concupiscibile
concupiscìbile agg. [dal lat. tardo concupiscibĭlis, der. di concupiscĕre «bramare»], letter. – Che può essere oggetto di desiderio; atto a eccitare la concupiscenza: le cose c.; si presentavano [...] in partic., il desiderio sessuale: per non destare nel c. appetito del giovane alcuno inchinevole disiderio (Boccaccio). Nella filosofia platonica, anima c. (ἐπιϑυμία), la meno nobile delle tre facoltà o funzioni dell’anima (razionale, irascibile e ...
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tetrafarmaco
tetrafàrmaco s. m. (raram. f.) [dal gr. (τό) τετραϕάρμακον o (ἡ) τετραϕάρμακος, comp. di τετρα- «quattro» e ϕάρμακον «farmaco»]. – Nella filosofia epicurea, il complesso delle quattro regole [...] (o quadruplice medicina) utili per la liberazione dalle paure e l’acquisizione della felicità, così enunciate: vano è il timore degli dèi; è priva di senso la paura della morte, che non è nulla per noi; ...
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ecceita
ecceità s. f. [dal lat. mediev. haecceitas, tratto dall’agg. femm. sing. haec «questa» (sottinteso res «cosa» o substantia «sostanza»)]. – Nella filosofia degli scotisti, ciò che determina l’ente [...] e fa sì che sia «questa cosa» e non altra ...
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massimizzare
massimiżżare v. tr. [der. di massimo], non com. – Rendere massimo, portare al limite massimo; spec. in espressioni di linguaggi specifici: m. la capacità produttiva, m. un beneficio a parità [...] di spese, in economia; m. una funzione, in matematica (v. massimare2). In filosofia, m. la felicità, principio della morale utilitaria del filosofo e giurista inglese I. Bentham (1748-1832), secondo il quale ogni uomo, e segnatamente il legislatore, ...
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a2
a2 prep. [lat. ad] (radd. sint.). – Si fonde con l’articolo dando luogo alle preposizioni articolate al, allo, alla, ai (a’ nella forma tronca), agli, alle; davanti a parola che comincia con la vocale [...] .: prolungare all’infinito; venire alla conclusione, giungere a un accordo; scendere a patti, a compromessi; avviamento alla filosofia; introduzione allo studio dei classici; condannare a morte, all’ergastolo, e analogam. a due anni di carcere, ecc ...
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umanesimo
umanéṡimo (raro umanismo) s. m. [der. di umano, in parallelismo con umanista, prob. con influenza del ted. Humanismus]. – 1. Nella storiografia moderna, termine (di origine ottocentesca) con [...] in essa posto tra humanitas, humanae litterae e paideia o educazione dell’uomo, sia per l’impostazione antropocentrica della riflessione filosofica: quindi si suole dire u. di Socrate, u. di Cicerone, ecc. Più recentemente si è insistito anche su un ...
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autocoscienza
autocosciènza s. f. [comp. di auto-1 e coscienza]. – 1. Nel pensiero filosofico, coscienza di sé, consapevolezza del proprio esistere e del proprio agire, non come oggetto, cioè effetto [...] ma in quanto entità soggettiva, desiderosa e capace di spiegazioni causali della realtà e di sé stessa; più in partic., e con altro senso, nella filosofia idealistica, coscienza razionale che l’io ha di sé come soggetto di pensiero nella riflessione ...
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epistematico
epistemàtico agg. [der. del gr. ἐπιστήμη «conoscenza filosofica o scientifica»] (pl. m. -ci). – Procedimento e., espressione usata talvolta in filosofia per designare la deduzione, in antitesi [...] a procedimento epagogico, cioè al procedimento induttivo; quindi, scienza e., quella che procede per deduzioni, in antitesi alla scienza sperimentale o induttiva ...
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episteme
epistème s. f. – Nel linguaggio filosofico, traslitt. del gr. ἐπιστήμη, che indicava inizialmente ogni conoscenza abilitante a compiere determinate attività o mestieri, e in seguito, più specificamente, [...] contrapp. sia alla δόξα (opinione), sia alla ἐμπειρία (empirìa) che indicava solo la capacità operativa. Nella filosofia contemporanea, il termine comprende l’insieme delle conoscenze positive e delle teorie scientifiche che caratterizzano una data ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto [...] ci son troppe parole e poche c.; badare più all’apparenza che alle c. in sé. Come termine della filosofia, cosa, pur nella sua indeterminatezza, indica l’essere singolo concreto, l’oggetto naturale o corporeo percepito attraverso l’esperienza ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La f. può definirsi...
araba, filosofia
Si può parlare di filosofia araba a proposito di fenomeni storici avvenuti in ambiti culturali e religiosi diversi, che presentarono differenze anche a seconda del periodo storico e dell’area geografica in cui si collocavano,...