giusto1
giusto1 agg. [lat. iūstus, der. di ius iuris «diritto»]. – 1. a. Di persona, che osserva i principî della giustizia, che opera e giudica secondo giustizia: uomo g.; giudice g. con tutti; fam., [...] nella via del bene e seguendo i precetti della religione: Cristo giudicherà i g. e i , andare a letto all’ora g.; ha l’età g. per prendere marito; persona di statura g. operare il g.; essere nel g., avere ragione; ciò che è dovuto di diritto, ciò ...
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spirito
spìrito (ant. e poet. spirto) s. m. [dal lat. spirĭtus -us «soffio, respiro, spirito vitale», der. di spirare: v. spirare1; il sign. grammaticale 1 b ricalca il gr. πνεῦμα (che è l’equivalente [...] designa la realtà assoluta e sopraindividuale, manifestazione dell’idea o ragione infinita, il cui sviluppo si attua di una istituzione e sim.: il rapido mutare dello s. dei tempi; lo s. dell’etàdell’illuminismo; lo s. di una nazione, di un ...
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rettore
rettóre s. m. (f. rettrice) [dal lat. rector -oris, propr. «guidatore», der. di regĕre «guidare, reggere», part. pass. rectus]. – 1. Chi regge, chi governa; nell’uso letter., anche fig.: rettor [...] la ragione. Con valore di attributo, in zoologia, nell’espressione penne rettrici, le penne della coda degli uccelli, dette più comunem. timoniere. 2. Grado e titolo di funzionarî che esercitavano, dall’ultima età classica sino all’età ...
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quale
agg. e pron. [lat. qualis]. – Indica, con valore interrogativo e relativo, singoli elementi (cose, persone, animali, ecc.), o categorie di elementi, in relazione alla qualità per cui si caratterizzano [...] orrore, qual età, qual era; qual è la verità? (scorretto, qual’orrore, qual’età, qual’era farai; vorrei sapere per quale ragione non mi saluta più. Funzione con valore neutro, nel sign. di «quale delle due cose»: dicendoli quale e’ volesse, o subito ...
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proprio
pròprio (pop. pròpio) agg. e avv. [dal lat. proprius, prob. dalla locuz. pro privo «a titolo privato, personale»]. – 1. a. Che appartiene a una determinata persona, che è veramente suo e non [...] una persona, a una cosa, costituendone una caratteristica: la ragione è p. soltanto dell’uomo; la calma è p. dei forti; con ; l’armonia che è p. della poesia vera; non sono malattie p. della vecchiaia ma di tutte le età; le qualità p. degli acidi; ...
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palazzo
s. m. [lat. palatium, in origine «palazzo imperiale» costruito sul colle Palatino a Roma, sign. acquisito per evoluzione del toponimo Palatium (v. l’etimologia di palatino2)]. – 1. a. Edificio [...] p. medievale, rinascimentale, barocco; i p. dell’età umbertina; determinando la destinazione: p. reale, ducale in altre, con denominazione storica, p. dellaRagione); il p. delle Poste; seguìto dal cognome della famiglia che lo ha posseduto o che ...
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illuminismo
s. m. [der. di illuminare, per calco del ted. Aufklärung «rischiaramento»]. – Movimento filosofico, spirituale e politico, che improntò l’etàdella storia d’Europa compresa fra la conclusione [...] , economia, storiografia, e insieme anche un rinnovamento nelle varie forme letterarie; è caratterizzato dall’affermazione del rigoroso uso dellaragione e dell’autosufficienza del metodo empirico nella scienza, da una vivace polemica nei confronti ...
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mito
s. m. [dal gr. μῦϑος «parola, discorso, racconto, favola, leggenda»]. – 1. Narrazione fantastica tramandata oralmente o in forma scritta, con valore spesso religioso e comunque simbolico, di gesta [...] allegoria, di realtà inattingibili da parte dellaragione): i m. della genesi del mondo e dell’uomo; il crearsi, il diffondersi di di attrazione sulla fantasia e sul sentimento di un popolo o di un’età: il m. di Cesare; il m. di Roma nel medioevo; il ...
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progresso
progrèsso s. m. [dal lat. progressus -us, der. di progrĕdi «andare avanti, avanzare»; il sign. della parola nel suo uso assol. è derivato da quello che i termini corrispondenti in francese [...] letter.: il p. degli anni (Leopardi), l’avanzare degli anni, dell’età; abbastanza com. invece la locuz. in p. di tempo, con «progresso» come impegno a servirsi dellaragione al fine di migliorare la vita singola e associata dell’uomo): la luce del p ...
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plurimo
plùrimo agg. [dal lat. plurĭmus, superl. di multus «molto»]. – 1. letter. In gran numero, molteplice: in Italia, città e corti, scuole e accademie, furon sempre plurime (Bacchelli). 2. Nel linguaggio [...] da tempo, con il quale si attuava un suffragio disuguale attribuendo più voti a determinati elettori in ragione del censo, della cultura, dell’età e simili; azioni a voto plurimo, azioni di società che attribuiscono al possessore il diritto di dare ...
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Per I. si intende sia l’età della storia d’Europa compresa tra la conclusione delle guerre di religione del 17° sec. o la rivoluzione inglese del 1688 da un lato e la Rivoluzione francese del 1789 dall’altro, sia la connessa evoluzione delle...
LUTERO, Martino
Alberto PINCHERLE
Giuseppe GABETTI
Infanzia e giovinezza. - Ego sum rusticus et durus Saxo; "io non sono della Turingia, appartengo alla Sassonia): ma queste dichiarazioni indicano solo la lealtà di L. verso il suo principe...