episteme
epistème s. f. – Nel linguaggiofilosofico, traslitt. del gr. ἐπιστήμη, che indicava inizialmente ogni conoscenza abilitante a compiere determinate attività o mestieri, e in seguito, più specificamente, [...] (empirìa) che indicava solo la capacità operativa. Nella filosofia contemporanea, il termine comprende l’insieme delle conoscenze positive e campi della ricerca sia sollecitazioni ideologiche e filosofiche: in tal senso, dal rinvenimento delle ...
Leggi Tutto
ab aeterno
‹ab etèrno› locuz. lat. (propr. «dall’eternità»). – Espressione usata in teologia e filosofia per indicare ciò che non ha alcun inizio: così si parla per es. di generazione ab aeterno del [...] di esistenza ab aeterno del mondo per Plotino. È frequente anche nell’uso letterario (spesso con la grafia ab eterno): la materia stessa niuno incominciamento ebbe, cioè a dire che ella è per sua propria forza ab eterno (Leopardi). Nel linguaggio com ...
Leggi Tutto
psittacismo
s. m. [der. del gr. ψιττακός «pappagallo»]. – 1. Tendenza a imitare pappagallescamente ciò che fanno gli altri, o a ripetere passivamente, meccanicamente, parole e idee altrui; pappagallismo. [...] con cui nella filosofia leibniziana viene definita quella forma esagerata di nominalismo che considera ogni idea generale e astratta come mera emanazione di voce, per cui il linguaggio dell’uomo non sarebbe diverso da quello del pappagallo che ripete ...
Leggi Tutto
abituale
abitüale agg. [dal lat. mediev. habitualis, der. del lat. habĭtus -us «abitudine»]. – 1. a. Consueto, solito, conforme all’abitudine: seguire il ritmo a. di lavoro; riprendere le proprie a. [...] . Che è tale per abito, per abitudine: cliente a.; in partic., nel linguaggio giur.: contravventore a., delinquente a., e anche reato a., ubriachezza a., ecc. 2. In filosofia e teologia, si dice di attitudine o capacità acquisita (per distinzione sia ...
Leggi Tutto
creazione
creazióne s. f. [dal lat. creatio -onis, der. di creare «creare»]. – 1. a. L’atto di creare, di far nascere dal nulla; in partic., nella filosofia e religione cristiana, l’atto con cui Dio [...] né dalla sostanza propria né da alcuna materia preesistente: la c. del mondo; la c. dell’uomo, degli animali, degli astri; c. lirica; anche al plur.: le c. dello spirito, del genio. Nel linguaggio della moda, modello nuovo e originale di un capo di ...
Leggi Tutto
mimesis
mìmeṡis s. f. – Traslitterazione del gr. μίμησις, adoperata spesso in luogo del suo der. ital. mimesi, spec. nel linguaggio della filosofia, dell’estetica e della cultura in genere. ...
Leggi Tutto
slancio
slàncio s. m. [der. di slanciare; l’uso fig. è modellato sul fr. élan]. – 1. Atto di slanciarsi, rapido movimento del corpo per balzare in avanti, in alto o in basso: con uno s. saltò sulla moto [...] s. nelle braccia della madre. 2. In partic., nel linguaggio sport.: a. In ginnastica, passaggio rapido da una posizione tenerezza; all’appello del giornale per una sottoscrizione ha risposto lo s. generoso di tutti i cittadini. Nella filosofia di H.-L ...
Leggi Tutto
perenne
perènne agg. [dal lat. perennis, comp. di per e annus «anno», propr. «che dura tutto l’anno»]. – 1. a. Destinato a durare eternamente o per un tempo lunghissimo; imperituro: gloria, fama, celebrità [...] stradale senza passare per i cassoni di deposito. 3. Nel linguaggio filos., filosofia p. (lat. philosophia perennis), locuz. adottata da Agostino Steuco da Gubbio in una sua opera del 1540 per designare il profondo accordo che, nei riguardi della ...
Leggi Tutto
scarso
agg. [lat. tardo excarpsus (comp. di ex- e carpĕre «tirare fuori, portar via»), rideterminazione del lat. class. excerptus, part. pass. di excerpĕre «trarre fuori, togliere»]. – 1. a. Insufficiente, [...] alunno s. in matematica, in filosofia, che ha una preparazione lacunosa legale. Con accezione partic., nel linguaggio marin., vento s., che soffia più s. che ’l fistolo (Boccaccio), più avari del diavolo. b. Rado, non frequente: Noi andavam con ...
Leggi Tutto
paradigma
s. m. [dal lat. tardo paradigma, gr. παράδειγμα, der. di παραδείκνυμι «mostrare, presentare, confrontare», comp. di παρα- «para-2» e δείκνυμι «mostrare»] (pl. -i). – 1. Esempio, modello. In [...] gli uni agli altri nello stesso contesto. 3. Nel linguaggio filos., termine usato da Platone per designare le realtà meno noto o del tutto ignoto. Con altro sign., il termine è stato recentemente introdotto nella sociologia e filosofia della scienza ...
Leggi Tutto
linguaggio, filosofia del
Gli antecedenti della riflessione filosofica sul l. possono ritrovarsi nelle credenze e tradizioni di età arcaiche e popolazioni primitive circa i poteri della parola divina e umana: nell’inno vedico a Vac («la Voce»)...
Filosofia
In filosofia del linguaggio, la relazione intercorrente tra un segno linguistico e l’entità extralinguistica a cui il segno si riferisce. Benché storicamente il concetto di riferimento (o denotazione) sia stato elaborato all’interno...