immediazione
immediazióne s. f. [comp. di in-2 e mediazione]. – In filosofia, assenza della mediazione (ha sign. quindi pressoché identico a immediatezza). ...
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risorgere
risórgere (letter. ant. risùrgere e resùrgere) v. intr. [lat. resŭrgĕre, comp. di re- e sŭrgĕre «sorgere»] (coniug. come sorgere; aus. essere). – 1. a. Sorgere di nuovo: la mattina dopo il [...] o di assopimento: nell’Ottocento il popolo italiano risorse dalla servitù; risorge la scienza, la libertà, lo studio della filosofia; qui la morta poesì resurga (Dante); l’antico amore risorse ancor più vigoroso nel suo cuore; risorgono nella mente ...
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psittacismo
s. m. [der. del gr. ψιττακός «pappagallo»]. – 1. Tendenza a imitare pappagallescamente ciò che fanno gli altri, o a ripetere passivamente, meccanicamente, parole e idee altrui; pappagallismo. [...] 2. Espressione con cui nella filosofia leibniziana viene definita quella forma esagerata di nominalismo che considera ogni idea generale e astratta come mera emanazione di voce, per cui il linguaggio dell’uomo non sarebbe diverso da quello del ...
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sincategorematico
sincategoremàtico agg. [der. di sincategorema] (pl. m. -ci). – 1. Nella logica formale, di termine (pronome, avverbio, preposizione, congiunzione) che di per sé, cioè preso isolatamente, [...] significato di questi ultimi dando luogo a una nuova espressione più lunga, dotata di un significato suo proprio. 2. Nella filosofia aristotelica, si distingue un infinito s. o potenziale, inteso come processo e non sostanza, da cui pertanto si può ...
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eracliteo
eraclitèo agg. [dal gr. ῾Ηρακλείτειος]. – 1. Di Eràclito (6°-5° sec. a. C.), celebre filosofo greco di Efeso: la filosofia e., dottrina che svolge il tema fondamentale dell’unità degli opposti, [...] il mondo come un perpetuo divenire, in polemica con l’eleatismo (tuttavia il famoso aforisma πάντα ῥεῖ «tutto scorre» non si rinviene nei frammenti di Eraclito). 2. Seguace delle teorie di Eraclito: un filosofo e. (anche sost., un e., gli eraclitei). ...
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notabile
notàbile agg. e s. m. e f. [dal lat. notabĭlis, der. di notare «notare2»]. – 1. agg. Riferito a cose: a. Degno di nota, cioè di essere notato, considerato, rilevato, oppure visto, conosciuto; [...] notevole (per numero, grandezza, entità e sim.): tra le due cose c’è una n. differenza; a far progressi n. nella filosofia non bastano sottilità d’ingegno e facoltà grande di ragionare (Leopardi). b. ant. o poco com. Che si nota facilmente, visibile ...
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infinitismo
s. m. [der. di infinito]. – Termine usato talora in filosofia per designare ogni dottrina filosofica (per es., quella di G. Bruno), o scientifica, della infinità del mondo. ...
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agnosia
agnoṡìa s. f. [dal gr. ἀγνωσία «ignoranza», comp. di ἀ- priv. e γν ῶ σις «conoscenza»]. – 1. In medicina, disturbo della identificazione primaria degli oggetti, che determina l’incapacità del [...] a. tattile (o stereoagnosia), secondo che riguardi il riconoscimento di oggetti e colori, di rumori e suoni, o di un oggetto mediante il tatto. 2. In filosofia, stato di cosciente ignoranza proprio di un individuo che afferma di non conoscere nulla. ...
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agnosteismo
s. m. [comp. di agnos (ticismo) e teismo 1], raro. – In filosofia, particolare forma di agnosticismo che nega alla ragione umana la capacità di conoscere Dio, attingibile solo per vie non [...] razionali (per fede, sentimento, ecc.) ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La f. può definirsi...
araba, filosofia
Si può parlare di filosofia araba a proposito di fenomeni storici avvenuti in ambiti culturali e religiosi diversi, che presentarono differenze anche a seconda del periodo storico e dell’area geografica in cui si collocavano,...