina per trasformazione [...] di quelle emergenze o sporgenze di fusti o di fillomi (per es., nella rosa, nei rovi, ecc.) che in botanica sono ) di varie piante, legnose o erbacee, munite di spine (per es., il biancospino, i ramni, il crespino, diversi cardi): un cespuglio ...
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ricevitore
ricevitóre s. m. [der. di ricevere]. – 1. a. (f. -trice, pop. raro -tóra) Chi riceve: acciò che ’l dono faccia lo r. amico, conviene a lui essere utile (Dante). Con sign. generico è ormai [...] . suoni, segnali elettromagnetici, radiazioni: r. acustico, dispositivo capace di ricevere e trasdurre un’onda sonora (per es. il microfono); r. telefonico, dispositivo che trasforma in vibrazioni sonore le variazioni della corrente trasmessa da una ...
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nesso
nèsso s. m. [dal lat. nexus -us (e, nel sign. 3, nexum -i), der. di nectĕre «connettere, intessere»]. – 1. Connessione, legame, relazione: il n. del discorso; idee e ragionamenti senza nesso, senza [...] gli in italiano, indipendentemente dalla pronuncia ‹l’› o ‹ġli›, o di parole in un dato ordine sintattico (n. sintattico, per es. la locuz. avv. tutt’a un tratto, e in genere tutti i sintagmi lessicalizzati). 3. Nome di un istituto del diritto romano ...
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Pronome neutro tedesco adoperato in psicanalisi, prima da G. Groddeck poi da S. Freud, per designare la fonte impersonale, inconscia, delle manifestazioni della vita istintiva, per cui non tanto ‘io ho sognato’, quanto ‘es träumte mir’ (‘qualcosa’...
Es
Una delle tre istanze dell’apparato psichico (insieme all’Io e al Super-io) secondo Freud, che mutò il termine dallo psicoanalista tedesco Georg Goddeck (1866-1934). Costituisce il polo pulsionale della personalità, dai contenuti innati...