saetta
saétta s. f. [lat. sagĭtta, prob. voce di origine etrusca]. – 1. letter. Freccia, arma da getto che si scaglia con l’arco o con la balestra: Corda non pinse mai da sé saetta Che sì corresse via [...] riferimento al moto velocissimo di cui la saetta, cioè il fulmine, è come il simbolo, il termine ricorre in similitudini: veloce, rapido come una s.; correre come una s.; sembrare una s.; fig., essere una s., di persona molto rapida nel fare qualcosa ...
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stare
v. intr. [lat. stare, da una radice indoeuropea] (pres. indic. sto 〈stò〉 [radd. sint.], stai, sta [radd. sint.], stiamo, state, stanno; pres. cong. stia [poet. ant. stèa], stia [poet. ant. stie], [...] star solo; con valore un po’ diverso: sta tutto il giorno senza far nulla. In qualche caso, trovarsi o rimanere esposto, soprattutto e sim. 5. a. Essere collocato, avere la propria sede, il proprio posto in un luogo, riferito a cose e oggetti: il ...
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avere2
avére2 v. tr. [lat. habēre] (pres. ho ‹ò› [radd. sint.; ant. àggio], hai ‹ài›, ha ‹a› [radd. sint.]; abbiamo [ant. avémo], avéte, hanno ‹ànno› [ormai disus. le grafie ò, ài, à, ànno]; pass. rem. [...] il desiderio di uscire; ebbi voglia di trattarlo male; o a sensazioni fisiche: a. fame, sete, freddo, sonno; e in genere per denotare un modo di essere cos’hai in tasca?» «non ci ho nulla»; e nelle espressioni già considerate averci che fare, avercela ...
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sconocchiare
v. tr. [der. di conocchia, col pref. s- (nel sign. 3)] (io sconòcchio, ecc.), non com. – 1. Filare, trarre il pennecchio avvolto alla rocca. 2. fig. a. tosc. Mangiare qualcosa di gusto, [...] nulla: una solenne padellata ... che comparsami calda calda, e ben rosolata in tavola, me la sconocchiai francamente quasi tutta (Redi); spesso con la particella pron. in funzione rafforzativa: ieri sera si è . nelle locuz. essere, sentirsi (tutto) ...
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deislamizzarsi
v. intr. pron. Superare una fase storica caratterizzata dall’ideologia teocratica islamica. ◆ E ha voluto impedire che l’Iran, un Paese dove l’occidentalizzazione era molto avanzata, si [...] Europa? «Accettare le sfide eil confronto. Con i cattolici, ma anche con i musulmani. Stiamo attenti a non equivocare il termine “moderato”: non può voler dire “attenuato” perché alla fine non esprime più nulla. Abbiamo piuttosto bisogno di imparare ...
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inanire
v. intr. [dal lat. tardo inanire, trans., «rendere vuoto, privare della forza», der. di inanis «inane, vuoto»; cfr. anche inanescĕre, intr., «ridursi a nulla»] (io inanisco, tu inanisci, ecc.; [...] aus. essere), letter. ant. – Infiacchirsi: incominciò lo imperio latino a debilitarsi e inanire, a perdere la gratia, il decoro e le sue pristine forze (L. B. Alberti). ...
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moco1
mòco1 s. m. [voce di origine mediterranea] (pl. -chi). – 1. Nome di alcune erbe delle leguminose più comunem. indicate col plur. mochi (v.). 2. fig., ant. Inezia, cosa di minimo valore, cosa da [...] nulla (per il poco valore che si attribuiva alle piante di questo nome), soprattutto in frasi come non stimare, non tenere, o non contare, non montare un m., e sim.: i sogni ... non montano un moco (Boccaccio). Con altro senso, avere l’occhio ai m., ...
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stupire
v. intr. e tr. [dal lat. stupēre, con mutamento di coniug.] (io stupisco, tu stupisci, ecc.). – 1. intr. (aus. essere) Essere preso da stupore, da grande meraviglia per qualche cosa. Con uso [...] intr. pron.: non c’è da stupirsi; con un compl. introdotto dalla prep. di: il saggio non si stupisce di nulla; mi stupisco della sua mi stupì; sono fatti che ormai non stupiscono più nessuno; il risultato del concorso ha stupito un po’ tutti. ◆ Part. ...
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isotropo
iṡòtropo agg. [comp. di iso- e -tropo]. – 1. In fisica, genericam., di corpo, ente o fenomeno che presenta le stesse caratteristiche fisiche in tutte le direzioni: spazio i., propagazione i.; [...] , e hanno quindi i loro punti impropri sull’assoluto; nel piano sono le rette (immaginarie) passanti per i punti ciclici; godono di molte proprietà caratteristiche, quali per es. di essere ortogonali a sé stesse, di essere linee di lunghezza nulla ...
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volere2
volére2 v. tr. [lat. *vŏlēre, per il classico velle, formato su volo, volebam, volui] (pres. indic. vòglio [tosc., in proclisi, vo’], vuòi [poet. vuòli], vuòle [poet. o pop. vòle], vogliamo, [...] ; è Dio, èil destino che ha voluto così, frasi esprimenti accettazione della volontà suprema. e. Preceduto da negazione, e seguito da altro verbo, esprime non l’assenza della volontà, ma la volontà attiva del contrario: non voglio essere disturbato ...
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Essere e il nulla, L' (L'etre et le neant)
Essere e il nulla, L’
(L’être et le néant) Opera di J.-P. Sartre, pubblicata nel 1943, in cui è esposta un’«ontologia fenomenologica» sviluppata come superamento della fenomenologia di Husserl,...
Per il pensiero greco antichissimo "essere" era la stessa realtà sensibile, il mondo. Ma il cangiamento della realtà sensibile è essenziale all'essere, o questo è sempre identico a sé stesso? Eraclito, che considera l'essere perennemente fluente,...