evidenza
evidènza s. f. [dal lat. evidentia, der. di evĭdens -entis: v. evidente]. – 1. L’essere evidente: non si può negare l’e. dei fatti; l’e. della sua colpa è fuori discussione; la schiacciante [...] la contiene perché venga esaminata con precedenza su altre; nel rifl., mettersi in e., mettersi in mostra, farsi notare. In filosofia, e in partic. in alcune teorie gnoseologiche, l’evidenza risulta essere il criterio di verità intermedio tra quello ...
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compossibilita
compossibilità s. f. [der. di compossibile]. – Termine della filosofia scolastica ripreso particolarmente da Leibniz, designante la relazione tra due realtà simultaneamente possibili. ...
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sensazionalismo
s. m. [der. di sensazionale; nel sign. 2, dall’ingl. sensationalism]. – 1. In senso polemico, la tendenza di alcuni giornali o periodici a pubblicare e diffondere certe notizie conferendo [...] loro un risalto eccessivo e presentandole come sensazionali. 2. In filosofia, lo stesso che sensazionismo. ...
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sensazionismo
(o sensazionalismo) s. m. [dall’ingl. sensationism (o sensationalism), der. di sensation «sensazione»], non com. – In filosofia, dottrina (sostenuta particolarmente da E. Mach, R. Avenarius, [...] J. Petzold) secondo cui gli elementi originarî della realtà sono le sensazioni: colori, suoni, calore, pressione, spazio, tempo, ecc.; si distingue perciò dal sensismo, cioè dalla dottrina gnoseologica ...
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attuoso
attüóso agg. [dal lat. actuosus, der. di actus -us «atto, azione»]. – 1. ant. Attivo, operoso. 2. Nella filosofia attualistica, che ha il carattere di attività e flagranza proprio di ciò che [...] è «attuale»: l’uomo in quanto soggetto ... è principio vivo e attuoso (Gentile) ...
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paralogismo
s. m. [dal lat. tardo paralogismus, gr. παραλογισμός, comp. di παρα- «para-2» e λογισμός «riflessione, ragionamento»]. – Ragionamento fallace, ossia falso ma con apparenza di verità, per [...] , a causa della presenza di un termine medio non univoco, avente significati diversi in ciascuna delle premesse. Nella filosofia kantiana, p. trascendentali, i ragionamenti erronei cui è indotta la ragione in quanto superi i confini dell’esperienza ...
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logicale
(o loicale) agg. [der. di logica], ant. – Attinente o conforme alla logica, come parte della filosofia: principî l., induzioni l.; un oceano di distinzioni, sillogismi ed altri termini l. (Galilei). [...] ◆ Avv. logicalménte (o loicalménte), secondo i principî o i precetti della logica ...
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sensismo
s. m. [der. di senso]. – In filosofia, dottrina gnoseologica radicalmente empirista, che, in polemica con ogni forma di innatismo e di razionalismo, considera la sensibilità come fonte unica [...] di tutte le forme di conoscenza, spec. di quelle (come i concetti e le idee) tradizionalmente attribuite alle superiori facoltà conoscitive: il s. di Campanella; il s. di Condillac; il s. settecentesco ...
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sensitivo
agg. [dal lat. mediev. sensitivus, der. di sensus, part. pass. di sentire «sentire»]. – 1. Che riguarda l’attività dei sensi, che è in rapporto con la sensibilità: funzione s., facoltà s. (anche [...] di raccogliere, convogliare ed elaborare le informazioni provenienti dall’esterno o dalle varie parti del corpo. Nella filosofia aristotelica, anima s., il principio della sensibilità e del movimento negli animali, che riassorbe le funzioni dell ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La f. può definirsi...
araba, filosofia
Si può parlare di filosofia araba a proposito di fenomeni storici avvenuti in ambiti culturali e religiosi diversi, che presentarono differenze anche a seconda del periodo storico e dell’area geografica in cui si collocavano,...