che1
che1 〈ké〉 cong. [lat. quia, quod e altre cong.] (radd. sint.). – 1. Come cong. subordinativa, introduce: a) prop. dichiarative, cioè soggettive o oggettive: è possibile che io ritardi; so che accetterai; [...] ) o in correlazione con tanto, lo stesso (vale tanto questo che quello; far male un lavoro è lo stesso che non farlo), o in espressioni quali: è più che certo, è più che facile, è più bello che mai, è più sicuro che mai, le quali hanno valore quasi ...
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versare1
versare1 v. tr. [lat. vĕrsare «voltare, girare», der. di vertĕre «volgere», part. pass. versus; nel sign. 2, dal fr. verser] (io vèrso, ecc.). – 1. a. Fare uscire il liquido contenuto in un [...] per le vie. d. In usi estens. e fig., nel linguaggio letter. o di tono elevato: v. lacrime, piangere (e in espressioni poet.: a che pur versi Degli occhi tristi un doloroso fiume?, Petrarca; non senza versar qualche di pianto Tenera stilla, Parini ...
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rompere
rómpere v. tr. [lat. rŭmpĕre] (io rómpo, ecc.; pass. rem. ruppi, rompésti, ecc.; part. pass. rótto). – 1. a. Spezzare, dividere qualche cosa in due o più parti, con movimento rapido e taglio [...] , una gamba (fig., una salita che rompe le gambe, che affatica eccessivamente); com., spec. in usi iperb. e fig., le espressioni rompere, rompersi il collo, l’osso del collo (nel salire le scale, stava per rompersi l’osso del collo, Verga); rompersi ...
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turco1
turco1 agg. e s. m. (f. -a) [dall’arabo turk (plur. di turkī) «le genti turche», che è dal pers. turkī o turk; in turco osmanico türk «turco»] (pl. m. -chi). – Della Turchia, stato storico e moderno, [...] davano, dalla fine del sec. 15° al 18°, al sultano dell’Impero ottomano. Sign. anche più vago e generico ha nelle espressioni: grano t. o granoturco o più com. granturco, altro nome del mais, dove turco significa «proveniente da paesi lontani»; uva t ...
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prezioso
prezióso agg. [dal lat. pretiosus (der. di pretium «prezzo, pregio»), propr. «costoso, di gran prezzo»]. – 1. a. Che ha grande valore economico, grande pregio, gran prezzo: Né mai saggio nocchier [...] p.; p. immagini poetiche. e. Nell’uso fam., di persona che non si fa vedere spesso, che ama farsi desiderare, nelle espressioni essere, farsi, diventare, rendersi p.: come sei diventato p.!; ti sei fatto così p. che non ti si vede da mesi; anche ...
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poffare!
interiez. [comp. di può e fare, originariamente in espressioni come può fare Dio (cioè «è mai possibile») che sia così?, e sim.]. – Esclamazione di meraviglia, di stupore, e anche di vaga irritazione, [...] poffarmìo, poffaremmìo, poffardina, poffareddina), poffarbacco: poffarbacco, benedico questo tempo del diavolo ... che mi ha procurato il piacere di rivedervi (Verga). Non più in uso le espressioni poffare Iddio, poffare il Cielo, poffare il mondo. ...
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viso2
viṡo2 s. m. [lat. vīsus -us, propr. «vista, sguardo, aspetto», der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – 1. ant. Vista, atto del guardare, sguardo: Oscura e profonda era e nebulosa Tanto che, [...] ignudo e con un mal v. e tutto turbato ve n’andrete (Boccaccio); fare il v. dell’arme o dell’armi, assumere un’espressione ostile e minacciosa, come quella di chi si slancia armato contro altri: con queste e con altre parole assai, col viso dell’arme ...
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oggi
òggi avv. [lat. hŏdie, da *ho diē (per hoc die) «in questo giorno»]. – 1. Nel giorno presente, cioè nella giornata solare a cui appartiene il momento in cui si parla: o. è domenica; o. è il 23 del [...] che è oggi fra una, fra due settimane; e così o. a un mese, o. a un anno, fra un mese, fra un anno esatto; ormai ant. in altre espressioni (come o. a sei dì o al sesto dì, di qui a sei giorni; o. a venti dì, e sim.): o. al terzo dì le novelle spose ...
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membro
mèmbro s. m. [lat. mĕmbrum]. – 1. a. Ciascuna delle parti in cui si articola il corpo dell’uomo e degli animali superiori, con riferimento soprattutto agli arti; in questa accezione, si adopera [...] a colon1, grecismo preferito dai metricologi moderni. c. In matematica, m. di un’uguaglianza (o di una disuguaglianza), ciascuna delle espressioni che compaiono a sinistra (1° membro) e a destra (2° membro) del segno di uguale o del simbolo di ...
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prima1
prima1 avv. [lat. tardo prīma, dall’agg. (lat. class.) prīmus «primo»]. – 1. a. Come vero e proprio avv., con valore temporale, indica anteriorità nel tempo rispetto a un fatto o a un momento [...] informarmi; pulisciti le scarpe, p. di entrare; p. che me lo ordini lui, me ne andrò da me. Con sign. particolare in alcune espressioni: p. che posso, potrò, ho potuto, ecc., appena posso, potrò, ecc. (è venuto p. che ha potuto, ma lo stesso non ha ...
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Espressioni anaforiche sono quelle forme linguistiche con cui «il parlante fa riferimento ad un referente al quale egli, nel suo discorso, ha già fatto riferimento con un’espressione antecedente» (Conte 1999: 19). Tra antecedente e espressione...
Sono espressioni cataforiche in senso stretto quelle espressioni che possono essere interpretate solo attraverso il rinvio a uno specifico elemento presente nel co-testo successivo (➔ contesto), detto elemento susseguente o sorgente. Esse creano...