inenarrabile
inenarràbile agg. [dal lat. inenarrabĭlis, comp. di in-2 e enarrabĭlis «che può essere narrato, descritto», der. di enarrare «narrare minutamente»]. – Che non può essere narrato, perché [...] , con il sign. di indicibile, indescrivibile: strazio, dolore i.; l’i. gaudio celeste; O primo entrar di giovinezza, o giorni Vezzosi, inenarrabili (Leopardi). ◆ Avv. inenarrabilménte, in modo inenarrabile: un’esperienza inenarrabilmente felice. ...
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postulato1
postulato1 s. m. [dal lat. postulatum «ciò che è richiesto; richiesta», der. di postulare «postulare»]. – Proposizione che, senza essere evidente né dimostrata, si assume – o si richiede all’interlocutore [...] delle condizioni trascendentali del conoscere scientifico, p. del pensiero empirico, i principî che rendono intelligibile l’esperienza (ossia possibilità, realtà, necessità); nella Critica della ragion pratica sono detti postulati quelle proposizioni ...
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occhiale
agg. e s. m. [der. di occhio]. – 1. agg. Attinente all’occhio; solo nelle locuzioni ant. vetro o. (da cui, per ellissi, l’uso sostantivato del sign. 2 e del plur. occhiali, trattato in questo [...] cannocchiale), e nell’espressione pop. tosc. denti o., i denti canini superiori, ritenuti connessi con gli occhi per l’esperienza empirica che il dolore causato da affezioni dei canini si irradia verso l’occhio corrispondente. 2. s. m. Termine con ...
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dedurre
v. tr. [dal lat. deducĕre, comp. di de- e ducĕre «trarre», rifatto secondo i verbi in -durre (condurre, ecc.)] (coniug. come condurre). – 1. ant. Condurre da luogo a luogo, e più propr. dall’alto [...] dalla madrepatria in altra sede, fondare una colonia. 2. Trarre, derivare: esempî dedotti dalla storia; insegnamenti dedotti dall’esperienza; D. dalle buccine profonde La melodia (D’Annunzio). 3. Ricavare da una verità generale una particolare (v ...
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deduttivo
agg. [dal lat. tardo deductivus, der. di deducĕre «dedurre»]. – Che riguarda la deduzione (come procedimento logico): metodo d., quello che procede per deduzione, usando cioè soltanto il ragionamento [...] senza far ricorso all’esperienza nel corso del suo sviluppo (in partic., metodo categorico-d., se parte da proposizioni assunte come vere, metodo ipotetico-d., se parte da proposizioni semplicemente supposte); ragionamento, giudizio d.; scienze d., ...
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antitempo
agg. inv. Che combatte i segni dell’invecchiamento fisico. ◆ Già, ma non è facile districarsi [...] quando l’offerta di cure dimagranti, snellenti, anticellulite, antietà, antirughe, antitempo, [...] è così forte e massificata. (Maria Novella De Luca, Repubblica, 23 marzo 1999, p. 28, Cronaca) • Dall’esperienza erboristica dei monasteri i prodotti «Hortus Fratris», tra cui l’elisir antitempo alla Rosa di Gerico, considerata la «pianta della ...
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raccontabile
raccontàbile agg. [der. di raccontare]. – Che può essere raccontato (in quanto sia meritevole di essere conosciuto da altri, o in quanto non abbia nulla di troppo indecente): una vicenda, [...] un’avventura r.; la sua fu un’esperienza non r.; non è una storiella r. in presenza di bambini. ...
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noema
noèma s. m. [dal gr. νόημα, der. di νοέω «capire, conoscere, pensare»] (pl. -i). – 1. a. Nella gnoseologia aristotelica, l’oggetto della noesi, cioè la nozione o concetto che è oggetto dell’intuizione [...] astrattivo, prima di divenire termine di rapporti logici. b. Nella fenomenologia husserliana, l’elemento oggettivo (contenuto noematico) dell’esperienza, ossia ciascuno dei varî modi in cui l’oggetto (che può essere di volta in volta il percepito, il ...
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noesi
noèṡi s. f. [dal gr. νόησις, der. di νοέω «capire, conoscere, pensare»]. – 1. Nella gnoseologia aristotelica, atto dell’intelletto (gr. νοῦς) o conoscenza intellettiva, che, in quanto sapere intuitivo [...] (diànoia), di cui però costituisce il presupposto e il fondamento. 2. Nella fenomenologia husserliana, l’elemento soggettivo dell’esperienza, vale a dire l’atto con cui si coglie l’oggetto (percepire, immaginare, ricordare, giudicare, ecc.). ...
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noetico1
noètico1 agg. [dal gr. νοητικός] (pl. m. -ci). – Relativo alla noesi, nel sign. aristotelico e husserliano: conoscenza n., conoscenza primaria e intuitiva dei noemi (anche semplicem. noetica [...] s. f.); analisi n., descrizione fenomenologica degli aspetti soggettivi dell’esperienza. ...
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Filosofia
In generale, conoscenza diretta, personalmente acquisita, di una sfera particolare della realtà.
J. Locke e l’empirismo distinguono l’ e. esterna, o percezione dei fatti a noi esterni (sensazioni), e l’ e. interna, o percezione dei...
esperienza
Alessandro Niccoli
Il vocabolo ricorre 16 volte nel Convivio e 10 nella Commedia.
Nella sua accezione più generale, D. lo usa con il significato di " conoscenza diretta ", personalmente acquisita mediante l'osservazione, la consuetudine...