vacanza
s. f. [dal lat. vacantia, neutro pl. sostantivato di vacans -antis, part. pres. di vacare (v. vacare), attrav. il fr. vacance]. – 1. Il fatto, la condizione di essere o di rimanere vacante; lo [...] la nomina del successore; dichiarare la v. della cattedra di filosofia morale; alla morte del re si ebbe una lunga v. del potere; populaire del 5 febbr. 1927). Con sign. affini a questo e anche ai precedenti, vacanza della legge, nel linguaggio giur., ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli [...] fino all’età moderna, nella Chiesa, nelle opere di filosofia e di scienza, spesso anche nei rapporti internazionali e latino! (Manzoni). 3. Usi estens., come s. m.: a. Linguaggio, discorso, modo di esprimersi: per chiare parole e con preciso Latin ...
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agnostico
agnòstico agg. [dall’ingl. agnostic (Th. H. Huxley, 1869), der. del gr. ἄγνωστος «ignoto»] (pl. m. -ci). – Relativo ad agnosticismo: teoria, concezione, filosofia agnostica. Per estens. (anche [...] politica o, scherz., riguardo a ogni attività che comporti una scelta: essere, apparire, mostrarsi agnostico. Nel linguaggio politico, stato a., quello che non assume una posizione definita rispetto ad argomenti etico-religiosi. ◆ Avv. agnosticaménte ...
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argomentare
v. tr. e intr. [dal lat. argumentari; der. di argumentum «argomento»] (io argoménto, ecc.). – 1. a. tr. Dedurre, ricavare per mezzo di argomenti o da indizî esteriori: a. una verità da un’altra; [...] intenzioni si possono a. dal modo con cui agisce; la natura del liquido si argomenta facilmente dal suo aspetto. b. intr. (aus. anche come agg. e sost.; in partic., nel linguaggio della filosofia scolastica, detto dello scolaro che ha il compito di ...
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mutamento
mutaménto s. m. [der. di mutare]. – L’azione e l’effetto del mutare o del mutarsi: Un’aura dolce, sanza mutamento Avere in sé, mi ferìa per la fronte (Dante), non soggetta a variazioni o alterazioni; [...] m., riferendosi al carattere, alla condotta e simili. Nel linguaggio sociologico, m. sociale, o anche socioculturale, espressioni con determinato periodo, nella struttura della società. Nella filosofia di Aristotele, il termine (gr. μεταβολή) ...
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primato
s. m. [dal lat. primatus -us, der. di primus «primo»]. – 1. L’essere primo, l’essere superiore a ogni altro sotto un determinato aspetto o per quanto riguarda un particolare campo di studî o [...] filosofico, letterario, scientifico, relativamente agli studî di filosofia, di letteratura, delle scienze. P. di s. Pietro e del Romano Pontefice, nel linguaggio determinata specialità: conquistare, detenere il p. del salto in alto, dei 400 metri a ...
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essere2
èssere2 s. m. [uso sostantivato del verbo]. – 1. a. La condizione di aver vita, di avere realtà, esistenza, conforme al sign. primo e assoluto del verbo: l’e. e il nulla; passare dall’e. al non [...] ; e. animati e inanimati, reali e ideali. Nel linguaggio fam. (talora scherz.), anche con valore determinato, riferito ; e al plur.: sono degli esseri fatti a modo loro. 3. In filosofia, esserci, usato come s. m., termine con cui è reso il ted. ...
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intelligente
intelligènte agg. [dal lat. intellĭgens -entis, part. pres. di intelligĕre «intendere», comp. di inter «tra» e legĕre «scegliere»]. – 1. a. Dotato d’intelletto e d’intelligenza, che ha facoltà [...] genere gli uomini, contrapposti agli animali. In filosofia, principio i., il «soggetto», cioè il a una responsabilità; in partic., nel linguaggio dei soldati in guerra, una pallottola complessi e profondi del meccanismo di azione del pensiero, o ...
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introdurre
v. tr. [dal lat. introducĕre, comp. di intro- e ducĕre «guidare, condurre»] (coniug. come addurre). – 1. Riferito a cose: a. Mettere dentro, far entrare o penetrare, portare dentro un luogo: [...] introdusse la conversazione sullo scandalo del giorno. d. Nel linguaggio grammaticale, con riferimento a preposizioni qualche cosa: i. allo studio delle scienze occulte; i. nella filosofia; i. gli allievi alla comprensione e al gusto della musica. ...
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evidenza
evidènza s. f. [dal lat. evidentia, der. di evĭdens -entis: v. evidente]. – 1. L’essere evidente: non si può negare l’e. dei fatti; l’e. della sua colpa è fuori discussione; la schiacciante [...] la radiografia ha messo in e. un forte abbassamento del rene sinistro; mettere in e. una pratica, negli mettersi in mostra, farsi notare. In filosofia, e in partic. in alcune teorie potente (Tommaseo). 3. Nel linguaggio burocratico, spec. al plur., ...
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linguaggio, filosofia del
Gli antecedenti della riflessione filosofica sul l. possono ritrovarsi nelle credenze e tradizioni di età arcaiche e popolazioni primitive circa i poteri della parola divina e umana: nell’inno vedico a Vac («la Voce»)...
Filosofia
In filosofia del linguaggio, la relazione intercorrente tra un segno linguistico e l’entità extralinguistica a cui il segno si riferisce. Benché storicamente il concetto di riferimento (o denotazione) sia stato elaborato all’interno...