faccia /'fatʃ:a/ s. f. [lat. facies "forma, aspetto, faccia", affine a facĕre "fare"] (pl. -ce). - 1. a. [parte anteriore esterna della testa dell'uomo, che va dalla fronte al mento: f. emaciata] ≈ (spreg.) [...] di muso, e andò a sedere in disparte (G. Verga).
Ciò che appare - Con f., viso e volto si può anche voler intendere l’aspetto esteriore, i tratti facciali in generali (la sua f. mi dice qualcosa, forse ci siamo già incontrati?). In questo caso si può ...
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falso¹ agg. [lat. falsus, part. pass. di fallĕre "ingannare"]. - 1. a. [che non risponde a verità: notizia, affermazione f.] ≈ fasullo, inattendibile, inconsistente, infondato, inventato. ↑ fallace, (lett.) [...] ≈ errato, erroneo, inesatto, sbagliato, scorretto. ↔ corretto, esatto, giusto. c. [che ha l'aspetto di ciò che non è realmente: f. magro] ≈ apparente, finto, fittizio. ‖ illusorio, ingannevole. ↔ autentico, effettivo, reale, vero. d. [non autentico ...
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famiglia /fa'miʎa/ s. f. [lat. famĭlia, der. di famŭlus "servitore, domestico"]. - 1. a. (soc.) [gruppo di persone legate fra loro da un rapporto di parentela di primo grado, composto da padre, madre e [...] 3. a. (estens.) [insieme di persone aventi tra loro rapporti di affinità, spec. ideale: Vidi 'l maestro di color che sanno Seder tra filosofica f. (Dante)] ≈ circolo, clan, compagnia, congrega, gente. ‖ ordine. b. [insieme di persone che condividono ...
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fantasia /fanta'zia/ s. f. [dal lat. phantasĭa, gr. phantasía, der. di pháinō "mostrare"]. - 1. a. [facoltà della mente umana di creare immagini, di rappresentarsi cose e fatti corrispondenti o no alla [...] vivace] ≈ immaginazione, inventiva. ‖ creatività, estro. b. [anche al plur., l'attività del fantasticare, spesso considerata incongrua e bizzarra: perdersi in f.] ≈ castelli in aria, fantasticheria, sogno (a occhi aperti). ● Espressioni: lavorare di ...
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fede /'fede/ (poet. fé /fe/) s. f. [lat. fĭdes]. - 1. a. [credenza piena e fiduciosa che si fonda su intima convinzione o sull'autorità altrui più che su prove positive, anche con la prep. in: avere f. [...] a sua moglie), ma ha uso estremamente vario e largo (molto più del sost. f. da cui deriva, oggi per lo più limitato alla religione) e può essere riferito anche all’amicizia (l’amico fedele di tutta la sua vita [A. Oriani]), a un cane nei confronti ...
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felice agg. [lat. felix -īcis, dalla stessa radice di fecundus, quindi propr. "fertile"]. - 1. a. [che si sente pienamente soddisfatto nei propri desideri: vivere f.] ≈ appagato, contento, lieto. ↑ beato. [...] e lieto sono meno com. e talora lett., nell’indicare un piacere ora più esteriore ora più intimo: l’uomo robusto, lieto e f., sfiora sorridendo gli oggetti, e signore della natura domina le sensazioni proprie tranquillamente (P. Verri). Più che alle ...
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filtrare [der. di filtro¹]. - ■ v. tr. 1. [far passare un liquido attraverso un filtro: f. l'acqua] ≈ colare, passare, (non com.) percolare. ‖ depurare. ⇓ distillare, scremare. 2. (fig.) [sottoporre qualcosa [...] f. le informazioni ricevute] ≈ (lett.) cernere, selezionare, vagliare. ⇑ esaminare, scegliere. ■ v. intr. (aus. essere) 1. [di liquidi o aeriformi, passare lentamente attraverso una materia porosa: l che è riuscita a f. dal palazzo di Giustizia ...
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forte¹ /'fɔrte/ [lat. fortis]. - ■ agg. 1. a. [di persona, che ha prestanza fisica] ≈ aitante, forzuto, gagliardo, prestante, robusto, vigoroso. ‖ maschio, muscoloso. ↔ debole, fiacco, fragile, gracile. [...] . argomenti contro di lui («argomenti seri, validi»), il film tratta argomenti molto f. («argomenti che possono turbare o scandalizzare»). Testimonia l’alta frequenza di f. anche il suo uso come sost. e come avverbio. Mentre gli usi sostantivati sono ...
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forza /'fɔrtsa/ [lat. tardo fortia, der. di fortis "forte¹"]. - ■ s. f. 1. [l'essere forte in senso fisico: la f. di un uomo, dei muscoli; essere, sentirsi in forze, nella pienezza delle f.] ≈ energia, [...] di legge] ≈ ai sensi di, a norma di, in virtù di, per effetto di. d. [l'essere molto espressivo: stile ricco di f.] ≈ brio, efficacia, espressività, estro, nerbo, verve, vigore, vita, vivacità. ↔ debolezza, fiacchezza, inespressività. e. [uso di ...
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fradicio /'fraditʃo/ [metatesi di fracido]. - ■ agg. (pl. f. -ce o -cie) 1. a. [non più commestibile: un uovo f.; pesce f.; mele f.] ≈ (fam.) andato a male, avariato, (fam.) cattivo, guasto, marcio, putrido. [...] , fangoso e sim.: c'è un gran f. per le strade] ≈ bagnato, fanghiglia, fradiciume, guazzo. 3. (fig.) [l'essere moralmente condannabile: ambiente in cui c'è del f.] ≈ corruzione, disonestà, fradiciume, immoralità, marcio, marciume. ↔ incorruttibilità ...
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Helmholtz, Hermann L.F. von
Giuditta Parolini
Un medico appassionato di fisica e matematica
Hermann von Helmholtz, prussiano, è stato uno degli ultimi grandi esempi di scienziato 'enciclopedico' dell'Ottocento: si è occupato di fisiologia,...
Linguistica
Sesta lettera dell’alfabeto latino. La sua forma, uguale a quella dell’Ϝ maiuscola latina, deriva dal segno Ϝ (digamma) dell’alfabeto greco primitivo, segno che era usato per indicare la semivocale u̯; anche in etrusco la lettera,...