dimenticare (ant. dismenticare) [lat. tardo dementicare, der. di mens mentis "mente"] (io diméntico, tu diméntichi, ecc.). - ■ v. tr. 1. [perdere la memoria di una cosa, anche nella forma dimenticarsi: [...] (G. Leopardi).
Non voler ricordare - Talvolta si può dimenticare qualcosa nel senso di non volerci più pensare, quando, per es., si parla di problemi: stasera voglio dimenticarmi dei miei problemi; in questo caso possibili sinon., un po’ più marcati ...
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bello /'bɛl:o/ [lat. pop. bellus "carino, grazioso"] (sing. m. bèl, pl. m. bèi, davanti a consonante seguita da vocale, e davanti a f, p, t, c, v, b, d, g seguite da l o r; bèllo, bègli negli altri casi; [...] ricordino comunque esempi quali un bel gesto, in cui b. vale per l’appunto buono, generoso, magnanimo e sim.). è il caso, per es., di avere una brutta fama; farsi un brutto nome; essere coinvolto in una brutta situazione o in un brutto giro o in una ...
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buono¹ /'bwɔno/ [dal lat. bŏnus]. - ■ agg. 1. a. [nel senso morale, tendente al bene] ≈ benevolente, benevolo, benigno. ↑ angelico, caritatevole, misericordioso, pietoso, pio, santo, umano, virtuoso. ↔ [...] lo più posposto: un buon regista è un regista che sa fare bene il suo mestiere, mentre un regista b. è uno che, per es., ha molta pazienza con gli attori. Analogam., dicendo un amico b. si pone l’accento sulle qualità morali e caratteriali dell’amico ...
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dire (ant. dicere /'ditʃere/) [lat. dicĕre] (pres. dico, dici [ant. o pop. di'], dice, diciamo, dite, dìcono; imperf. dicévo, ecc.; pass. rem. dissi, dicésti, ecc.; fut. dirò, ecc.; condiz. dirèi, ecc.; [...] d. si trova nel mezzo o alla fine del brano citato, il sogg. segue quasi sempre il verbo, come si vede ad es. nelle citazioni da Dante e Boccaccio. In tutti questi usi è talora usato anche fare: «Piano, piano» fece Zaneto sconcertato (A. Fogazzaro ...
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Fabio Rossi
allegro. Finestra di approfondimento
Persone allegre - Si dice a. in primo luogo chi è o mette di buonumore, per abitudine o particolare circostanza: oggi mi sento proprio a.; eri tanto a. [...] contento, felice e lieto, a differenza di a., sono impiegati anche in accezione estens. e in espressioni cristallizzate, per es. nelle presentazioni e in altre circostanze: sono contento di vederti sistemato; felice (o lieto) di conoscerti; lieto di ...
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Fabio Rossi
sbaglio. Finestra di approfondimento
Giusto e sbagliato - S. e i termini ad esso connessi (sbagliare,sbagliato) richiamano i concetti di «giusto» o «ingiusto» nelle sfere logica e morale, [...] è detto, più tecnicamente, refuso: molti refusi furono corretti in terze bozze. Fallo è termine più formale, oppure tecnico (per es. nel calcio) o cristallizzato in espressioni (cogliere in fallo; mettere il piede in fallo), oppure è sinon. di colpa ...
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problematico /proble'matiko/ agg. [dal lat. tardo problematĭcus, gr. problēmatikós "attinente a un problema", sull'es. del fr. problématique] (pl. m. -ci). - 1. [non facile da intendere e da spiegare: [...] un'ipotesi p.] ≈ arduo, complesso, complicato, difficile, difficoltoso, spinoso. ↔ elementare, semplice. 2. (estens.) [che ha scarse possibilità di realizzarsi: il successo dell'impresa appare per ora ...
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processazione /protʃes:a'tsjone/ s. f. [der. di processare²]. - (inform.) [trattamento automatico dei dati] ≈ elaborazione. ‖ analisi, vaglio. ...
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processo /pro'tʃɛs:o/ s. m. [dal lat. processus -us "avanzamento, progresso", der. di procēdĕre "avanzare"]. - 1. a. (ant., lett.) [evoluzione di un'operazione, una situazione e sim.: il p. dei fatti] [...] ≈ corso, (non com.) procedimento, progresso, proseguimento, prosieguo, sviluppo, svolgimento. ↔ conclusione, fine, termine. ▲ Locuz. prep.: lett., in processo di tempo [nel tempo seguente] ≈ in prosieguo, ...
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colonizzare /koloni'dz:are/ v. tr. [der. di colonia¹, sull'es. dell'ingl. (to) colonize, fr. coloniser]. - 1. [ridurre a colonia un territorio, un paese, e fig., mettere e tenere in stato di dipendenza] [...] ≈ ‖ assoggettare, egemonizzare, sottomettere. 2. (estens.) [rendere coltivabili zone improduttive: c. una zona paludosa] ≈ bonificare ...
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Pronome neutro tedesco adoperato in psicanalisi, prima da G. Groddeck poi da S. Freud, per designare la fonte impersonale, inconscia, delle manifestazioni della vita istintiva, per cui non tanto ‘io ho sognato’, quanto ‘es träumte mir’ (‘qualcosa’...
Es
Una delle tre istanze dell’apparato psichico (insieme all’Io e al Super-io) secondo Freud, che mutò il termine dallo psicoanalista tedesco Georg Goddeck (1866-1934). Costituisce il polo pulsionale della personalità, dai contenuti innati...