su
prep. e avv. [lat. sūsum: v. suso] (radd. sint.). – È, in generale, sinon. di sopra, rispetto a cui è più pop. e più breve, e quindi più usato; ma accanto ai sign. e agli usi che le due parole hanno [...] sabato, e così via; la prep. su (ant. o poco com. sopra) vuole evitare in questi casi l’ambiguità che avrebbero espressioni come la notte del martedì, la notte del sabato, ecc. i. Con numerali, a differenza di sopra (che significa superiore al limite ...
Leggi Tutto
volere2
volére2 v. tr. [lat. *vŏlēre, per il classico velle, formato su volo, volebam, volui] (pres. indic. vòglio [tosc., in proclisi, vo’], vuòi [poet. vuòli], vuòle [poet. o pop. vòle], vogliamo, [...] , o anche un discorso che venga in mente lì per lì; voglio dire, volevo dire, modi di correggersi e di precisare l’espressione: tu non ti devi preoccupare, voglio dire che penso io a tutto; volevo ben dire, frase ellittica con cui si vuol significare ...
Leggi Tutto
uno
agg. num. card., pron. indef. e art. indet. [lat. ūnus]. – Come agg. e come art., uno ha al masch. sing. la variante apocopata un, l’uso della quale è regolato dalle stesse norme che regolano l’uso [...] ; un quaderno a righe e due a quadretti; dire un paternoster e tre avemmarie; un metro, un grammo, un minuto (in espressioni di tempo continuato o di moto per luogo: stetti un’ora con lui, per un’ora; camminai un chilometro, per un chilometro ...
Leggi Tutto
stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio [...] dei deputati d’una provincia; S. generali, l’assemblea generale dei deputati del regno. 5. Corpo di ufficiali con speciali funzioni, solo nell’espressione s. maggiore o S. Maggiore (v. la voce, anche per un suo uso estens. e fig.). 6. ant. Ciò che si ...
Leggi Tutto
vedere
vedére v. tr. [lat. vĭdēre] (pres. indic. védo [letter. véggo, ant. o poet. véggio], védi [ant. véi, vé’], véde, vediamo [ant. o poet. veggiamo], vedéte, védono [letter. véggono, ant. o poet. [...] di: non vedo l’ora di andarmene; penso con gioia che potrò riabbracciarti: non ne vedo l’ora. f. Non vedere qualcuno, in espressioni dell’uso fam. (poco com.), non tenerne alcun conto: pretende di darmi consigli, ma io non lo vedo neppure. Con sign ...
Leggi Tutto
tirare
v. tr. e intr. [lat. *tirare, di etimo incerto]. – 1. tr. a. Applicare una forza a un oggetto per metterlo in movimento o per spostarlo, per modificarne la forma, ecc.: t. su, giù (v. anche oltre, [...] piazza, che c’era una rissa, ma per evitare grane hanno tirato di lungo. ◆ Part. pres. tirante, anche come agg. in botanica, nell’espressione radice tirante, che si contrae e tira in giù il rizoma, il bulbo o il tubero cui è attaccata. Per gli usi e ...
Leggi Tutto
prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o [...] qualche strumento: p. la testa di un chiodo con le tenaglie; p. con le molle un po’ di brace (per l’uso fig. dell’espressione p. con le molle, v. molla, n. 2). Con riferimento alla caccia e alla pesca: p. all’amo (fig., ingannare, raggirare); p. con ...
Leggi Tutto
nuovo
nuòvo (letter. o region. nòvo) agg. [lat. nŏvus]. – 1. In genere, di cosa fatta o avvenuta o manifestatasi da poco, spesso in contrapp. diretta a vecchio, antico, e quindi con sign. prossimo a [...] , e quindi non prima o non ancora vista o conosciuta: uno spettacolo n., un n. film, una n. trasmissione (e determinando con espressioni limitative: n. per queste scene, per i nostri schermi, e n. per questa città, per l’Italia); si cercano n. volti ...
Leggi Tutto
forte1
fòrte1 agg. [lat. fŏrtis]. – 1. a. Di persona, che può sopportare facilmente un grave sforzo, che può resistere alle fatiche materiali e morali, che sa vincere le difficoltà e imporre il proprio [...] , con tanto maggior ragione. c. Di maggior valore o importanza rispetto ad altre cose analoghe; soprattutto in alcune determinate espressioni: piatto f., la portata migliore, più importante, più gustosa di un pasto (e fig., la parte più interessante ...
Leggi Tutto
forza
fòrza s. f. [lat. tardo fŏrtia, der. di fortis «forte1»]. – 1. In generale, la qualità o la condizione d’esser forte, e insieme anche la causa che dà la possibilità d’esser forte. Con riferimento [...] ; a f. di pregare, qualche cosa si ottiene; a f. di sentirselo ripetere, finalmente l’ha capito. Cfr. per un uso simile, l’espressione più fam. a furia di ... (v. furia, n. 1 c). b. In forza di, a norma, in virtù di, fondandosi su (soprattutto nel ...
Leggi Tutto
Espressioni anaforiche sono quelle forme linguistiche con cui «il parlante fa riferimento ad un referente al quale egli, nel suo discorso, ha già fatto riferimento con un’espressione antecedente» (Conte 1999: 19). Tra antecedente e espressione...
Sono espressioni cataforiche in senso stretto quelle espressioni che possono essere interpretate solo attraverso il rinvio a uno specifico elemento presente nel co-testo successivo (➔ contesto), detto elemento susseguente o sorgente. Esse creano...