varismo s. m. [der. del lat. varus "storto in dentro"]. - (med.) [alterazione dei normali rapporti fra gli assi di due segmenti scheletrici contigui o di due parti di uno stesso segmento (per es., femore-tibia, [...] omero-ulna, ecc.), tale da formare una deviazione verso l'interno] ↔ valgismo ...
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chela /'kɛla/ (o chele) s. f. [dal lat. chele -es (pl. chelae -arum), gr. khēlḗ]. - (zool.) [parte terminale degli arti di vari artropodi, in partic. crostacei e aracnidi] ≈ Ⓖ pinza, Ⓖ tenaglia. ...
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ABS /ab:i'ɛs:e/ s. m. [sigla del ted. Anti-Blockier System "sistema (frenante) antiblocco"]. - (aut.) [dispositivo per evitare il bloccaggio delle ruote di un veicolo in frenata] ≈ antiblocco. ...
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possesso /po's:ɛs:o/ s. m. [dal lat. tardo possessus -us, der. di possidēre "possedere"]. - 1. a. (giur.) [potere di fatto che si esercita su un bene, avendone la detenzione e l'uso e godendone i frutti] [...] ≈ (non com.) possedimento, (non com.) possessione, (non com.) possidenza. ↔ ‖ proprietà. ● Espressioni: prendere (o entrare in) possesso [acquisire il controllo di un bene immobile, di una carica e sim., ...
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accesso /a'tʃ:ɛs:o/ s. m. [dal lat. accessus -us]. - 1. a. [l'accedere a un luogo, con la prep. a o assol.: consentire, impedire l'a. al centro storico; vietato l'a.] ≈ entrata (a, in), ingresso (a, in), [...] passaggio (a, in). b. (estens.) [via per la quale si accede a un luogo, con la prep. a o assol.: chiudere ogni a. (al porto)] ≈ (lett.) adito, entrata, ingresso, passaggio, varco, via di accesso. 2. (fig.) ...
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postfazione /pɔstfa'tsjone/ s. f. [rifacimento di prefazione, con sostituzione del pref. post- a pre- e sull'es. del fr. postface]. - (bibl.) [commento che il curatore, l'editore, l'autore stesso o altri [...] pospone al testo di un libro] ≈ conclusione. ↔ introduzione, nota introduttiva, prefazione, premessa ...
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arte s. f. [lat. ars artis]. - 1. a. [attività umana che richiede la conoscenza di determinate regole e tecniche: l'a. del fabbro] ≈ lavoro, mestiere, professione. b. (estens.) [attività e tecnica di chi [...] proverbi e modi di dire (notoriamente sempre bloccati, cristallizzati, rispetto alla mobilità morfologica e semantica della lingua d’uso), come per es.: impara l’a. e mettila da parte; l’a. di arrangiarsi; a regola d’a.; non avere né a. né parte ...
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ascoltare v. tr. [lat. volg. ✻ascultare, per il class. auscultare] (io ascólto, ecc.). - 1. [prestare ascolto a qualcosa, anche assol.: a. una predica; non fare commenti e a.!] ≈ (stare a) sentire, stare [...] .: a., conoscere, sapere); vuole sentire che cosa ne pensi (sinon.: a., sapere); senti che ti racconto (sinon.: a.). Quest’ultimo es. è uno dei rari casi in cui a. può reggere una prop. oggettiva, costrutto invece frequentemente retto da sentire (non ...
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sempre /'sɛmpre/ avv. [lat. semper]. - 1. a. [con continuità ininterrotta, senza termine di tempo, senza fine e, talora, senza principio: Dio è s. stato e s. sarà] ≈ eternamente, in eterno. b. [con continuità [...] ininterrotta, sottintendendo un limite di tempo, che può essere, per es., la vita di chi parla o scrive o un periodo di essa: ho s. fatto il mio dovere] ≈ continuamente, costantemente, (fam.) dalla mattina alla sera, incessantemente, ...
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Pronome neutro tedesco adoperato in psicanalisi, prima da G. Groddeck poi da S. Freud, per designare la fonte impersonale, inconscia, delle manifestazioni della vita istintiva, per cui non tanto ‘io ho sognato’, quanto ‘es träumte mir’ (‘qualcosa’...
Es
Una delle tre istanze dell’apparato psichico (insieme all’Io e al Super-io) secondo Freud, che mutò il termine dallo psicoanalista tedesco Georg Goddeck (1866-1934). Costituisce il polo pulsionale della personalità, dai contenuti innati...