soprasensibile
soprasensìbile (o sovrasensìbile) agg. [comp. di sopra- (o sovra-) e sensibile]. – In generale, di ciò che non può essere attinto dalla conoscenza sensibile, sia in quanto è oggetto di [...] sia in quanto, collocandosi nella sfera dello spirito o della trascendenza, si pone al di là del mondo dei sensi: il mondo, la realtà soprasensibile. Anche sostantivato con valore neutro, il s., l’ambito di ciò che trascende l’esperienza sensibile. ...
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high care
loc. agg.le inv. Dotato di assistenza e di apparecchiature in grado di assicurare cure sanitarie specializzate. ◆ «L’esperienza testimonia che il malato viene trattenuto in ospedale troppo [...] a lungo e anche nel letto sbagliato. Oggi, ci sono almeno tre livelli di cure: l’intensiva, l’high care come la definiscono gli anglosassoni, cioè la degenza vera e propria, e la low care che equivale ...
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scaltrire
(ant. scalterire) v. tr. [der. di un lat. volg. *calterire, forse der. di cauterium: v. cauterio] (io scaltrisco, tu scaltrisci, ecc.; ant. io scaltro, ecc.). – 1. Rendere scaltro o più scaltro: [...] l’esperienza mi ha scaltrito; il buon maestro Diceami: «Guarda: giovi ch’io ti scaltro» (Dante), ti giovi il fatto che io ti rendo accorto del pericolo; nell’intr. pron. scaltrirsi, diventare scaltro: devi scaltrirti un po’, ragazzo mio! 2. Rendere ...
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enumerazione
enumerazióne s. f. [dal lat. enumeratio -onis]. – 1. L’atto, il fatto di enumerare; enunciazione ordinata e puntuale di una serie di cose: mi fece una lunga e. dei mali che lo affliggevano; [...] perfecta), la quale estende al tutto ciò che si è provato delle singole parti del tutto, e l’induzione insufficiente (enumeratio imperfecta), che da alcuni particolari offerti dall’esperienza conclude sofisticamente a proposizioni universali. ...
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cambiare
v. tr. e intr. [lat. tardo cambiare, voce di origine gallica] (io càmbio, ecc.). – 1. Sostituire una persona, una cosa, con altra simile o diversa: c. cuoco, cameriere, fattorino, assumerne [...] in mano a qualcuno), fingere d’ignorare quanto s’era promesso. 2. Rendere diverso, trasformare: gli anni e l’esperienza mi hanno cambiato; la fortuna cambia spesso la sorte degli uomini; rifl., trasformarsi, assumere aspetto o natura diversa: quella ...
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perito
agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. peritus, prop. part. pass. di *periri «fare esperienza», che si trova nel comp. experiri]. – 1. agg. Di persona che conosce per lunga pratica i segreti di un mestiere, [...] di una professione, di un’arte, di un’attività e sim.; in questo sign., riferito in genere con funzione attributiva a un sostantivo (un p. chirurgo, un peritissimo cuoco, ecc.), è molto meno com. di esperto, ...
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sensoriale
agg. [der. di sensorio, sul modello dell’ingl. e fr. sensorial]. – 1. Nel linguaggio biologico e medico, relativo agli organi e alle funzioni di senso specifico: centri s., le zone della corteccia [...] riguarda le percezioni, l’attività dei sensi: facoltà s.; in psicologia, dato s., il contenuto immediato dell’esperienza, appreso senza l’intervento della coscienza (e pertanto distinto dalla percezione e sinon. di sensazione); in psichiatria, anche ...
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sentimentalismo
s. m. [dal fr. sentimentalisme, der. di sentimental «sentimentale»]. – 1. Tendenza a una sentimentalità eccessiva o affettata: un romanzo soffuso di vago s.; il s. del tardo Romanticismo. [...] all’intelletto; s. religioso, la teoria secondo cui la fede non nasce dalla ragione ma dall’affetto; s. psicologico, la considerazione del contenuto della coscienza come avente la sua forma originaria e indifferenziata nell’esperienza del sentimento. ...
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sentimento
sentiménto s. m. [der. di sentire]. – 1. a. La facoltà e l’atto del sentire, di avvertire impressioni esterne o interne; affine quindi a senso nel suo sign. più generale; anticam. si usò anche [...] s., montare su tutte le furie, arrabbiarsi; al plur., fare qualcosa con tutti i s., con gran cura e attenzione. d. ant. Esperienza, perizia, sapienza: fu di tanto s. nelle leggi, che da molti valenti uomini uno armario di ragione civile [= un’arca di ...
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sentire
v. tr. [lat. sĕntire] (io sènto, ecc.). – In senso ampio, avvertire un qualsiasi stato di coscienza indotto in noi dal mondo esterno attraverso i sensi o un qualsiasi stato affettivo insorgente [...] , avere di sé un concetto alto o modesto. b. ant. Assol., o con compl. indeterminato (s. poco, non s. nulla), avere conoscenza, esperienza d’una cosa: io ho da più persone inteso che tu se’ savissimo e nelle cose di Dio senti molto avanti (Boccaccio ...
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Filosofia
In generale, conoscenza diretta, personalmente acquisita, di una sfera particolare della realtà.
J. Locke e l’empirismo distinguono l’ e. esterna, o percezione dei fatti a noi esterni (sensazioni), e l’ e. interna, o percezione dei...
esperienza
Alessandro Niccoli
Il vocabolo ricorre 16 volte nel Convivio e 10 nella Commedia.
Nella sua accezione più generale, D. lo usa con il significato di " conoscenza diretta ", personalmente acquisita mediante l'osservazione, la consuetudine...