litura
s. f. [dal lat. litura, der. di linĕre «ungere, spalmare», part. pass. litus]. – Termine con cui i Romani indicavano la cancellazione dello scritto su tavolette cerate, ottenuta con lo spianare [...] di nuovo la cera, quindi in genere ogni cancellatura e anche lo scalpellamento col martello di qualche parola nelle iscrizioni lapidarie. Oggi è usato nel linguaggio dei filologi per indicare una cancellatura su codici. ...
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enstatici
enstàtici s. m. pl. [dal gr. ἐνστατικοί «che oppongono difficoltà»] (sing. -co). – Sono così designati dai filologi quei sofisti del 4° sec. a. C. che scoprivano nei poemi omerici incongruenze [...] e contraddizioni dal punto di vista non solo etico, ma anche logico ...
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zeta2
żèta2 s. m. (raro f.) [dal gr. ζῆτα, lat. tardo zeta], invar. – Nome della lettera greca ζ, maiusc. Z, che, a differenza della z latina, è la 6a nell’ordine alfabetico. Nella numerazione greca [...] in alto a destra (ζ′) indica il numero 7, con apice in basso a sinistra (′ζ) il numero 7000; secondo l’uso dei filologi alessandrini, il segno maiusc. Z indica il 6° libro dell’Iliade, il segno minusc. ζ il 6° dell’Odissea. Nella matematica, insieme ...
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locus
s. m., lat. (pl. loci). – Termine corrispondente all’ital. luogo, adoperato talvolta invece di questo in usi specifici di alcuni linguaggi settoriali. In partic.: 1. Nel linguaggio scient., entra [...] in forma ital., luoghi teologici (v. luogo, n. 6 c). 4. In filologia, locus desperatus («luogo disperato»), espressione con cui vengono comunem. indicati, soprattutto dai filologi classici, i passi corrotti di un testo che siano ritenuti insanabili e ...
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ex libris
〈eks ...〉 locuz. lat. (propr. «dai libri»), usata in ital. come s. m. – Contrassegno (timbro, sigillo, cartellino a stampa) che si pone sulla controguardia o sul foglio di guardia di un libro [...] per attestarne la proprietà; contiene spesso la formula ex libris seguita dal nome del proprietario, oppure, soprattutto in passato, motti, sentenze, emblemi e annotazioni varie, di grande interesse per collezionisti e filologi. ...
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mi3
mi3 (raro mu) s. m. [dal gr. μῦ, ionico μῶ, dal fenicio; cfr. ebr. mēm]. – Nome della dodicesima lettera dell’alfabeto greco, e del segno che la rappresenta (minuscolo μ, maiuscolo Μ), corrispondente [...] (μ′) indicò il numero 40, con un apice in basso a sinistra (′μ) il numero 40.000. Secondo un uso che risale ai filologi alessandrini, il segno maiuscolo Μ indica il 12° libro dell’Iliade, il segno minuscolo μ il 12° dell’Odissea. ◆ In metrologia, μ è ...
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sigma
s. m. [dal gr. σίγμα o σῖγμα, lat. sigma], invar. – 1. Nome della consonante Σ, 18a lettera dell’alfabeto greco (corrispondente alla S latina), e del segno che la rappresenta: la minuscola ha la [...] alto a destra (σ′) indicava il numero 200, con apice in basso a sinistra (′σ) 200.000. Secondo un uso che risale ai filologi alessandrini, si indica con Σ il 18° libro dell’Iliade, con σ il 18° dell’Odissea. 2. In marina, denominazione della bandiera ...
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e'2
e’2 〈é〉 cong. – Contrazione fonetica e grafica, dell’uso ant. e pop. tosc., di e i: il mare, e’ laghi, e i fiumi (Petrarca); Contro i servi e’ tiranni (Carducci). In edizioni critiche moderne, alcuni [...] filologi preferiscono, per maggiore chiarezza, staccare l’apostrofo dalla e, stampando, per es., e ’ laghi. ...
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iota1
iòta1 s. m. [dal gr. ἰῶτα, di origine fenicia; v. iod], invar. – Nome della 9a lettera dell’alfabeto greco, e del segno che la rappresenta (minuscolo ι, maiuscolo I), corrispondente alla lettera [...] in alto a destra (ι′) significa 10, con apice in basso a sinistra (′ι) significa 10000; secondo un uso che risale ai filologi alessandrini, il segno maiuscolo I indica il 9° libro dell’Iliade, il segno minuscolo ι il 9° dell’Odissea. Con uso fig ...
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lucus a non lucendo
(lat. «[la parola] lucus [deriva] dal non lucēre», cioè: il bosco si chiama così perché non ha luce). – Frase proverbiale che si cita come esempio tipico di quelle etimologie a contrariis [...] o «per antifrasi» di cui si dilettavano i filologi antichi (v., per qualche altro esempio, antifrasi e cfr. etimologie varroniane alla voce varroniano); deriva da un passo di Quintiliano (De instit. orat. I, 6, 34) che dice: «etiamne a contrariis ...
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Uno dei primi filologi romani (seconda metà del 2º sec. a. C.). Appartiene al movimento erudito e filologico sorto a Roma in seguito alle lezioni di Cratete di Mallo. Si dedicò, con Lelio Archelao, all'ordinamento, allo studio e al commento...
Titolo, oggi comunemente accettato dai filologi, di una lauda (1224 circa) di s. Francesco d'Assisi (1182-1226), scritta in lingua volgare umbra in lode al Signore per la perfezione e bellezza del creato. Il componimento ci è stato trasmesso...