luogo
luògo (pop. lògo) s. m. [lat. lŏcus] (pl. -ghi; ant. anche le luògora). – 1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta: Dio è in ogni l.; con limitazione [...] sul l. del disastro, della sciagura, di un incidente; recarsi sul l. del delitto (nel linguaggio burocr., recarsi e i teologi), e l. teologici improprî (la ragione umana, la filosofia, la storia). 7. Luogo di monte, o semplicem. luogo: nome ...
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mediazione
mediazióne s. f. [dal lat. tardo mediatio -onis, der. di mediare; v. mediatore]. – 1. a. Azione esercitata da una persona (o anche da un ente, un’associazione, una collettività, una nazione) [...] la vertenza è stata risolta con la m. dei sindacati. b. Nel linguaggio teologico, in senso pieno, la funzione e l’opera di Gesù Cristo in . Con sign. specifico, nella filosofia hegeliana, il secondo momento del processo dialettico, cioè la negazione ...
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critica
crìtica s. f. [dal gr. κριτική (τέχνη) «arte del giudicare», femm. sostantivato dell’agg. κριτικός: v. critico1]. – 1. a. Facoltà intellettuale che rende capaci di esaminare e valutare gli uomini [...] di critica. In filosofia, parte della logica che si occupa del giudizio. In partic., nella filosofia di Kant, il processo , acuta, favorevole, ostile, pedantesca. 4. Nel linguaggio corrente, giudizio sfavorevole, di natura soprattutto morale, censura ...
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mobile1
mòbile1 agg. [dal lat. mobĭlis, der. di movēre «muovere»]. – 1. a. Che può essere mosso, spostato, rimosso; si contrappone, oltreché a immobile, a fisso, stabile, e si dice di tutto ciò che si [...] scala m., con varie accezioni, anche fig., v. scala. Nel linguaggio giur. e amministr., beni m., i beni che possono essere trasportati da al movimento (l’antitesi del mobile all’immobile ha particolare rilievo nella filosofia aristotelica, in cui il ...
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continuo3
contìnuo3 s. m. [uso sostantivato dell’agg. continuo]. – 1. a. In generale, ciò che ha continuità nel tempo e nello spazio, che non ha interruzioni, separazioni: il concetto, la nozione del [...] c.; più particolarm., in fisica e in filosofia, ciò la cui percezione non si lascia scindere in tante percezioni elementari spec. nella locuz. soluzione di continuo, dellinguaggio medico, per indicare interruzione della continuità di un ...
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semiotica
semiòtica (meno com. semeiòtica) s. f. [dall’ingl. semiotic (o semiotics), che ha lo stesso etimo dell’ital. semeiotica]. – 1. In filosofia, dottrina dei segni e della conoscenza simbolica [...] (che studia i rapporti dei segni con chi ne fa uso). 3. In diritto, s. giuridica, studio dellinguaggio prescrittivo e descrittivo del diritto, e cioè dell’insieme dei segni linguistici che lo compongono, ai fini di una corretta interpretazione delle ...
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durata
s. f. [der. di durare]. – 1. Intervallo di tempo in cui si svolge, dal suo principio alla sua fine, un determinato fatto o fenomeno: la d. dell’eclissi; la d. della traiettoria di un proiettile; [...] spaziale per le necessità del ragionamento e della comunicazione. Per influsso della filosofia bergsoniana, il termine singoli atti, fatti, stati d’animo, ecc. c. Nel linguaggio giur., contratto di d., quello nel quale l’adempimento della prestazione ...
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contingente
contingènte agg. e s. m. [dal lat. contingens -entis, part. pres. di contingĕre «toccare, ottenere, succedere», comp. di con- e tangĕre «toccare»]. – 1. agg., ant. a. Che tocca, tangente, [...] senso estens., una certa quantità del tutto: la fabbrica ha prodotto un primo c. di tubi. b. Nel linguaggio milit., in passato, c truppe è già arrivato al fronte. 3. agg. In filosofia, accessorio, eventuale, accidentale (contrapp. a necessario); anche ...
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contraddizione
contraddizióne (o meno corretto contradizióne) s. f. [dal lat. contradictio -onis, der. di contradicĕre «contraddire»]. – 1. a. Il contraddire, il contraddirsi: cadere in c.; cogliere [...] cioè del discorso. c. Nella filosofia hegeliana, c. dialettica, l’essenza vista come unità del positivo e del nozione è stata variamente ripresa nel pensiero sociologico e nel linguaggio giornalistico (le c. sociali, le c. della società industriale ...
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semantica
semàntica s. f. [dal fr. sémantique, introdotto (nel 1897) dal linguista M.-J.-A. Bréal, der. del greco σημαντικός: v. semantico]. – 1. Ramo della linguistica che studia il significato degli [...] un campo di oggetti o di un sistema di segni qualsiasi: s. dellinguaggio pittorico, cinematografico; s. del sistema giuridico, ecc. 2. a. In filosofia, il complesso delle teorie del significato (teorie semantiche) elaborate nell’ambito della ricerca ...
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linguaggio, filosofia del
Gli antecedenti della riflessione filosofica sul l. possono ritrovarsi nelle credenze e tradizioni di età arcaiche e popolazioni primitive circa i poteri della parola divina e umana: nell’inno vedico a Vac («la Voce»)...
Filosofia
In filosofia del linguaggio, la relazione intercorrente tra un segno linguistico e l’entità extralinguistica a cui il segno si riferisce. Benché storicamente il concetto di riferimento (o denotazione) sia stato elaborato all’interno...