granato1
granato1 agg. [dal lat. granatus, der. di granum «grano»]. – 1. Che ha (o è formato di) grani o granelli. Nell’uso, rimane soltanto nelle espressioni melo granato (o, come s. m., il granato) [...] s. m., indicava sia la pianta sia il frutto: flor [= fior] de granato (Iacopone); il purpureo granato e ’l dolce fico (L. Alamanni). 2. Color granato, rosso acceso, simile a quello dei semi della melagrana: un turbante color granato. Cfr. granata2 ...
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cladodio
cladòdio s. m. [der. del gr. κλαδώδης «ramoso»; v. clado-]. – In botanica, fusto o ramo che, per insufficiente o mancato sviluppo o per precoce caduta delle foglie, assume le funzioni di queste, [...] conservando la forma caulinare (come l’asparago) o assumendo una forma appiattita, di spatola (come nel fico d’India) o di lamina fogliare (detto allora fillocladio o cladofillo, come nel pungitopo). ...
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foglia
fòglia s. f. [lat. fŏlia, plur. del neutro folium «foglia, foglio», divenuto nel lat. tardo femm. sing.]. – 1. a. Organo fondamentale delle piante cormofite, di forma varia, per lo più appiattita [...] L’una appresso de l’altra, fin che ’l ramo Vede a la terra tutte le sue spoglie (Dante). Con riferimenti partic.: f. di fico, quella con cui Adamo ed Eva, secondo la tradizione, si coprirono il pube dopo il peccato (e, fig., tutto quello che serve a ...
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secco
sécco agg. e s. m. [lat. sĭccus] (pl. m. -chi). – 1. agg. a. Privo d’acqua, di umidità, di umore, spec. con riferimento a condizioni atmosferiche: aria s., vento s., tempo s., non piovoso, con [...] s.; una composizione di fiori s.; fieno s.; funghi, fagioli, ceci, piselli s.; fave s.; fichi s. (anche in espressioni fig.: v. fico, n. 2); albicocche, prugne s., e in genere frutta secca. Con sign. più specifico, in botanica, detto di frutto il cui ...
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scoccolatura
s. f. [der. di coccola]. – In agraria, asportazione dei fiori del fico d’India coltivato, che si esegue in maggio, e alla quale segue una seconda fioritura. ...
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infruttescenza
infruttescènza s. f. [der. di frutto, secondo il modello di infiorescenza]. – In botanica, complesso di frutti derivati dai fiori di un’infiorescenza, soprattutto quando il complesso simula [...] un frutto semplice, come per es. nel gelso e nel fico. TAV. ...
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lazzo1
lazzo1 agg. [lat. lacteus «lattiginoso», riferito a piante di sapore acre], letter. – Di sapore aspro, agro: tra li l. sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico (Dante). Raro, di suono o rumore, [...] stridulo: Parea che un carro ... Ridiscendesse l’erta con un lazzo Cigolio (Pascoli) ...
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brogiotto
brogiòtto (meno com. borgiòtto, brigiòtto, brugiòtto) agg. e s. m. [etimo incerto]. – Varietà di fico con frutti grossi, di cui si distinguono due tipi: il b. bianco, con frutto verde e polpa [...] biancastra, e il b. nero, con buccia brunoviolacea e polpa rossa ...
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venefico
venèfico agg. e s. m. [dal lat. venefĭcus, agg. e sost., comp di vene(num) «veleno» e -ficus «-fico»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che ha effetto tossico sull’organismo umano e animale; velenoso: [...] sostanze v., erbe venefiche. Non com., di veneficio, che concerne il veneficio: arti v., operazioni diaboliche, gente congiurata a sparger la peste, per mezzo di veleni contagiosi, di malìe (Manzoni). ...
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lettismo
s. m. Le strategie e la linea di comportamento politico proprie di Gianni Letta. ◆ persino [Umberto] Bossi si è convertito al lettismo, ordinando ai suoi di accettare un compromesso sulla devolution. [...] lo vede come la quintessenza della democristianità conciliabile con il partito-azienda; chi come la classica foglia di fico depositata sugli affari del presidente. In entrambi i casi il personaggio continua a vivere nell’immaginario politico italiano ...
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Nome comune del genere Ficus, appartenente alla famiglia delle Moracee, e in particolare dell’albero Ficus carica (v. .) e dei suoi frutti. Il genere Ficus comprende 700 specie quasi tutte tropicali: sono alberi o arbusti a legno tenero e foglie...
fico (figo)
In If XV 66 tra li lazzi sorbi / si disconvien fruttare al dolce fico, significa propriamente il frutto la cui dolcezza si contrappone all'amaro dei sorbi. " Vuol sotto questa metafora l'autore intendere non esser convenevole che...