contragestione
s. f. Metodica che impedisce la fecondazione dell’ovulo e il concepimento. ◆ E dunque si parte, sulla strada aperta da Emile Etienne Beaulieu, il papà della Ru486, l’inventore della «contragestione». [...] . Il suo inventore, Emile-Etienne Beaulieu, aveva chiamato questa tecnica contragestione. Si basa sul mifepristone, un farmaco che contrasta l’azione dell’ormone della gravidanza, il progesterone. Si lega infatti ai recettori del progesterone ...
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contragestivo
agg. Che impedisce la fecondazione dell’ovulo e il concepimento. ◆ la Gran Bretagna diventa il secondo paese dell’Unione europea ad autorizzare la somministrazione nelle scuole del farmaco [...] «contragestivo» che consente la prevenzione del processo di fecondazione nelle prime ore che seguono il rapporto sessuale. (Raffaella Menichini, Repubblica, 9 gennaio 2001, p. 20, Mondo).
Dal fr. contragestif.
Già ...
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alfabloccante
agg. e s. m. [comp. di (recettori) alfa e part. pres. di bloccare]. – In farmacologia, farmaco in grado di esercitare un’azione inibente a livello dei recettori adrenergici α1 e α2, stimolati [...] rispettivamente dalla noradrenalina liberata dalle terminazioni nervose e dalle catecolamine circolanti; gli alfabloccanti sono attualmente impiegati essenzialmente nella terapia dell’ipertensione arteriosa ...
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sperimentazione
sperimentazióne (meno com. esperimentazióne) s. f. [der. di sperimentare]. – La pratica e l’attività di sperimentare, il fatto di venire sperimentato, come metodo di ricerca e di verifica: [...] un motore ancora in fase di s.; la s. positiva di un nuovo farmaco; s. biologica (specificando s. genetica, terapeutica, tossicologica, ecc.), attuata su animali (cani, gatti, conigli, topi, cavie, ecc.) o anche su piante che si possono tenere ...
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esfoliante
agg. e s. m. [part. pres. di esfoliare]. – Che provoca esfoliazione; detto in partic. di farmaco (acido salicilico, resorcina, fenolo, ecc.) o di prodotto cosmetico capace di produrre lo sfaldamento [...] degli strati più superficiali dell’epidermide, e usato soprattutto per combattere callosità, verruche, impurità superficiali della pelle, ecc ...
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quadrifarmaco
quadrifàrmaco s. m. (pl. -ci). – Rifacimento, con quadri- e farmaco, del gr. τετραϕάρμακον, reso più comunem. e più correttamente in ital. con tetrafarmaco (v.). ...
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accumulo
accùmulo s. m. [der. di accumulare]. – 1. L’accumulare, l’accumularsi; insieme di cose o di materiale accumulato: lo sciopero degli spazzini aveva provocato l’a. dei rifiuti lungo i marciapiedi; [...] . b. In medicina, particolare condizione (considerata dalla farmacocinetica) che può verificarsi quando le somministrazioni di un farmaco vengano ripetute senza tener conto del tempo necessario per la sua eliminazione dall’organismo (classico esempio ...
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antiallergico
antiallèrgico agg. e s. m. [comp. di anti-1 e allergia] (pl. m. -ci). – Di trattamento o farmaco che mira a combattere o prevenire le manifestazioni dell’allergia: terapia a.; medicamenti, [...] farmaci a. (gli antistaminici, l’adrenalina, l’iposolfito di sodio o di magnesio, i sali di calcio, i cortisonici, ecc.), e, come sost., gli antiallergici: prescrivere un antiallergico. ...
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spettro
spèttro s. m. [dal lat. spectrum «visione, fantasma» (der. di specĕre «guardare»); il sign. 2 risale al lat. scient. della fine del sec. 17°]. – 1. a. Immagine, visione soprannaturale di una [...] pollinica del campione stesso (v. pollinico). 6. fig. Campo, raggio di attività di un preparato terapeutico: s. di azione di un farmaco; s. d’azione di un antibiotico, o s. antibatterico, il tipo o il complesso dei tipi di batterî patogeni su cui può ...
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tenicida
agg. e s. m. [comp. di tenia e -cida] (pl. m. -i). – In medicina, di farmaco (appartenente al gruppo delle sostanze tenifughe) capace di uccidere le tenie. ...
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Qualsiasi sostanza, inorganica od organica, naturale o sintetica, capace di produrre in un organismo vivente modificazioni funzionali, utili o dannose, mediante un’azione chimica, fisico-chimica o fisica. Quando l’impiego di un f. è volto a...
farmaco
orfano Prodotto farmaceutico che potenzialmente è utile per trattare una malattia rara (ossia, una malattia, secondo i criteri europei, che colpisce non più di cinque persone su diecimila), ma non ha un mercato sufficiente per ripagare...