clausola di coscienza
loc. s.le f. Istituto che regola la possibilità di esercitare un’obiezione di coscienza. ◆ Con un documento a lungo studiato e mediato, il Comitato Nazionale di Bioetica ieri ha [...] ratificato il diritto per i medici ad esercitare la «clausola di coscienza» nel prescrivere il farmaco che dopo un rapporto a rischio impedisce l’insorgere di una eventuale gravidanza. (Maria Novella De Luca, Repubblica, 29 maggio 2004, p. 26, ...
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tocolitico
tocolìtico agg. e s. m. [comp. di toco- e -litico2] (pl. m. -ci). – In medicina, di farmaco capace di inibire, con qualsiasi meccanismo d’azione, le contrazioni uterine: il suo impiego terapeutico [...] riguarda soprattutto i casi in cui vi sia minaccia di aborto e di parto prematuro ...
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miotico
mïòtico agg. [der. di miosi] (pl. m. -ci). – Che presenta miosi: pupille m.; anche, che provoca miosi: sostanze m.; farmaco m.; nel secondo sign. anche come sost.: un m., i miotici. ...
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vermifugo
vermìfugo agg. e s. m. [comp. del lat. vermis «verme» e -fugo] (pl. m. -ghi). – In veterinaria e in medicina, preparato, farmaco v., e come s. m. un vermifugo, sostanza che ha la funzione di [...] provocare l’espulsione dei vermi parassiti dell’intestino (v. anche antielmintico, che è il termine più tecn., comprensivo di vermicida e vermifugo) ...
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tripanosomicida
(o tripanocida) agg. e s. m. [comp. di tripanosoma e -cida] (pl. m. -i). – Di farmaco capace di uccidere i tripanosomi e (solo come agg.) della sua azione. ...
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tollerabilita
tollerabilità s. f. [der. di tollerabile]. – L’essere tollerabile: t. di un farmaco; una situazione giunta al limite di (o della) tollerabilità. ...
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confezione d'avvio
confezione d’avvio (confezione di avvio), loc. s.le f. Confezione che contiene un campione dimostrativo di qualcosa che deve essere usato per la prima volta. ◆ gli uffici postali mettono [...] per le patologie più rilevanti, relativamente a dosaggi, numero di unità posologiche. Individua, inoltre, i farmaci per i quali i medici possono prescrivere “confezioni d’avvio” per terapie adottate per la prima volta». (Carla Massi, Messaggero ...
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tolleranza
s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che [...] per determinati medicamenti, dello stomaco per alcuni cibi; avere o non avere t. per un medicinale, per un farmaco (per la penicillina, per i sulfamidici, ecc.). In biologia, t. immunitaria o immunologica (o anche immunotolleranza), condizione ...
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tollerare
(ant. o letter. tolerare) v. tr. [dal lat. tolerare, affine a tollĕre «levare»] (io tòllero, ecc.). – 1. a. Sopportare cose, fatti, situazioni spiacevoli o per naturale pazienza o perché si [...] danno o sofferenza: t. il caldo, il freddo, la sete; il mio stomaco non tollera questo tipo di vino; un farmaco ben tollerato dall’organismo. 3. Consentire, entro limiti ristretti e spesso ben determinati, una differenza, uno scarto, uno scostamento ...
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meperidina
s. f. [comp. di me(til)- e (pi)peridina]. – Farmaco analgesico, cloridrato dell’estere etilico dell’acido N-metil-piperidin-fenil-carbonico, detto anche petidina. ...
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Qualsiasi sostanza, inorganica od organica, naturale o sintetica, capace di produrre in un organismo vivente modificazioni funzionali, utili o dannose, mediante un’azione chimica, fisico-chimica o fisica. Quando l’impiego di un f. è volto a...
farmaco
orfano Prodotto farmaceutico che potenzialmente è utile per trattare una malattia rara (ossia, una malattia, secondo i criteri europei, che colpisce non più di cinque persone su diecimila), ma non ha un mercato sufficiente per ripagare...