neurite1
neurite1 (o nevrite) s. f. [der. di neuro- (o nevro-), col suff. medico -ite]. – Processo morboso a carico dei nervi, cranici o periferici, di natura infiammatoria o degenerativa, caratterizzato [...] colpiti i nervi motorî, o parestesie e anestesie, se sono colpiti i nervi sensitivi, e infine anidrosi, alterazioni della cute, ecc., se sono lese fibre vegetative. A seconda che colpisca un solo nervo o più nervi, è detta mononeurite o polineurite. ...
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talamo
tàlamo s. m. [dal lat. thalămus, gr. ϑάλαμος]. – 1. Termine che in riferimento alla Grecia antica designa, in età omerica, varî ambienti della casa signorile: la sala ove la padrona si intrattiene, [...] e a ciascun lato del III ventricolo, e che sono costituite da un notevole numero di nuclei e da sistemi di fibre che le collegano a diversi distretti del neurasse: costituiscono il centro di raccolta e di smistamento verso la corteccia cerebrale di ...
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populit
pòpulit (o populìt) s. m. [marchio registrato]. – Materiale coibente ed isolante utilizzato in edilizia, e costituito da un insieme di fibre di pioppo e cemento, rese incombustibili e conformate [...] a pannelli ...
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talamocorticale
agg. [comp. di talamo e corticale]. – In anatomia, vie t., fibre nervose di connessione fra il talamo e la corteccia cerebrale. ...
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lagetta
lagètta s. f. [lat. scient. Lagetta, der. dell’ispano-amer. lageto, nome in uso nella Giamaica]. – Genere di piante timeleacee, con 3 specie arbustive dell’America Centrale; una specie (Lagetta [...] lintearia) fornisce con la corteccia fibre tessili e materia da carta. ...
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neurocheratina
s. f. [comp. di neuro- e cheratina]. – In biochimica, varietà di cheratina, costituente della guaina mielinica delle fibre nervose. ...
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mantello
mantèllo s. m. [lat. mantellum «velo», in epoca mediev. «mantello»] (pl. ant. anche le mantèlla). – 1. a. Indumento maschile e femminile, lungo e ampio, privo di maniche, spesso con cappuccio, [...] , m. cerebrale, lo stesso che pallio. 5. In citologia, m. del fuso, la parte esterna del fuso mitotico costituita da fibre che non si continuano dall’uno all’altro polo del fuso, come quelle della parte centrale, ma sono interrotte nella regione ...
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filatore
filatóre s. m. (f. -trice, pop. -tóra) [der. di filare3]. – Chi provvede, a mano o a macchina, alla filatura e ritorcitura delle fibre tessili e alle relative operazioni preliminari e accessorie [...] per la produzione di filati naturali o artificiali. Più genericam., chi lavora in un filatoio o filanda: Renzo ... esercitava la professione di f. di seta, ereditaria, per dir così, nella sua famiglia ...
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sfrido
s. m. [voce merid., prob. di origine germ.]. – Calo quantitativo (e talora consumo, logorìo) che prodotti, materiali, merci, ecc. subiscono durante il magazzinaggio, il carico e lo scarico, la [...] , per l’attrito e il logorio conseguente al loro stesso funzionamento. Con sign. concreto, l’insieme dei residui o cascami che risulta dalla lavorazione di legname, metalli, pelli, carta, fibre tessili, ecc.: recupero, riutilizzazione degli sfridi. ...
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fibre
Giorgio Nebbia
Vestire gli ignudi con la natura e con la chimica
Le fibre tessili sono sottili filamenti di origine vegetale, animale, minerale, oppure artificiali o sintetiche ottenute con polimeri. L'importanza delle fibre è dovuta...
In biologia, fibre del tessuto connettivo di vario calibro, presenti in quantità preponderante sulle altre fibre nel tessuto elastico, di cui tipici esempi sono i legamenti gialli delle vertebre, le corde vocali, le tuniche delle arterie ecc.
Le...