interno
intèrno agg. e s. m. [dal lat. internus, der. di inter «entro, tra»]. – 1. agg. a. Di dentro, che è dentro: le parti i. del corpo umano; tasche i., d’una giacca, d’un soprabito, ecc.; scala i., [...] guerra, come veri e proprî favoreggiatori dei nemici esterni dello stato. f. Che concerne l’animo: la voce i. della coscienza; provò e. Con riferimento a persone: in scuole e convitti, lo stesso che alunno i. o candidato i. (v. sopra, al sign. 1 e), ...
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scaldapanche
s. m. e f. [comp. di scaldare e panca], invar. – Alunno o alunna negligente, che non trae nessun profitto dall’insegnamento. ...
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promozione
promozióne s. f. [dal lat. tardo promotio -onis, der. di promovēre «promuovere», part. pass. promotus]. – 1. a. Atto con cui si conferisce (o si riceve) il passaggio a un grado, a una qualifica, [...] per la p.; è ancora in attesa della p.; mi rallegro per la tua promozione. b. Nelle scuole, il passaggio dell’alunno da una classe a quella immediatamente superiore, o il superamento di un esame: p. dalla seconda alla terza liceo; dare, negare ...
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perdere
pèrdere v. tr. [lat. perdĕre, comp. di per-1, indicante deviazione, e dare «dare»] (pass. rem. pèrsi o perdètti [meno com. perdéi], perdésti, pèrse o perdètte [meno com. perdé], perdémmo, perdéste, [...] orfano; p. il marito, la moglie, rimanere vedova, o vedovo. f. Lasciar cadere, o lasciarsi sfuggire, qualcosa che si ha tra le senza goderne i vantaggi; p. l’anno (scolastico), di alunno che non è stato promosso alla classe successiva. Con sign. ...
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giustificazione
giustificazióne s. f. [dal lat. tardo iustificatio -onis]. – 1. a. L’atto, il fatto di giustificare (nel senso sia di dimostrare sia di riconoscere giusto), e anche di giustificarsi, [...] g., nelle scuole, libretto su cui il genitore o chi ne fa le veci giustifica le assenze degli alunni dalle lezioni: scrivere, riempire, firmare la g.; l’alunno non può rientrare in classe senza la g. firmata dal padre. 2. In teologia, l’opera di Dio ...
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incupolare
v. tr. Sottomettere a una cupola. ◆ [Cesare] Ruperto non resiste: «Mi sa dire la differenza tra cupola e sistema?», L’avvocato [Cesare Zaccone] risponde e il giudice chiosa divertito: «Allora [...] quello dell’accusata numero uno, la Juve. «Mi sa dire la differenza tra cupola e sistema» la domanda di Ruperto. L’alunno risponde e il giudice chiosa con neologismo: «Allora non si possono incupolare». (Gazzettino, 6 luglio 2006, p. 6).
Derivato dal ...
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attivita
attività s. f. [dal lat. tardo activĭtas -atis]. – 1. L’essere attivo, operosità: uomo di grande a., di un’a. instancabile, pieno di a.; l’a. della mente, del pensiero; essere in a., agire, [...] , nei riguardi di altro. 5. In pedagogia, a. spontanea, principio educativo che propugna il libero svolgimento delle facoltà dell’alunno, il quale diventa così l’artefice della propria educazione. 6. Con sign. tecnici particolari: a. In chimica, la ...
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componimento
componiménto s. m. [der. di comporre]. – 1. a. ant. Il comporre, nel senso di mettere insieme varî elementi, e il risultato che ne consegue: la lingua che si parla oggi ... è un c. di varie [...] lingue (P. F. Giambullari). b. letter. Modo con cui una cosa è composta, cioè sistemata, acconciata: lasciato stare il c. scolastica che consiste nello svolgimento per iscritto, da parte dell’alunno, di un tema o soggetto assegnato: c. in classe; ...
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razzumaglia
razzumàglia (non com. razzamàglia) s. f. [prob. der. di razza, nel senso spreg. di «genìa»]. – Insieme di persone inette, maleducate o comunque spregevoli; marmaglia: una r. di ragazzacci; [...] in questa classe c’è qualche alunno diligente e il resto è r.; si ritrovava spesso con la r. del rione a giocare per la strada. ...
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ripetere
ripètere (ant. repètere) v. tr. [dal lat. repetĕre, comp. di re- e petĕre «chiedere; avviarsi verso»]. – 1. a. Nel linguaggio giur., richiedere in giudizio una cosa cui si ritiene di avere diritto: [...] ◆ Part. pres. ripetènte, anche come agg., riferito ad alunno che ripete l’anno essendo stato bocciato, spec. in funzione essere ripetente; allievi ripetenti; e più spesso come s. m. e f.: è un ripetente, una ripetente; una classe piena di ripetenti. ...
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Nacque a Ferrara verso il 1485 da Niccolò del Bailo e da Beatrice Ronchegallo (quello di A. è un cognome umanistico), fu grammatico e calligrafo rinomato, morì a Venezia nel 1556. Le sue Osservationi sopra il Petrarca (Venezia 1539, 1550) sono...
BENI, Paolo
Giancarlo Mazzacurati
Non è certa la data della sua nascita, anche se diverse testimonianze raccolte dallo Iacobillo affermano che al momento della morte, avvenuta in Padova il 12 febbr. 1625, egli aveva compiuto settantadue anni....