desiderare
(ant. disiderare) v. tr. [dal lat. desiderare, foggiato su considerare; propr. «sentir la mancanza di»] (io desìdero, ecc.). – 1. Provare desiderio di qualche cosa; volere fortemente quanto [...] lasciava molto a d.; il tuo scritto lascia parecchio a d. per la forma; quanto a puntualità, lascia molto a d.; non lasciar nulla a d., essere perfetto, corrispondere pienamente alle esigenze: è un servizio che non lascia nulla a desiderare. 2. Aver ...
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occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando [...] capire, d’intuire, di giudicare con la vista: al suo o. esperto nulla sfugge; io ormai ho l’o. a queste cose; o. clinico (v colori violenti e male assortiti, o di opera che, per essere disarmonica, sproporzionata, offende la vista eil senso della ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole [...] che le parole rendano esattamente il nostro pensiero e non dicano nulla di più di ciò che intendiamo dire, per evitare di comprometterci, e sim. Gettare, buttare, sprecare le p., parlare inutilmente, senza essere ascoltati, senza ottenere l’effetto ...
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buono1
buòno1 (pop. bòno) agg. [lat. bŏnus] (premesso al sostantivo, si tronca in buon davanti a vocale e davanti a consonante seguita da vocale o da l o da r). – 1. Rispondente all’idea del bene morale; [...] sostantivato: sei un b. a nulla); spesso iron.: sei b. solo a perder tempo; non è b. ad altro che a sciupare la roba; region., non esser b. di, non essere capace (e, in qualche caso, non avere il coraggio): non è proprio buona di cucinare; non sei ...
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ostare
(ant. obstare) v. intr. [dal lat. obstare, comp. di ob- e stare, propr. «stare di contro» e quindi «opporsi, contrastare»] (io òsto, ecc.; non è usato il pass. rem. né il part. pass., e quindi [...] .: chiedere, concedere ilnulla osta. ◆ Part. pres. ostante (ant.), di persona o cosa che è d’impedimento, che si oppone: la luce divina è penetrante Per l’universo secondo ch’è degno, Sì che nulla le puote essere ostante (Dante). È usato soprattutto ...
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sgomentare
v. tr. [prob. lat. *excommentare «turbare», comp. di ex- e commentari «riflettere», der. di mens mentis «mente»] (io sgoménto, ecc.). – Causare, incutere sgomento: ogni minima avversità lo [...] pron., sgomentarsi, sentire sgomento, essere atterrito: è uno sfegatato che non si sgomenta di nulla; chi non si sgomenterebbe davanti , sfiduciato, incapace di reagire per il timore o lo sbigottimento: essere, restare sgomentati; per estens., che ...
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invidiare
v. tr. [der. di invidia1] (io invìdio, ecc.). – 1. a. Provare un sentimento d’invidia verso qualcuno o verso il bene ch’egli possiede; si usa con varie costruzioni: molti lo invidiano per la [...] quarto d’ora prima che parta il loro treno se ne stanno ancora a casa, senz’ansia, a decidere se èil caso di portarsi l’accappatoio possibilità di godersele, e sim. In partic., non aver nulla da i. a nessuno, essere soddisfatto della propria ...
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tanto
agg., pron. e avv. [lat. tantus agg., tantum avv.]. – 1. agg. a. Al sing., riferito a cosa, così grande, in così gran quantità, e con sign. più determinati, così lungo, così ampio, così esteso, [...] coraggio, poverina!; ha avuto t. sfortuna!; c’è t. ignoranza a questo mondo!; t. rumore per nulla!; con l’infinito d’un verbo: dopo t. basta. Può essere anche correlativo a sé stesso, e in tal caso il primo tanto equivale a «quanto», il secondo a « ...
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mio
agg. poss. [lat. mĕus, affine a mē (ant. mēd) «me» e a mihi «a me»]. – Èil possessivo che si riferisce a soggetto sing. di 1a pers. (io), così come tuo, suo, si riferiscono rispettivamente ai soggetti [...] essere fisico o spirituale o che ne è comunque una facoltà, una espressione, un’attività, e sim.; quindi: il mio corpo, la mia anima, il mio cuore, il ha valore più generico: qui ormai non c’è rimasto nulla di mio, niente che m’appartenga; vorrei ...
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modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e [...] contentarti; proprio in quei giorni io ero assente, di m. che non ne seppi nulla. In tal m. che, letter. per tal m. che, a tal punto che può essere imposto, nei negozî a titolo gratuito, al destinatario della liberalità e con il quale è fatto obbligo ...
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Essere e il nulla, L' (L'etre et le neant)
Essere e il nulla, L’
(L’être et le néant) Opera di J.-P. Sartre, pubblicata nel 1943, in cui è esposta un’«ontologia fenomenologica» sviluppata come superamento della fenomenologia di Husserl,...
Per il pensiero greco antichissimo "essere" era la stessa realtà sensibile, il mondo. Ma il cangiamento della realtà sensibile è essenziale all'essere, o questo è sempre identico a sé stesso? Eraclito, che considera l'essere perennemente fluente,...