giovane /'dʒovane/ (non com. giovine) [lat. iŭvĕnis] (nel plur., quasi esclusivam. giovani). - ■ agg. 1. a. [che è nell'età della giovinezza: uomo g.; donna g.] ≈ ‖ in fiore, in verde età, nel fiore degli [...] fiacco, senile, spento. d. [che non ha ancora l'età richiesta, o l'esperienza necessaria a determinati fini: essere ancora g. per ≈ junior, minore. ↔ (il) vecchio, maggiore, senior. f. (massm.) [destinato ai giovani, o che conferisce un aspetto ...
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giudice /'dʒuditʃe/ (lett. o ant. iudice /'juditʃe/) s. m. [lat. iudex -dicis, propr. "colui che dice il diritto"]. - 1. (anche f.) [chi ha l'ufficio, l'autorità, la competenza di emettere giudizi in merito [...] [avere buone competenze in un settore: in fatto di vini è buon g.] ≈ intendersi (di); giudice di gara → □. 2. (anche f.) (prof., giur.) [pubblico ufficiale che, in un processo, è investito dell'autorità di giudicare: g. civile, penale] ≈ (lett., non ...
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giusto¹ [lat. iūstus, der. di ius iuris "diritto"]. - ■ agg. 1. a. [di persona, che osserva i principi della giustizia e della moralità: uomo g.] ≈ buono, corretto, equilibrato, morale, onesto, (lett.) [...] [più del normale] sovrabbondante, [più del normale] sproporzionato. f. (econ.) [con-forme a quanto risulta dall'incontro della di vivere»: non si è mai sposata perché non ha mai trovato l’uomo giusto. Un sinon. fam. del primo sign. è azzeccato: ...
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estraneo /e'straneo/ [dal lat. extraneus, der. di extra "fuori"]. - ■ agg. 1. [non conosciuto, non familiare: un paese e., una società e.] ≈ ignoto, sconosciuto. ↔ conosciuto, familiare, noto. 2. [che [...] , altre volte ad amico: dobbiamo più amare il buono e., che ’l parente rio (D. Cavalca); stavo per dirle che non potevo rassegnarmi di dall’alto, come un intruso, come indegno di loro (F. De Roberto). Infiltrato indica chi penetra furtivamente, per lo ...
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muovere /'mwɔvere/ (pop. o lett. movere) [lat. movēre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. mòssi, movésti, ecc.; part. pass. mòsso; fuori d'accento le forme senza dittongo [moviamo, movéte, movéssi, [...] cielo quasi nero [G. D’Annunzio]; Romolo tentenna il capo e sorride [L. Pirandello), sussultare («fare bruschi balzi»: gli sussultavano i muscoli della mandibola [F. Tozzi]), tremare («essere scosso da rapidi e piccoli movimenti»: come tremano tutti ...
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Fabio Rossi
muovere. Finestra di approfondimento
Cambiamenti di posizione - Il sign. principale di m. è quello di «far cambiare posizione a qualcosa o qualcuno». Secondo il tipo di forza esercitato per [...] cielo quasi nero [G. D’Annunzio]; Romolo tentenna il capo e sorride [L. Pirandello), sussultare («fare bruschi balzi»: gli sussultavano i muscoli della mandibola [F. Tozzi]), tremare («essere scosso da rapidi e piccoli movimenti»: come tremano tutti ...
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Fabio Rossi
soffrire. Finestra di approfondimento
Stare male - S. è il verbo più generale per indicare l’essere sottoposti a dolori fisici o psichici, sentimentali e sim. I sinon. sono tutti più formali, [...] a non ammalarti; se non ti copri ti ammalerai), indicando l’insorgere di un male fisico: si è ammalato di cancro; sistemato; non ti crucciare!; bisogna non dolersi dei nostri nemici (F. Tozzi). Struggersi e spasimare sono spesso usati per pene d’ ...
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Fabio Rossi
attaccare. Finestra di approfondimento
Unire, tenere uniti e sim. - Il sign. principale di a. è quello di «unire» e, a seconda delle modalità dell’«unione», si danno diversi sinonimi. Appiccicare [...] di dazi e di confische [I. Nievo]), diversamente dall’ital. ant. che l’usava come lett. e fig.: Adrasto affigge in lei cupidi gli occhi (T. rossore il suo sentimento cominciava ad affermarsi da vero (F. Tozzi). Imporsi è forse ancora più intenso di a ...
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noia /'nɔja/ s. f. [prob. dal provenz. noja, enoia]. - 1. a. [senso di insoddisfazione che proviene dal sentirsi occupato in una cosa monotona, dall'incapacità di decidere e di agire, ecc.: n. profonda, [...] Anzi! Una sol cosa io tollero mal volentieri, ed è la noja, l’uggia, il tedio, il fastidio... poco importa il nome (V. Imbriani). Fogazzaro); il Vicerè venne però in uggia a tutto il mondo (F. De Roberto). Di una certa fortuna, a partire dalla seconda ...
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stella /'stel:a/ s. f. [lat. stēlla]. - 1. (astron.) [corpo celeste, costituito da enormi masse di gas a temperatura molto elevata, dotato di luce propria: s. nane; s. fisse] ≈ astro. ● Espressioni: stella [...] , [nel mondo della danza classica] étoile. 6. (fig., poet.) [organo della vista: Ov'è 'l bel ciglio, e l'una e l'altra s. Ch'al corso del mio viver lume denno? (F. Petrarca); Come si vide il successor d'Astolfo Sopra apparir quelle ridenti stelle ...
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Helmholtz, Hermann L.F. von
Giuditta Parolini
Un medico appassionato di fisica e matematica
Hermann von Helmholtz, prussiano, è stato uno degli ultimi grandi esempi di scienziato 'enciclopedico' dell'Ottocento: si è occupato di fisiologia,...
Linguistica
Sesta lettera dell’alfabeto latino. La sua forma, uguale a quella dell’Ϝ maiuscola latina, deriva dal segno Ϝ (digamma) dell’alfabeto greco primitivo, segno che era usato per indicare la semivocale u̯; anche in etrusco la lettera,...