parlare² [lat. mediev. parabolare, ✻paraulare, der. di parabola]. - ■ v. intr. (aus. avere) 1. a. [avere o aver sviluppato la facoltà del linguaggio: il bambino comincia già a p.; gli animali non parlano] [...] qualità del dire, anche assol.: parla molto bene; non sa p.; p. con garbo, con eleganza, in modo forbito] ≈ esprimersi. ● Espressioni: fig., parlare chiaro ≈ chiamare le cose con il loro nome, dire pane al pane (e vino al vino), (fam.) non avere peli ...
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passare [lat. ✻passare, der. di passus -us "passo"]. - ■ v. intr. (aus. essere) 1. [andare da un punto a un altro muovendosi attraverso uno spazio, spesso con la prep. per: p. per la strada principale] [...] circolare, diffondersi, propagarsi, spargersi. c. [cambiare di stato, di condizione e sim.: p. dalla vita alla morte] ≈ trapassare. ● Espressioni: eufem., passare a miglior vita [cessare di vivere] ≈ andare al creatore (o all'aldilà o all'altro mondo ...
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toccare [voce di origine onomatopeica] (io tócco, tu tócchi, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [avvicinare la mano a qualcuno o a qualcosa stabilendo un contatto: t. l'acqua con un dito] ≈ (lett., scherz.) tangere, [...] male (di), screditare. b. [recare offesa: con le tue parole hai toccato il suo amor proprio] ≈ ferire, offendere, urtare. ● Espressioni: toccare nel (o sul) vivo → □. 5. (fig.) [trattare in modo rapido un argomento: nel suo discorso ha toccato varie ...
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largo [lat. largus] (pl. m. -ghi). - ■ agg. 1. a. [che si estende notevolmente in larghezza, spec. in rapporto alle altre dimensioni] ↔ stretto. ▲ Locuz. prep.: fig., su larga scala [in grandi proporzioni: [...] e in largo (o per lungo e per largo) → □. b. [area libera: fare, lasciare un po' di l.] ≈ spazio. ● Espressioni: fare largo [aprire un varco tra la folla per chi deve passare] ≈ circolare, spostarsi. ↔ accalcarsi, affollarsi, assembrarsi, radunarsi ...
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pieno /'pjɛno/ [lat. plēnus]. - ■ agg. 1. a. [che contiene tutto quello che può contenere, anche con la prep. di: un bicchiere p. di vino; avere lo stomaco p.] ≈ ↑ colmo, (pieno) zeppo, ricolmo. ↔ vuoto. [...] un furto in p. regola] ≈ autentico, bell'e buono, vero e proprio. ■ s. m. 1. (solo al sing.) [in alcune espressioni, limite massimo, punto culminante di qualcosa] ≈ acme, apice, climax, culmine, picco, vertice. ▲ Locuz. prep.: lett., a pieno (o, più ...
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lettera /'lɛt:era/ o /'let:era/ s. f. [lat. littĕra]. - 1. [segno grafico con cui si rappresentano i suoni verbali: parola di otto l.] ≈ carattere, Ⓣ (ling.) grafema. ‖ simbolo. ● Espressioni: lettera [...] ., bibl.) [scritta che si mette a piè di una stampa per spiegarne il soggetto] ≈ didascalia, iscrizione, legenda. ● Espressioni: fig., avanti lettera ≈ ante litteram. 3. (fig.) [interpretazione rigorosa del valore semantico di una o più parole: stare ...
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luce s. f. [lat. lūx lūcis, ant. ✻louk-s, affine all'agg. gr. leukós "brillante, bianco"]. - 1. (fis.) [radiazione elettromagnetica, costituita da determinate lunghezze d'onda, alla quale è dovuta la possibilità, [...] . (fam.) [spec. al plur., segnale luminoso di veicolo e sim.: hai acceso le l. dell'auto?] ≈ fanale, faro. ● Espressioni: luce di arresto ≈ stop; luce di incrocio ≈ anabbagliante. ↔ abbagliante; luce di posizione ≈ fanalino. 4. (fig.) [qualità di ciò ...
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portare [lat. portare, affine a porta "porta" e a portus -us "porto²"]. - ■ v. tr. 1. a. [sostenere su di sé qualcosa spostandolo da un luogo a un altro: p. un pacco, una valigia] ≈ trasferire, trasportare. [...] di persona qualcosa: p. una lettera; p. in dono] ≈ consegnare, recapitare, recare, [una notizia, un messaggio e sim.] riferire. ● Espressioni: fig., portare a conoscenza [far conoscere qualcosa a qualcuno, con la prep. di del secondo arg.: p. i fatti ...
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vecchio /'vɛk:jo/ [dal lat. tardo e pop. veclus per il lat. class. vetulus, dim. di vetus "vecchio"]. - ■ agg. 1. a. [di persona, che ha un'età avanzata: due v. sposi] ≈ (lett.) annoso, anziano, attempato, [...] rispetto a un'altra: ha trent'anni e suo fratello è di quattro anni più v.] ≈ anziano, grande. ↔ giovane, piccolo. ● Espressioni: il Vecchio [epiteto che si aggiunge talvolta al nome di antichi personaggi per distinguerli da altri di ugual nome, nati ...
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vedere /ve'dere/ [dal lat. vidēre] (pres. indic. védo [lett. véggo, ant. o poet. véggio], védi [ant. véi, vé'], véde, vediamo [ant. o poet. veggiamo], vedéte, védono [lett. véggono, ant. o poet. véggiono]; [...] percepire stimoli esterni per mezzo della vista: non ci vede da un occhio; v. doppio] ≈ [→ VEDERE v. tr. (1. a)]. ● Espressioni: fig., iperb., non vederci più [perdere il controllo di se stesso: a quelle parole, non ci ho visto più] ≈ (fam.) andare ...
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Espressioni anaforiche sono quelle forme linguistiche con cui «il parlante fa riferimento ad un referente al quale egli, nel suo discorso, ha già fatto riferimento con un’espressione antecedente» (Conte 1999: 19). Tra antecedente e espressione...
Sono espressioni cataforiche in senso stretto quelle espressioni che possono essere interpretate solo attraverso il rinvio a uno specifico elemento presente nel co-testo successivo (➔ contesto), detto elemento susseguente o sorgente. Esse creano...