stadio
stàdio s. m. [dal lat. stadium, gr. στάδιον]. – 1. a. Unità di misura di lunghezza in uso presso i Greci antichi, pari a 600 piedi; nel sistema attico era uguale a circa 177,60 m, nell’alessandrino [...] lotta, pugilato, pancrazio, ecc., così detto perché la pista era lunga 600 piedi, cioè appunto uno stadio. Nella filosofia greca, argomento dello s., uno degli argomenti formulati da Zenone contro l’esistenza del moto: confrontando il movimento di ...
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intrinseco
intrìnseco (ant. intrìnsico) agg. [dal lat. intrinsĕcus, avv., «all’interno», comp. di *intrim (affine a intra «dentro») e sĕcus (v. estrinseco)] (pl. m. -ci, ant. o volg. -chi). – 1. Che [...] ), e le cui contrazioni ne modificano la forma oppure determinano variazioni dei rapporti reciproci di sue parti. b. In filosofia: principio i. (o causa i.), quello che agisce dall’interno dell’essere (per es., la spontaneità) o contribuisce alla ...
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indifferente
indifferènte agg. [dal lat. indiffĕrens -entis, comp. di in-2 e part. pres. di differre «differire» (v. differente); voce coniata da Cicerone per calco del gr. ἀδιάϕορος]. – 1. ant. Non [...] sasso, perché impietrito quasi dal dolore; di natura E d’arme e di sembianza indifferenti (T. Tasso). 2. a. Nella filosofia cinico-stoica, di cosa per sé né buona né cattiva, né desiderabile né indesiderabile (es.: per gli stoici le ricchezze erano ...
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indifferentismo
s. m. [der. di indifferente]. – 1. In filosofia, denominazione generica di concezione (etica o gnoseologica) che si basa sul principio dell’indifferenza. 2. Nell’uso moderno, l’atteggiamento [...] teorico e pratico di chi non prende posizione, nel campo religioso, politico, sociale, tra opposte convinzioni o tendenze ...
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indifferenza
indifferènza s. f. [dal lat. indifferentia, der. di indiffĕrens «indifferente»]. – 1. In filosofia, stato tranquillo dell’animo che, di fronte a un oggetto, non prova per esso desiderio [...] né repulsione; o che, di fronte all’esigenza di una decisione volontaria, non propende più per l’uno che per l’altro termine di un’alternativa. Nell’ascetica, è lo stato (necessario al conseguimento della ...
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portentoso
portentóso agg. [dal lat. portentosus, der. di portentum «portento»]. – 1. a. Che ha natura o carattere di portento, che costituisce un portento (anche nel senso lat. originario, di presagio [...] di portento: in tutto questo c’è qualcosa di p.; una impresa, una realizzazione tecnica che ha del portentoso. In filosofia della religione, il termine è stato usato per indicare ciò che nel sentimento del divino vi è di inaspettato, di sconcertante ...
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introdurre
v. tr. [dal lat. introducĕre, comp. di intro- e ducĕre «guidare, condurre»] (coniug. come addurre). – 1. Riferito a cose: a. Mettere dentro, far entrare o penetrare, portare dentro un luogo: [...] parlare della vecchiezza. c. Avviare, guidare nell’apprendimento di qualche cosa: i. allo studio delle scienze occulte; i. nella filosofia; i. gli allievi alla comprensione e al gusto della musica. ◆ Part. pass. introdótto, anche come agg. e, anticam ...
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introduzione
introduzióne s. f. [dal lat. introductio -onis]. – 1. a. L’azione d’introdurre, di mettere o portare dentro: i. di una sonda nell’esofago; il distributore automatico funziona con l’i. di [...] di una disciplina: lezioni d’i. al corso; l’analisi logica intesa come i. allo studio del latino; i. alla filosofia, alla critica filologica; i. alla vita ascetica. Con questo sign., è spesso titolo o sottotitolo di libri che espongono i principî ...
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dimostrazione
dimostrazióne s. f. [dal lat. demonstratio -onis]. – 1. a. Ogni atto, fatto, comportamento, parola o discorso che mostra o dimostra o rivela qualche c0sa, che cioè rende o con cui si rende [...] di d.; dare una d. dell’esattezza dei proprî calcoli; una d. esauriente, convincente, inconfutabile. In partic., in filosofia, deduzione sillogistica, che trae la conclusione da premesse vere e necessarie; in matematica, catena di deduzioni che ...
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ierosofia
ierosofìa s. f. [comp. di iero- e -sofia]. – Termine, oggi poco usato, per indicare la teoria e la filosofia delle religioni. ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La f. può definirsi...
araba, filosofia
Si può parlare di filosofia araba a proposito di fenomeni storici avvenuti in ambiti culturali e religiosi diversi, che presentarono differenze anche a seconda del periodo storico e dell’area geografica in cui si collocavano,...