pregare
v. tr. [lat. prĕcari, der. di prex precis «preghiera»] (io prègo, tu prèghi, ecc.; ant. anche priègo, prièghi, e così nelle altre forme con accento sul tema). – 1. Rivolgersi a qualcuno chiedendo [...] può essere espressa da una proposizione di valore finale introdotta dalla cong. che (meno com. perché) eil cong.: e sim. Spesso assol.: è inutile che preghi, non otterrai nulla; sono stanco di pregare! Frequente la locuz. farsi pregare, di chi è ...
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mestiere
mestière (ant. o pop. tosc. mestièro; ant. mestièri, soprattutto nel sign. 5, e anche mistière, mistièro, mistièri) s. m. [lat. mĭnĭstĕrium «funzione di minister (v. ministro), aiuto; servizio», [...] ; fa il violinista per diletto, non per m.; anche in senso fig.: lo fai per m., di parlar male degli altri?; è un attaccabrighe, un seccatore di m.; Un grullo finto, un sordo di m. (Giusti), cioè che finge di esser sordo; essere del m., esercitare ...
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cieco
cièco agg. e s. m. (f. -a) [lat. caecus] (pl. m. -chi). – 1. a. Privo della vista, dell’uso degli occhi: diventare c.; essere c. dalla nascita; c. da un occhio; non sono mica c., per affermare [...] il c. caso. b. s. m. Chi è privo della vista: rendere la vista ai c.; istituto per i c.; modo prov., non avere da far cantare un c., essere (meno com. cecaménte), alla cieca, senza veder nulla: nel buio della stanza urtava ciecamente contro i mobili ...
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finire
v. tr. e intr. [lat. fīnīre, der. di finis «limite; cessazione»] (io finisco, tu finisci, ecc.). – 1. tr. a. Condurre a fine, a termine, a compimento: f. un lavoro, un articolo, un disegno; f. [...] era sul finire. b. Di cose materiali, essere consumato interamente: il pane è finito, non ce n’è più; sono finiti i quattrini. c. Concludersi, avere un determinato esito: tutto è bene ciò che finisce bene; com’è finita quella faccenda?; con soggetto ...
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ente
ènte s. m. [dal lat. tardo ens entis, in funzione di part. pres. del verbo esse «essere»]. – 1. a. Nel linguaggio filos., ciò che esiste, ciò che è in assoluto senz’altra determinazione: e. reale, [...] corrisponde nulla di reale (e di cui spesso, con sign. negativo, si vuole sottolineare proprio l’irrealtà eil carattere puramente verbale); in partic., anche nell’uso com., e. infinito, e. supremo, che ha in sommo grado la capacità dell’essere, cioè ...
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mettere
méttere v. tr. [lat. mĭttĕre «mandare», nel lat. tardo «mettere»] (pass. rem. miṡi, mettésti, ecc. [pop. tosc. méssi, mésse, méssero]; part. pass. mésso). – Verbo di sign. ampio e generico, dai [...] , umiliarlo. ◆ Il part. pass. mésso non ha sign. e usi particolari rispetto al verbo. Da notare le espressioni: fatto e messo lì, di persona che non sa muoversi né agire, priva di vitalità, che non sa di nulla; essere ben messo, esser vestito bene ...
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sorgente
sorgènte (letter. ant. surgènte) s. f. [femm. sostantivato del part. pres. di sorgere]. – 1. Il punto eil luogo in cui scaturisce, per defluire, una vena d’acqua sotterranea; anche, lo specchio [...] di condotti e cavità formatisi entro rocce idrosolubili per allargamento di fessure ivi esistenti: può essere temporanea o del campo sia non nulla; il valore della divergenza si chiama intensità o portata della s., e quest’ultima si dice s ...
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campare1
campare1 v. intr. e tr. [der. di campo; propr. «trovare, dare campo dove salvarsi»]. – 1. intr. (aus. essere) Salvarsi, trovare scampo da un pericolo, quindi anche sopravvivere: Se vuo’ campar [...] certezza dell’avvenire; anche con senso più generico: tirare a c., badare a vivere e basta; si campa, si vive così, alla meno peggio; finché campo io, non gli mancherà nulla; qui non si campa più, non si può vivere; modo prov., campa, cavallo, che ...
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faccia
fàccia s. f. [lat. facies «forma, aspetto, faccia», affine a facĕre «fare»] (pl. -ce). – 1. a. Parte della testa dell’uomo, situata inferiormente alla parte anteriore del cranio, costituita da [...] , che ostenta impertinenza e arroganza; f. tosta o f. di bronzo o, più raro, f. invetriata, di chi non si vergogna di nulla: avere una f. eil contr., perdere la f., perdere la reputazione, essere disonorati: saremmo capaci, dinanzi alla violenza e ...
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peso2
péso2 s. m. [lat. pē(n)sum: v. penso]. – 1. a. In fisica, la forza (forza peso) che agisce su qualsiasi corpo di massa non nulla posto in un campo gravitazionale; sulla superficie terrestre il [...] importanza dal punto di vista fisiologico e patologico: è bene controllare spesso il proprio p.; il suo p. è di 50 kg; essere giù di p., essere sotto p.; calare, aumentare di p.; annotare il p. del neonato prima e dopo la poppata; di basso p ...
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Essere e il nulla, L' (L'etre et le neant)
Essere e il nulla, L’
(L’être et le néant) Opera di J.-P. Sartre, pubblicata nel 1943, in cui è esposta un’«ontologia fenomenologica» sviluppata come superamento della fenomenologia di Husserl,...
Per il pensiero greco antichissimo "essere" era la stessa realtà sensibile, il mondo. Ma il cangiamento della realtà sensibile è essenziale all'essere, o questo è sempre identico a sé stesso? Eraclito, che considera l'essere perennemente fluente,...