spergiurare
v. tr. e intr. [dal lat. periurare (comp. di per- e iurare «giurare»), col pref. s- (nel sign. 6)] (come intr., aus. avere). – Giurare il falso, affermare o sostenere con giuramento una cosa [...] di s. che non ne sapeva proprio nulla. Nell’uso com. è spesso usato come rafforzativo di giurare, a e spergiura di essere innocente; io vorrei più tosto essere stato morto che vivo, veggendo i giovani andar dietro alle vanità e udendogli giurare e ...
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concreto
concrèto agg. [dal lat. concretus «denso, rappreso, concreto», part. pass. di concrescĕre «condensarsi, coagularsi»]. – 1. non com. a. Solido, consistente, condensato: sostanze c., sostanze [...] con argomentazioni generiche e astratte; venire al fatto c., alla sostanza del fatto; i suoi progetti non hanno nulla di c.; la cosa, il singolo essere esistente; nella filosofia moderna, e più propriam. in quella hegeliana, il concetto, l’ ...
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parere2
parére2 v. intr. [lat. parēre «apparire, mostrarsi»] (pres. pàio, pari, pare, paiamo, paréte, pàiono [ant. paro, pariamo, pàrono]; pass. rem. parvi, parésti, parve, parémmo, paréste, pàrvero [...] è veramente?; e dire che pareva un brav’uomo!; è tanto dimagrito che pare un altro; da quando è tornato, non pare neanche più lui. Di cose: quando si è giovani, tutto pare facile; da principio, pareva una cosa da nulla fra il sembrare e l’essere, non ...
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sotto
sótto prep. e avv. [lat. sŭbtus, avv., der. di sŭb «sotto»]. – È l’opposto di sopra e, come questo, ha soprattutto valore locale, indicando che un oggetto è, rispetto a un altro, in luogo più basso, [...] il naso, a brevissima distanza dalla persona, in modo da poter essere visto bene: ce l’hai s. il naso e non lo vedi!; poiché non voleva credermi gli misi il aveva un vestitino leggero, enull’altro s.; esternamente non appariva nulla, ma tutti erano ...
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fallire
v. intr. e tr. [dal lat. fallĕre «ingannare» (nel medio passivo «ingannarsi, sbagliare»), con mutamento di coniug.] (io fallisco, tu fallisci, ecc.). – 1. intr. (aus. avere), ant. Commettere [...] gli ottomila della Terra. 3. intr. (aus. essere) Fare fallimento: commerciante costretto a f.; la ditta è fallita; è andato fallito per la sua imprevidenza. 4. tr. Mancare: f. il colpo, non cogliere il segno; anche assol.: ha tirato molte volte senza ...
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immaginare
(letter. imaginare) v. tr. [dal lat. imaginari, lat. tardo imaginare, der. di imago -gĭnis «immagine»] (io immàgino, ecc.). – In genere, rappresentare alla propria fantasia persone, cose, [...] il verbo, nel suo sign. generico, è usato con enfasi, per dare vivacità e colorito a una narrazione: immaginarsi come dev’esser : non si può i. nulla di più meraviglioso; non è possibile i. spettacolo più terribile; chi non c’è stato, non può i. ...
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fame
s. f. [lat. fames]. – 1. a. Sensazione viscerale stimolata dal bisogno del cibo, avvertita a distanza varia dal pasto, dapprima nella forma lieve di appetito, poi in quella definita di fame, caratterizzata [...] nulla. Con o senza diretto riferimento alla personificazione allegorica della fame – che nella tradizione letteraria e iconografica è talora rappresentata (per es. in Virgilio) come un mostro dagli occhi infossati, il f., essere alla f., essere in ...
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vedere
vedére v. tr. [lat. vĭdēre] (pres. indic. védo [letter. véggo, ant. o poet. véggio], védi [ant. véi, vé’], véde, vediamo [ant. o poet. veggiamo], vedéte, védono [letter. véggono, ant. o poet. [...] frasi negative: non ci ho nulla a che v.; questo discorso non ha che v. con quanto si sta discutendo, è d’altra natura; le ultime città, in questa casa, nel nuovo ufficio. e. Non vedere l’ora, il momento di, essere impaziente di: non vedo l’ora di ...
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centesimo
centèṡimo (poet. centèsmo) agg. e s. m. [dal lat. centesĭmus, der. di centum «cento»]. – 1. agg. num. ord. a. Che in una serie, in una progressione, occupa il posto corrispondente al numero [...] o, come sost., essereil c. nella graduatoria cento parti uguali in cui si divide l’intero: il centimetro è la c. parte del metro. 2. s. m pochissimo denaro, spec. in frasi negative, dove equivale a «nulla, niente»: non guadagna un c.; non avevo un c. ...
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discorso2
discórso2 s. m. [dal lat. discursus -us, der. di discurrĕre: v. discorrere]. – 1. a. L’atto del discorrere, dell’esprimere il pensiero per mezzo della parola: lasciare in tronco un d.; perdere [...] il verbo dichiarativo reggente o ponendolo in inciso, come se si avesse la citazione diretta; per es.: «Di tutte queste riflessioni nulla che dovrà essere ripreso e concretato; spec. nella frase, anche troppo abusata, portare avanti un d., o il d., ...
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Essere e il nulla, L' (L'etre et le neant)
Essere e il nulla, L’
(L’être et le néant) Opera di J.-P. Sartre, pubblicata nel 1943, in cui è esposta un’«ontologia fenomenologica» sviluppata come superamento della fenomenologia di Husserl,...
Per il pensiero greco antichissimo "essere" era la stessa realtà sensibile, il mondo. Ma il cangiamento della realtà sensibile è essenziale all'essere, o questo è sempre identico a sé stesso? Eraclito, che considera l'essere perennemente fluente,...