elevazione
elevazióne s. f. [dal lat. elevatio -onis]. – 1. a. L’atto, il fatto di elevare, di elevarsi, cioè di portare o di salire a una maggiore altezza: dare avvio ai lavori per l’e. del piano stradale; [...] sito. e. In matematica, e. a potenza di un numero, l’operazione mediante la quale si ottiene la potenza (indicata dall’esponente) del numero base. 3. In senso concr., non com., luogo elevato, parte elevata, o più elevata rispetto ad altre circostanti ...
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fenomenologo
fenomenòlogo s. m. (f. -a) [tratto da fenomenologia] (pl. m. -gi o -ghi). – Chi si dedica a ricerche fenomenologiche; seguace della fenomenologia; esponente della corrente fenomenologica. ...
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satira
sàtira s. f. [dal lat. satŭra, femm. dell’agg. satur «pieno, sazio» e per estens. «vario, misto» (anche, con valore negativo, «confuso»), secondo antiche interpretazioni connesso con la lanx satura, [...] come luogo di aspra censura dei costumi individuali); e la s. menippea, il cui nome deriva da Menippo di Gadara, esponente della letteratura e della filosofia cinico-stoica, nella quale si combinavano prosa e poesia, talora con la presenza di parti ...
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scotista
s. m. (pl. -i). – Esponente, seguace, fautore dello scotismo. Anche agg. (con il senso di scotistico): le opere, le dottrine s.; la psicologia s.; la critica s. di un argomento. Scuola s., l’insieme [...] dei seguaci, continuatori, interpreti delle dottrine e degli indirizzi filosofici e teologici di G. Duns Scoto; la scuola nacque ufficialmente nel 1633 quando uno speciale decreto impose ai lettori di ...
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mandato
s. m. [dal lat. mandatum, der. di mandare «affidare»]. – 1. a. In genere, ordine (o direttiva, istruzione) di eseguire qualcosa: impartire un m., ricevere un m.; agire contro il m. ricevuto; [...] formare il governo, affidato dal presidente della Repubblica a un cittadino, in genere membro del Parlamento ed esponente di uno dei partiti di una possibile maggioranza parlamentare; m. esplorativo (v. esplorativo); accettare, restituire il mandato ...
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z, Z
(żèta) s. f. o m. – Venticinquesima e ultima lettera dell’alfabeto latino, derivata dalla zeta dell’alfabeto greco, che nella forma maiuscola ha lo stesso segno Z (svoltosi da quello originario [...] corrente, la z rappresenta in italiano due diversi fonemi, che in questo Vocabolario sono distinti, ma soltanto nei lemmi in esponente e in genere dove si rende necessaria un’indicazione ortofonica, con i segni z e ż (corrispondente, quest’ultimo, al ...
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primitivo1
primitivo1 agg. [dal lat. primitivus «primo», der. dell’avv. primĭtus «in primo luogo», der. di primus «primo»]. – 1. Che è relativo a, o proprio di, un periodo di tempo anteriore a quello [...] la cui derivata è f(x); radice n-esima p. dell’unità, ogni numero complesso a tale che an = 1 mentre, per ogni esponente positivo m minore di n, sia am ≠ 1 (per es., − 1 è una radice quadrata primitiva, ma non una radice quarta primitiva dell ...
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tecnocrate
tecnòcrate s. m. e f. [comp. di tecno- e -crate, tratto da tecnocrazia]. – Dirigente con competenza altamente specialistica, che partecipa alle decisioni al massimo livello in materia di politica [...] economica o amministrativa; esponente, rappresentante della tecnocrazia, del potere tecnocratico: un governo di tecnocrati. ...
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h, H
(acca) s. f. o m. – Ottava lettera dell’alfabeto latino, nel quale indicava, come già originariamente in greco (dove in seguito venne sostituita dallo spirito aspro ῾), la fricativa laringale. L’aspirazione [...] è simbolo dell’altezza (per es., b × h = base per altezza). In metrologia ha varî usi: minuscola, e scritta per lo più a esponente, è, per abbreviazione del lat. hora, simbolo dell’ora, unità di misura del tempo (per es., 10h 40m, che si legge «dieci ...
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Nella matematica elementare, e. di una potenza è il numero di fattori uguali tra loro, il cui prodotto esprime il valore della potenza. È scritto accanto alla base della potenza in alto a destra: 53; (0,12)8, dove 3 e 8 sono gli e., 5 e 0,12...
esponente
esponente in una scrittura del tipo ab, che indica l’operazione di elevazione a potenza, con base a, l’esponente è l’apice b. Per esempio, nella scrittura 23 l’esponente è 3, mentre nella scrittura ex+1 l’esponente è x + 1. Se l’esponente...