preromantico
preromàntico agg. e s. m. (f. -a) [comp. di pre- e romantico] (pl. m. -ci). – Del preromanticismo, che è proprio del preromanticismo: epoca p.; gusto p.; tendenze, correnti p.; musica preromantica. [...] gusto, le tendenze e alcuni aspetti dell’epoca preromantica, o anticipa quelli dell’età romantica: i p. inglesi; il Vico fu filosoficamente un p. per la vigorosa difesa che egli fece della fantasia contro l’intellettualismo di Cartesio e di tutta la ...
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pluralismo
s. m. [der. di plurale]. – 1. In filosofia, ogni concezione che consideri la realtà come costituita da una pluralità di principî (in opposizione al monismo) considerati tutti egualmente primi [...] e non riducibili uno all’altro; a volte il pluralismo non esclude un principio primo (come nell’orizzonte cristiano un Dio creatore) ma insiste sulla reciproca autonomia degli enti che da esso derivano. ...
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nullismo
s. m. [der. di nulla]. – Termine usato talvolta in filosofia come sinon. di nichilismo, in riferimento a teorie che portano a conclusioni negative, sia nel campo teoretico (scetticismo), sia [...] nel campo morale (pessimismo): il n. del Leopardi (Carducci). Raro con il sign. di incapacità, inettitudine (a fare, a concludere, a realizzare) ...
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evo-devo
(Evo-Devo), loc. s.le m. e agg.le Biologia evolutiva dello sviluppo; relativo allo sviluppo evoluzionistico, con particolare riferimento allo studio dell’evoluzione delle specie animali. ◆ [tit.] [...] spiegare l’origine delle varianti morfologiche. (Gilberto Corbellini, Sole 24 Ore, 28 marzo 2004, p. 34, Scienza e Filosofia) • i genomi si plasmano su diverse dimensioni fisiche e su diversi corredi di DNA ripetitivo a significato regolativo, capaci ...
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quesito2
queṡito2 s. m. [dal lat. quaesitum, part. pass. neutro di quaerĕre «chiedere, interrogare»]. – In senso generico, letter. e non com., domanda: egli a ciò nulla Rispose, come a vani miei q. (Caro). [...] la cui soluzione implichi un certo impegno logico o morale: un q. di matematica, di algebra, di fisica, di filosofia; porre, proporre, sciogliere, risolvere un q.; un q. sottile, facile, difficile; fare un q. (amministrativo, procedurale, ecc.) al ...
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sistematicita
sistematicità s. f. [der. di sistematico]. – Carattere, qualità di ciò che o di chi è sistematico: s. della scienza, della filosofia, del sapere, della conoscenza; s. di vita, di abitudini; [...] è un uomo, uno studioso di una s. quasi pedantesca; condurre con s. una indagine, una ricerca, con metodo, con ordine rigoroso ...
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mutamento
mutaménto s. m. [der. di mutare]. – L’azione e l’effetto del mutare o del mutarsi: Un’aura dolce, sanza mutamento Avere in sé, mi ferìa per la fronte (Dante), non soggetta a variazioni o alterazioni; [...] stretto, ogni singola trasformazione significativa che si produce, in un determinato periodo, nella struttura della società. Nella filosofia di Aristotele, il termine (gr. μεταβολή) designa il passaggio da un contrario all’altro, e precisamente dal ...
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lemma1
lèmma1 s. m. [dal lat. lemma «premessa, assunto», gr. λῆμμα, dal tema di λαμβάνω «prendere» (cfr. perf. λέλημμαι)] (pl. -i). – 1. Nella filosofia e nelle scienze, proposizione preliminare che [...] si assume come certa o si dimostra prima di procedere alla dimostrazione vera e propria della tesi. In matematica, teorema preliminare; più precisamente, teorema che presenta interesse in quanto permette ...
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cannibalismo
s. m. Tendenza letteraria di un gruppo di giovani scrittori italiani degli anni Novanta, caratterizzata da espressioni linguistiche e contenuti cruenti, con sfumature talvolta grottesche [...] 1967, molto vicino al poeta Franco Buffoni, da giovanissimo scrisse due raccolte di versi. Dopo la laurea in Filosofia ha lavorato a lungo come caporedattore della prestigiosa rivista Poesia edita da Crocetti. Poi, si è convertito al «cannibalismo ...
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numinoso
numinóso agg. e s. m. [dal ted. numinos, der. del lat. numen -mĭnis «nume»]. – Termine coniato dal teologo ted. Rudolf Otto (nella sua opera Das Heilige «Il Sacro», 1917) e da lui introdotto [...] nella filosofia e nella storia delle religioni per indicare l’esperienza peculiare, extra-razionale, di una presenza invisibile, maestosa, potente, che ispira terrore ed attira: tale esperienza costituirebbe l’elemento essenziale del «sacro» e la ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La f. può definirsi...
araba, filosofia
Si può parlare di filosofia araba a proposito di fenomeni storici avvenuti in ambiti culturali e religiosi diversi, che presentarono differenze anche a seconda del periodo storico e dell’area geografica in cui si collocavano,...