infingere
infìngere (ant. infìgnere) v. tr., intr. e intr. pron. [der. di fingere; cfr. lat. tardo infingĕre «foggiare»] (coniug. come fingere), letter. – 1. a. intr. pron. Fingere, fare finta di qualche [...] . Fingere, nel sign. di mentire: essere incapace di infingere o di infingersi. 2. tr. Simulare, nel sign. di far apparire ciò che non è: credimi ... che non infingo questa mala disposizione, per scusare con te il mio disamore o altro (Carducci); nel ...
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vendere
véndere v. tr. [lat. vēndĕre, comp. di venum dare «dare in vendita» (così come venire «essere venduto» da venum ire)]. – 1. Trasferire ad altri la proprietà di una cosa, di un bene o di un diritto, [...] ant. per incanto); mettere in vendita, e, con il si passivante, essere in vendita: il mio vicino vende la villa, vuoi comprarla , ti riferisco la cosa come mi è stata narrata, senza aggiungerci nulla di mio e senza garantirne la veridicità; v. cara ...
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tirare
v. tr. e intr. [lat. *tirare, di etimo incerto]. – 1. tr. a. Applicare una forza a un oggetto per metterlo in movimento o per spostarlo, per modificarne la forma, ecc.: t. su, giù (v. anche oltre, [...] troppo in una richiesta, rischiando così di non ottenere nulla (soprattutto in frasi negative: non tirare troppo la averne ripreso i caratteri fisici o psichici, essere somiglianti: il ragazzo tira più dalla madre, e la bambina dal padre. g. Seguito ...
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verosimile
verosìmile (o verisìmile) agg. [dal lat. verisimĭlis, cioè veri simĭlis «simile al vero»]. – Che ha l’aspetto, l’apparenza della verità, e perciò potrebbe anche essere vero, o ritenuto tale [...] tale: la tua supposizione è assai poco v.; il racconto che ci ha fatto è v.; per rendere più v. la sua invenzione, il suo pretesto, la sua bugia, disse che ... Con valore neutro in funzione di predicato: è v. che egli non ne sappia nulla; mi pare più ...
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accordo
accòrdo s. m. [der. di accordare]. – 1. Concordia, armonia di sentimenti in una o più cose: c’è stato sempre fra loro un buon a.; essere in buon a.; buon a. fra marito e moglie, fra suocera e [...] e per tutto; andare d’amore e d’a.; andare d’a. come cani e gatti, essere reato; se quest’ultimo si verifica si ha il «concorso nel reato». b. Incontro di consensi e periodo, quando, ad ogni istante, la differenza tra le fasi dei due moti ènulla; ...
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pappa
s. f. [lat. pappa, voce onomatopeica del linguaggio infantile]. – 1. a. Minestra densa costituita da pane o semolino o sim., cotto in acqua o brodo o in acqua e latte (pappa al latte), talvolta [...] di gesso. b. Locuzioni e modi prov.: essere una p. fredda, di persona insulsa, che non sa di nulla, o priva di slanci, ciò che deve fare, in modo che egli non debba sforzare molto il proprio cervello; volere, pretendere, trovare la p. fatta o pronta ...
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spazzatura
s. f. [der. di spazzare]. – 1. L’operazione, il lavoro di spazzare: la s. delle strade; la s. delle scale viene fatta tre volte alla settimana. 2. Con valore concr., l’insieme dei rifiuti [...] solidi, della polvere e di tutto quanto viene spazzato via o comunque raccolto per essere eliminato: raccogliere la s.; secchio, bidone, robivecchi non c’è niente di buono, solo spazzatura. Anche in paragoni, per qualificare gente da nulla, indegna o ...
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vile
agg. [lat. vīlis «di poco valore, di poco prezzo»]. – 1. letter. a. Che non ha valore né pregio, o ne ha poco rispetto ad altri elementi dello stesso tipo: oggetti v., roba v.; gli alchimisti presumevano [...] come sost.: sei un v.!, una vile!; i v. meritano soltanto di essere disprezzati; azioni, parole da vile. Non com., con sign. meno spreg., timoroso, timido: Il pudor mi fa vile, e prode l’ira (Foscolo). Per estens., da persona vile, da vile: azione ...
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cadere
cadére v. intr. [lat. cadĕre, con mutamento di coniugazione] (pass. rem. caddi, cadésti, ecc.; fut. cadrò, ecc.; condiz. cadrèi, ecc.; nell’uso ant. e letter., si ha in alcune forme il tema cagg-: [...] è caduto il tetto, il soffitto, un’impalcatura, un albero. Fig., di regime, dinastia, governo, ministero e sim., essere nel secondo atto, la commedia cade. d. Finire nel nulla, svanire, cessare: cade così ogni opposizione, ogni sospetto; caddero ...
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spolverare
v. tr. [der. di polvere, col pref. s- (nel sign. 4 e, rispettivam., nel sign. 5)] (io spólvero, ecc.). – 1. a. Pulire dalla polvere, liberare qualcosa dalla polvere che la copre: s. i mobili, [...] spolverare. In senso fig., iron., s. le spalle, il groppone, la schiena a qualcuno, bastonarlo, dargli un sacco essere a spazzole rotanti oppure ad aspirazione; quest’ultima, più moderna, è grande avidità, senza lasciare nulla: ha spolverato da solo ...
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Essere e il nulla, L' (L'etre et le neant)
Essere e il nulla, L’
(L’être et le néant) Opera di J.-P. Sartre, pubblicata nel 1943, in cui è esposta un’«ontologia fenomenologica» sviluppata come superamento della fenomenologia di Husserl,...
Per il pensiero greco antichissimo "essere" era la stessa realtà sensibile, il mondo. Ma il cangiamento della realtà sensibile è essenziale all'essere, o questo è sempre identico a sé stesso? Eraclito, che considera l'essere perennemente fluente,...