antigrafo
antìgrafo s. m. [dal gr. ἀντίγραϕον, comp. di ἀντί «di riscontro» e tema di γράϕω «scrivere»]. – 1. Manoscritto che è copia diretta di un altro manoscritto o codice; anche con valore di agg.: [...] codice a., manoscritto antigrafo. 2. Con sign. opposto, il termine è usato dai filologi romanzi per indicare, in contrapp. ad apografo, il codice da cui derivano un altro o più altri codici: gli errori dei manoscritti B e C risalgono al comune ...
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csi
(o ksi, meno com. xi) s. m. o f. – Nome della quattordicesima lettera dell’alfabeto greco, e del segno che la rappresenta (minuscolo ξ, maiuscolo Ξ), corrispondente alla lettera x dell’alfabeto latino. [...] a destra (ξ′) indicava il numero 60; con apice in basso a sinistra (′ξ) il numero 60.000. Secondo l’uso dei filologi alessandrini, il segno maiuscolo Ξ indica il 14° libro dell’Iliade, il segno minuscolo ξ il 14° dell’Odissea. In matematica e nelle ...
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pelare
v. tr. [lat. tardo pĭlare, der. di pĭlus «pelo»] (io pélo, ecc.). – 1. a. Privare dei peli, togliere i peli dalla superficie cutanea, strappandoli, raschiandoli, o altrimenti: p. le pelli prima [...] i peli, i capelli: guarda come m’ha pelato il barbiere!; non siam più, grazie al Cielo, a que’ tempi felici, che i filologi, per una questione di grammatica, si lasciavano p. la barba (Tommaseo); ha avuto il tifo, che l’ha quasi pelato; anche, spec ...
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emendare
v. tr. [dal lat. emendare, der. di mendum «menda, difetto», col pref. e-1] (io emèndo, ecc.). – 1. a. Toglier via le mende, le imperfezioni, i difetti: e. lo stile; e. il proprio carattere. [...] di qualcuno; rifl., riferito a persona: devi emendarti da questo brutto difetto; ha promesso di emendarsi. c. In filologia, e. un testo, correggerlo congetturalmente dove la tradizione manoscritta non dia lezione accettabile. 2. In agraria, e. un ...
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emendazione
emendazióne s. f. [dal lat. emendatio -onis]. – L’azione e l’effetto dell’emendare o dell’emendarsi: e. della propria vita, dei proprî costumi; e. di una legge, più com. emendamento. In filologia, [...] termine usato (nella forma lat. emendatio) dai grammatici antichi, poi dagli umanisti e dai filologi, soprattutto classici, per indicare l’operazione di apportare a un testo le correzioni, in genere congetturali, per renderne la lezione più ...
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u, U
s. f. o m. (radd. sint.). – Ventesima lettera dell’alfabeto latino, che ha con la lettera V la stessa origine dall’alfabeto fenicio, e anche una storia comune fino a tempi molto vicini ai nostri. [...] solenne, dove non è raro trovare V per U, e nelle edizioni di testi latini classici o medievali nelle quali molti filologi tornano all’uso indistinto di V per la maiuscola e u per la minuscola. Anche in opere lessicografiche, spec. latine, il ...
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diascheuaste
s. m. [dal gr. διασκευαστής, documento nella forma del plur. διασκευασταί, der. di διασκευάζω «correggere, rimaneggiare», comp. di δια- (v. dia-) per indicare «trasformazione, mutamento» [...] e σκευάζω «preparare, allestire, adornare»], letter. – Termine con cui furono dapprima indicati dagli scoliasti di Omero i filologi ellenistici che avevano ritoccato il testo dell’Iliade dandole l’aspetto con cui il poema è giunto fino ai nostri ...
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umanista2
umanista2 s. m. e f. [dal lat. del sec. 15° humanista «insegnante di lettere classiche», chiamate allora humanae litterae o studia humanitatis] (pl. m. -i). – 1. ant. Insegnante, professore [...] . 3 b). 2. a. Rappresentante dell’umanesimo e della cultura umanistica nella sua più ampia accezione: si può dire sia di scrittori, filologi e filosofi, che promossero le lettere, le arti e le scienze nell’età dell’umanesimo, sia di autori e correnti ...
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tradere
tràdere v. tr. [dal lat. tradĕre, comp. di tra(ns)-, che indica passaggio, trasmissione, e dare «dare»]. – Latinismo usato dai filologi e anche da storici delle tradizioni (popolari, religiose, [...] ecc.), nel sign. di «tramandare, trasmettere», quasi esclusivam. nell’infinito. ◆ Part. pres. tradènte, anche come agg.: il manoscritto tradente. ◆ Part. pass. tràdito, anche come agg. (v. la voce) ...
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eta
èta s. m. o f. [dal gr. ἦτα, lat. eta], invar. – 1. Nome della 7a lettera dell’alfabeto greco, e del segno che la rappresenta (minuscolo η, maiuscolo H); nel sistema vocalico del greco antico indicava [...] a destra (η′) era simbolo del numero 8, con apice in basso a sinistra (′η) dell’8000. In partic., nell’uso filologico che risale ai filologi alessandrini, si indica con un eta maiuscolo (H) il libro 7° dell’Iliade, con un eta minuscolo (η) il 7° dell ...
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Uno dei primi filologi romani (seconda metà del 2º sec. a. C.). Appartiene al movimento erudito e filologico sorto a Roma in seguito alle lezioni di Cratete di Mallo. Si dedicò, con Lelio Archelao, all'ordinamento, allo studio e al commento...
Titolo, oggi comunemente accettato dai filologi, di una lauda (1224 circa) di s. Francesco d'Assisi (1182-1226), scritta in lingua volgare umbra in lode al Signore per la perfezione e bellezza del creato. Il componimento ci è stato trasmesso...